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- Klaus- mormorò abbassando il bicchiere.
- Mi conosci? Bene, ti sarà più semplice fidarti di me. Non credo che dovresti bere-
- Perché?- chiese guardando l'alcolico presente nel bicchiere.
- Perché quell'uomo ci ha infilato una strana pasticca-
- Cosa?- ripeté portando quel liquido vicino al naso.
- O mio Dio- l'odore era inconfondibile.
- Pasticche dello stupro- disse il misterioso uomo ricciolino.
- Dovevo capirlo che era troppo buono. Non ho assolutamente nessuna fortuna con gli uomini. Quello di ieri pensava solo al sesso, questo invece voleva drogarmi. Sono laureata, ma sola e non capisco perché. Okay, so di essere strana, ma non così tanto e sono pure carina. Senza contare che, per l'alcol, ho appena baciato il mio migliore amico e...- disse senza riflettere. Poi si girò a guardare un Klaus divertito e un po' confuso.
- E... E adesso sto raccontando la mia vita ad uno sconosciuto- farfugliò spostando il bicchiere e riempiendosene un altro.
Klaus inizialmente rimase fermo, nonostante provasse il desiderio di consolarla e tirarla su, poi inspirò a fondo e provò a fare esattamente ciò che aveva fatto lei.
- Siamo in vena di chiacchiere, eh? Credo che ora tocchi a me per pareggiare. Io ho appena divorziato. Ero sempre stato lo sciupa femmine, ma con lei era diverso. Tutto lo era. Ero felice, lo siamo stati entrambi. Almeno fino ad un anno fa- disse osservando la bottiglia di scotch. Si sentiva stranamente meglio, come se tutta quella merda fosse meno pesante da sopportare dopo averne parlato con qualcuno che non l'avrebbe giudicato. Fu una piacevole scoperta.
Caroline lo guardò intensamente.
Mi sembra di averlo già visto...
- Puoi parlarmene se vuoi-
- Parlare, per di più ad una sconosciuta, dei miei problemi non entrava nei piani di stasera- rise sincero.
Caroline ricambiò, poi avvertì una strana sensazione alla schiena, un sesto senso, e così si girò vedendo l'uomo carismatico della pasticca. Si stava avvicinando.
- Io devo proprio andare- mormorò fissando l'uomo ed alzandosi.
Klaus guardò dove osservava e vide la figura del maniaco.
- Ti faccio compagnia-.
- Non occorre, non preoccuparti- provò a dire per cortesia, ma era evidentemente scossa e desiderosa di qualcuno che intervenisse in caso di pericolo. Ovviamente lasciarla andare non era un'opzione.
- Sì, invece-.
Lei non ribatté oltre, infondo non voleva cacciarlo, uscirono di corsa e si allontanarono dalla festa.
- Dove abiti? Ti accompagno a casa-
- Cosa mi assicura che tu non sia un altro maniaco- chiese ridendo. Nonostante una parte di sé non dimenticava che gli uomini potevano essere dei maiali a volte, l'altra si fidava in modo innaturale del ricciolino.
- Beh, con la fortuna che hai non credo sarebbe una sorpresa-
Caroline si sentiva al sicuro. La parte razionale le diceva di stare all'erta, il cuore le diceva che uno stupro era l'ultima cosa che poteva avvenire in quel momento. Si limitò a sorridergli.
- A proposito, io sono Caroline-
Klaus si mise le mani in tasca mentre seguiva ogni mossa della bionda.
- Cosa è successo lo scorso anno?- domandò dolce dopo un po'.
Klaus non rispose.
- Credo ti farebbe bene sfogarti e poi sono una sconosciuta, non potrei biasimarti né giudicarti. Potremmo non vederci più domani-.
- Mi dispiace ma non ho ancora toccato il fondo-
- Ah no? Stai accompagnando una ragazza che conosci appena a casa. L'hai salvata da una violenza e sei stato appena lasciato da tua moglie. Cosa manca per toccare il fondo?-
Klaus avrebbe dovuto offendersi. Avrebbe dovuto zittirsi, invece si mise a ridere ed indicò il cielo nuvoloso.
