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Rebekah afferrò Caroline dalla spalla e Matt dal colletto. In un lampo erano di fronte a casa Mikaelson. Lì stava per trascinare dentro entrambi, quando una forza respinse Matt.
- Rebekah io non sono stato invitato- mormorò leggermente spaventato dalla furia dell'Originale.
Ella sbuffò, stava per chiamare Freya quando ella comparve da dentro la casa.
- Ragazzi dobbiamo parlare-
- Spunti appena in tempo, invitalo così potrò prendere a calci lui e urlare a lei-
- Ma io cosa c'entro?-
Freya sbuffò e lo invitò, poi andò di fronte ad un tavolo con una mappa mondiale sopra. Rebekah prese i due ex e li buttò sul divano.
- Mi avete preso in giro! E scommetto che Elijah lo sapeva, per questo ha detto di si... Per proteggerti! Scommetto che era questo che Hayley ha fatto durante questi mesi... Ha cercato la prova del fatto che l'onorevole e leale Elijah, non avesse giaciuto con un'altra!- si girò verso la sorella.
- Freya ma tu non dici nulla?-
- Io non so neanche di cosa stiate parlando. Sono troppo impegnata a vedere se Ariel ha già fatto l'incantesimo-
Caroline scattò in piedi mentre Matt andò accanto a Rebekah.
- Quale incantesimo? Si può sapere cosa hai scoperto?!-



- Siete pronti?- chiese Ariel ai gemelli. Thomas fece spallucce mentre l'Ibrido Originale giaceva lì fra mille dolori e ricoperto di sangue.
- Non mi fido ancora di te-
Ariel corse di fronte a lui.
- Vi ho raccontato la mia storia! Sapete perché sono viva e perché ho formato la congrega. Vendetta! Vendetta verso lui e tutti gli originali. La congrega vuole la caduta delle streghe e, la caduta dei vampiri, contribuirà molto. Perché ancora non ti fidi?!-
Thomas alzò un sopracciglio e alzò ancora di più le spalle guardandola dall'alto in basso.
- Non ci hai ancora detto chi è nostro padre-
Ariel si allontanò.
- Lo dirò dopo che mi avrai aiutato-.
- Giura che non verrà coinvolto in questa storia. E ti ricordo che capisco quando una persona mente-
Ariel cercò le parole, poi sorrise.
- Tuo padre non fa parte delle linee di sangue discendenti dagli Originali-
Thomas ascoltò il battito. Nessuna accelerazione. Allora abbassò il capo in segno di consenso.
- Bene! Cominceremo quando arriveranno per salvarlo... Nel frattempo, lui vivrà  quella che sarebbe potuta essere la sua vita senza il vampirismo. Vivrà le tante reincarnazioni che avrebbe dovuto vivere e che, invece, non vivrà mai- sorrise e scomparve.
Thomas guardò la sorella che tremava di fronte a quell'uomo. Le si avvicinò all'orecchio.
- Faremo come abbiamo stabilito sul treno-

Klaus si ritrovò alla notte in cui si trasformò. Gli sembrava già un tormento rivedere l'esperienza passata... Ma quella era ancora più strana. Suo padre non arrivò ad uccidere Rebekah, lui lo respinse con foga e lo gettò a terra, poi cominciò a picchiarlo finché, la sua anima non andò via.
Fu allora che si scatenò la maledizione, Klaus poté sentire il dolore della luna. Il dolore di ogni muscolo spezzato. La madre quando vide il marito corse via... Non la rividero mai più, mentre nessuno si era trasformato in mostri assetati di sangue. Finn e Rebekah scoprirono di essere predisposti alle arti magiche, mentre Kol, che l'aveva capito fin da piccolo, si dedicò ad incantesimi più complessi. Elijah, stava per lo più con Klaus, lo aiutava durante la luna piena. Solo una cosa dava fastidio al lupo, il fatto che Elijah, stesse con una donna che amava... Tatia. Inoltre era l'unico solo, Rebekah stava con un lupo che non aveva ancora scatenato la maledizione, Finn con una simpatica fanciulla del villaggio e Kol con... Davina. Come diavolo era possibile?
Si svegliò di soprassalto e vide Ariel sorridente.
- Sono allucinazioni?-
- No... Ovvio che no. Era un'altra possibile realtà. Un'anima nasce ogni mille anni nello stesso corpo, con lo stesso carattere, senza ricordare nulla. Un po' come i dopelghanger, soltanto che, loro, hanno simile solo l'aspetto mentre noi ci reincarniamo. Anche noi rinasciamo ogni cento anni, in un'altro corpo però... L'anima è sempre quella, ma il corpo è estraneo. Purtroppo chi è vampiro, non ha il privilegio di rinascere... È una regola che da equilibrio. Sai qual'è la cosa che mi ha sconvolto di più in un mondo in cui, gli unici esseri immortali, erano Silas e Amara sepolti sotto terra? Il fatto che esistano anime legate. Sia quelle per cui si prova un profondo legame familiare, sia quelle per cui si prova amore. Sono rare ma ci sono anime destinate a stare insieme... In qualsiasi corpo, ogni cento anni- abbassò gli occhi.
- Come Davina e Kol-
Si abbassò e gli accarezzò il viso.
- Troia-
- Si, sono una troia vendicativa e non sono arrabbiata con voi solo per mia madre. Ma anche perché Davina era una mia discendente!-
Klaus rabbrividì.
- Davina non faceva parte della dinastia Petrova...-
- Infatti, mia madre faceva parte di quella dinastia... Ebbe una figlia da giovane con un soldato. Egli morì in battaglia e lei fu costretta a dare la bambina per mancanza di denaro. Poi, da un'avventura, ebbe me. Fra lei e l'uomo non nacque mai amore, lui era normale e non poteva capire la vera natura di mia madre. Veniva a trovarmi una volta all'anno e lasciava un po' di soldi per aiutarci... Smise quando si sposò ed ebbe una bambina. Sai come era il cognome di mio padre? Claire. Io, durante questi anni... Ho sempre osservato i discendenti della mia "linea di sangue"... Mentre dormivo, guardavo i Petrova, che si sono estinti con Elena- sorrise - O, almeno, così si pensa... E poi guardavo i Claire, che sono diventate streghe stronze e senza scrupoli. Davina era diversa. Davina voleva amore, aveva trovato amore in Kol- fece spuntare i canini - e voi l'avete uccisa! Kol è l'unico che meriterebbe di vivere... Ma ho fatto un patto con la congrega. E per far sì che si avveri, devono morire tutti gli Originali-
Klaus tentava di restare sveglio, ma ogni muscolo del corpo voleva riposare, voleva rilassarsi, nonostante sapesse che non esisteva riposo in quel sonno che lo aspettava.
- Meglio lasciarti soffrire in pace- e poi i suoi occhi si chiuderò. Rivide Kol con Davina, erano dolci. Davina indossava un abito semplice e lungo, adatto allo stile di mille anni prima. Kol indossava dei vestiti da vichingo con una spada al fianco per le emergenze. Tatia era splendente come al solito, e con Elijah e il piccolo, sembrava davvero felice. Ad un tratto vide una delicata chioma di capelli biondi e ricci. La donna indossava un vestito blu, strappato sul dorso, aveva un coltello sul fianco legato ad una corda. Klaus ne fu affascinato, le si avvicinò pian piano. Fu allora che lei si girò e l'Ibrido rimase esterrefatto. La donna era incantevole, pallida, dalle labbra rosa, dagli occhi grandi e azzurri. Quella ragazza era identica a Caroline.
- Piacere... Io mi chiamo Klaus- disse senza poterlo evitare.
La donna sorrise.
- Io sono Lydia. Sono appena arrivata da un'altro villaggio-
L'immagine cambiò. Adesso Klaus soffriva dentro una grotta a causa della trasformazione, in chissà quale modo, sapeva che Elijah non c'era perché avevano avuto una lite. Lui si sposava e Klaus non aveva saputo essere felice per lui.
Sentì una voce venire dall'entrata della grotta.
- C'è nessuno? Chi c'è?- Caroline.
Si avvicinò a lui e, vedendolo a terra, si precipitò ad aiutarlo.
- Klaus!- gli prese il viso fra le mani. E lui urlò per la rottura di una gamba.
- Lydia non puoi stare qui-
- Ma che sta succedendo? Perché non c'è nessuno al villaggio?-
- Lydia ti spiegherò tutto ma per favore, adesso, va via- urlò allontanandosi.
Lydia, spaventata nel vedere la sua schiena alzarsi, scappò.
Klaus, la mattina dopo, sperava con tutto il cuore che Caroline... Cioè Lydia... Non fosse rimasta vittima di qualche incidente. Si precipitò a casa di coloro che la ospitavano, era vuota. Guardò lì intorno. Nulla. Stava per farsi prendere dal panico, quando un uomo disse:- È rannicchiata nella tua stanza. È terrorizzata-.
Lo guardò e per poco non pianse.
- Papà-. Il suo vero padre.
- Si figliolo. Non ti sembra più urgente parlare con quella povera donna?- Klaus voleva abbracciarlo, chiedere come fosse possibile, ma il suo corpo si muoveva da solo. Annuì e corse nella sua casa. Aprì la porta e trovò Caroline rannicchiata in un angolo che piangeva.
- Lydia- disse.
- Che cosa sei?-
- Lydia io- si avvicinò.
- Ti prego niente più menzogne, cosa sei-
Klaus allora si sedette di fronte a lei.
- Sono un mostro. Il più terribile. Una maledizione scorre nelle mie vene. Ogni luna piena mi trasformo in un lupo fuori controllo, una bestia. Ma lo merito. Ho ucciso un membro della mia famiglia, non mi aveva mai amato, ma lo conoscevo da sempre... Ho ucciso mio padre. Merito questo castigo, soprattutto perché non mi pento di averlo ucciso, non gli avrei mai permesso di far del male a mia sorella. Caroline smise di tramare, si alzò e si avvicinò.
- Non sei un mostro. Le bestie sono indomabili ma nobili. Non ho paura-
Mi alzai.
- Ma se prima tremavi come una foglia-
- Si, tremavo di paura. Paura dell'ignoto. Paura di ciò che non comprendevo. Ma ho sempre creduto nelle creature non umane e tu non mi spaventi... Soprattutto perché potrei essere io al posto tuo-
Klaus la guardò.
- Ho ucciso anch'io. Anche io ho ucciso mio padre- guardò in basso - lui abusava di me. Era vile e crudele, ha picchiato mia madre fino a ucciderla... Mi ha trattata come un oggetto- ora aveva le lacrime agli occhi.
- Tu sarai pure una bestia, ma lui era un mostro. Lui mi faceva paura, tu no- poi fece qualcosa che non si aspettava. Lo baciò. Un bacio morbido, saporito e intenso. Sapeva di felicità.
L'immagine cambiò.
Klaus e Caroline erano in una casa tutta loro adesso, si erano sposati. Caroline lo baciò e lui la prese in braccio per portarla verso il loro letto. Klaus non era mai stato più felice.
L'immagine cambiò. Adesso Caroline aveva i tratti di una vera e propria donna, non di una ragazzina.
- Kuper! Michael!- Urlò ridendo.
Klaus afferrò i due bambini. I suoi figli. Quella si che era una bella vita.
Le immagini cambiarono molto velocemente. Klaus si ritrovò in un'altro corpo, anzi in tanti altri, di molte epoche diverse. Ogni corpo aveva una donna di diverso aspetto. Klaus però, guardandola bene, vedeva il volto di Caroline, la sua anima. Ogni secolo una storia diversa. Una volta erano poveri contadini. Una volta lei era una nobile e lui un povero. Un'altra lui era nobile e lei povera. Un'altra erano nobili, un'altra le famiglie si odiavano. Ogni storia era diversa, ma in ogni storia finivano insieme. Poi l'immagine si fermò, era di nuovo nel suo corpo, aveva una moto nera e stava andando al college. Erano nell'epoca del 2010 o giù di lì. Era un po' nervoso, la scuola era nuova e non conosceva nessuno. Era già il terzo anno di università e lui era, probabilmente, indietro col programma. Entrò in classe e l'insegnante lo presentò, brevemente, ai membri del corso di fisica avanzato.
- Tyler, dopo gli mostrerai la scuola-.
Klaus fu preso dall'ira nel vedere l'ex di Caroline seduto lì, di fronte a lui. Come se nulla fosse. Il loro era un odio profondo, ma senza il vampirismo, quell'odio non era mai avvenuto.
- Farà credito?-
L'insegnate sbuffò.
- Si Tyler-
- Oh, allora va benissimo-
Poi l'insegnante di mezza età, guardò Klaus.
- Puoi sederti in fondo-
Klaus non rispose, si sedette semplicemente accanto ad una folta chioma bionda di cui non riusciva a scorgere il viso.
Prese il libro e cercò di capire la pagina.
- Scusa- bisbigliò.
La ragazza non rispose, continuò a leggere.
- Scusa-
- Ehi!-
Ella allora lo guardò e Klaus rimase, per l'ennesima volta, sorpreso. Caroline era lì, che lo fissava.
- Che c'è?- chiese con una voce annoiata e malinconica.
- Po... Potresti dirmi la pagina?-
- 278-
-Ah... Comunque mi chiamo Robert-
Ella lo guardò e sorrise lievemente.
- Lo avevo sentito-
Quella fu l'ultima frase che gli rivolse prima di tornare alla lettura del libro.
La lezione passò in fretta e Klaus non gli rivolse la minima attenzione. Non appena suonò la campanella, Caroline si alzò di scatto ed andò via.
- Ehi ragazzo nuovo!- urlò Tyler passandogli accanto. Aveva i capelli neri e gli occhi marroni, il corpo era abbastanza muscoloso.
- Mi chiamo Robert-
- Okay, Robert, dobbiamo andare! Abbiamo l'ora libera per mostrarti la scuola-



- Ma scusa come potrebbe, la morte degli originali e quindi, della maggior parte dei vampiri, portare alla fine delle streghe?- chiese Matt.
- Questa era la parte che più non comprendevo... Ma poi ho capito! Ricordate che io, per fare incantesimi potenti, incanalo voi o altre streghe?-
Rebekah annuì.
- Siamo state noi a creare i vampiri-
Fece una piccola pausa.
- Senza rendercene conto, vi abbiamo rubato, per un millennio, una parte dei vostri poteri. Se l'intera razza dei vampiri si estinguesse, il nostro potere diventerebbe davvero molto debole-.
- Come ti è venuta in mente questa ipotesi?- domandò Rebekah sconcertata.
- A dire il vero, è venuta in mente a me- Kol spuntò dalle scale in abito elegante.
- Non sono venuto qui per caso ma, per evitare che la mia famiglia venga uccisa- sorrise.
- E come vorresti intervenire?- domandò Caroline avvicinandosi.
- Ariel è andata in giro a cercare degli elementi che possono servire per unire o spezzare dei potenti legami-
- Vuole spezzare il legame di asservimento?- Matt era palesemente basito.
- È stata la prima cosa a cui ho pensato, ma poi ha preso degli elementi- guardò in alto.
- Ha preso degli elementi adatti ad un singolarumindependensa.-
Vedendo che nessuno lo capiva, si spiegò meglio.
- È un incantesimo delle streghe arabe emarginate. Consiste