- Manca la pioggia. A quel punto si che avrei toccato il fondo-
A quelle parole un lampo squarciò l'aria e la pioggia cadde leggera e dolce.
Caroline rise di gusto e Klaus la seguì.
- La sfortuna non mi lascia andare-
La bionda guardò il cielo aprendo le braccia.
- Siamo proprio due anime affine- poi fissò lui.
- D'accordo... Ti racconterò tutto- abbassò lo sguardo
- Un anno fa ho raggiunto la felicità. Hayley, mia moglie, aspettava un bambino. Stavamo insieme da tanto e, anche se non me lo aspettavo, quel bambino era la mia felicità. Sono stati tre mesi fantastici, a volte credevo che fosse tutto un sogno. Credevo che fosse impossibile ottenere così tanto amore -.
La sua voce era malinconica. Caroline lo osservava, sembrava inerme al freddo. Non La sua storia le dava i brividi, la sua voce le dava i brividi e, mentre le orecchie ascoltavano il racconto che proveniva dalla sua voce soave, gli occhi gli scrutavano il viso, i capelli bagnati e i vestiti zuppi.
- Eravamo appena andati a vedere il sesso del bambino. Un maschio. Una testa calda come me. Eravamo in auto e lei aveva affermato che il nome sarebbe stato: Piton-
Caroline lo guardò incapace di capire.
- È una grande fan di Harry Potter-
Caroline rise a quel commento, poi riprese ad osservarlo.
- Abbiamo avuto una discussione, non era una vera e propria lite. Insomma, eravamo tutti e due concentrati su un obiettivo, il mio era non far avere un nome del genere a mio figlio, il suo era l'opposto, ma ridevamo. Mi sono distratto per un solo secondo-.
Alzò lo sguardo e i suoi occhi incontrarono quelli di Caroline.
Lo ricordava come fosse successo ieri. Le immagini tornarono. I rumori gli inondarono le orecchie.
Il suono di Hayley che gli urlava di guardare davanti. Il rumore delle ruote che sbandavano. L'incidente.
Abbassò lo sguardo mentre una lacrima cadde al suolo. Caroline, allora, fece una cosa che stupì persino lei: lo abbracciò. Lo abbracciò rendendosi conto che il calore di quell'uomo la inondava perfettamente. Era attratta in un modo mai provato.
- Siamo quasi arrivati- disse arrossendo e staccandosi. Klaus aveva smesso di respirare per la vicinanza. Quell'abbraccio aveva portato via gran parte del dolore.
-Hai visto quella casa? È davvero enorme, chissà chi ci abita- borbottò cercando di cambiare discorso indicando un'enorme casa alle loro spalle. Antica e bellissima. Ovviamente si maledisse subito per la stupidaggine detta.
- Beh, è la mia- disse Klaus avvicinandosi.
Caroline si girò di colpo, sorpresa dalla risposta, e si ritrovò a sbattere contro il suo petto. Alzò lo sguardo e incontrò gli immensi occhi dell'uomo. Klaus la guardò, guardò il rossore sulle sue guance e poi la baciò. Senza pensarci, senza ragionare, senza comprendere esattamente cosa stesse accadendo. Un bacio dapprima delicato. Caroline, presa alla sprovvista, sbarrò gli occhi, poi rispose con altrettanta dolcezza. Il bacio divenne poi più violento ma, allo stesso modo, dolce.
In men che non si dica, Caroline si ritrovò in casa dell'uomo. Nella sua immensa camera avvolta dai baci. La cosa più sconvolgente era che Caroline odiava quel genere di ragazza, odiava quelle donne che andavano al letto col primo che capitava. Eppure, dopo anni a cacciare gli uomini con cattive intenzioni, stava per fare sesso con il peggiore di tutti. Con colui che era più incasinato di lei, con colui che aveva sulle spalle il più grande senso di colpa: la consapevolezza di essersi lasciato sfuggire la vita perfetta. Intanto però non aveva ripensamenti. Mentre le mani di lui le accarezzavano il corpo alla ricerca della cerniera del vestito, lei non pensava ad altro che a lui.
Siamo come Romeo e Giulietta. Due anime diverse eppure, in qualche modo inspiegabile, affini. Siamo due innamorati. Due adolescenti che farebbero l'amore ovunque pur di stare insieme: persino nei boschi.
Si tirò indietro proprio quando lui le abbassava la cerniera. Avevano il fiatone come se avessero fatto la maratona. Klaus, in qualche modo a lui sconosciuto, era felice in quel momento. Tra i suoi baci aveva dimenticato il dolore, il viso di Hayley mentre lasciava per sempre la sua vita, l'incidente. Esisteva soltanto la bella Caroline. Eppure percepiva di aver già sentito le sue labbra, di aver già toccato il suo corpo. Era come rivivere un momento impresso nella sua anima. La guardò negli occhi.
- Il bosco... Perché penso ad un bosco? C'è qualcosa di strano, qualcosa di sbagliato- sussurrò lei.
- Forse non dovremmo farlo, forse è meglio riaccompagnarti a casa- Klaus aveva un tono un po' dispiaciuto ma consapevole del fatto che qualcosa di storto c'era.
- Si, forse hai ragione-
L'uomo annuì per cercare di auto convincersi, poi si avvicinò alla bionda per aprire la porta.
- Oh, ma chi se ne frega- sentì prima di avvertire ancora una volte delle dolci labbra avvinghiate alle sue. La risposta fu immediata, afferrò Caroline per i fianchi e la alzò facendo aggrappare le gambe della donna al suo bacino. Senza smettere di baciarla, le abbassò la cerniera e la posò sul letto mentre lei gli toglieva la maglietta.
Siamo due corpi perennemente distanti, ma due anime costantemente unite.

Caroline adesso era poggiata alla spalla di Klaus che le faceva dei favolosi grattini sulla schiena.
- Certo che questa serata è stata strana- disse guardandolo negli occhi.
- Perché? Per aver fatto sesso con uno sconosciuto o per avergli detto tutta la tua vita- disse ridendo.
- Tu credi ancora di essere solo uno sconosciuto per me?- chiese accarezzando i suoi magnifici pettorali. Sapeva di poter apparire sciocca, ma voleva parlargli apertamente. Sentiva che quell'uomo era diverso, altrimenti non sarebbe arrivata fino in fondo con lui.
- Non lo so, non so cosa credere. Però, una parte di me crede nel destino e chi lo sa, forse era destino incontrarci- sussurrò sorridendo senza distogliere il suo sguardo da quegli occhioni blu. Poi la baciò nuovamente con ardore.
-Klaus!- rise lei.
- Se continuiamo così, i vicini ci denunceranno per disturbo alla quiete pubblica-
Lui fece il finto interessato, poi sorrise:- Correrò questo rischio-.
Fra le risate di Caroline, prese il lenzuolo e lo alzò su di loro continuando a baciare la sua bellissima donna.

Capitolo revisionato: 1.595
Lo so, decisamente corto ma perdonatemi. Dunque: le cose raccontate nel capitolo 9, 9.5 e 10 succedono nell'arco di un solo giorno. Vediamo dunque sia la prospettiva dei gemelli che quella degli originali.
- Ariel, per chissà quale motivo, sembra voler uccidere gli originali a tutti i costi.
- Nicol ha finalmente uscito le unghie e mostrato a suo fratello che non deve dare il suo aiuto per scontato.
- Thomas ha mostrato un altro lato del suo carattere, un lato tenero che cela anche la paura per ciò che è realmente e per il suo destino già scritto.
- Caroline e Klaus sono finiti insieme!

Stupido folle amore <<Klaroline>>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora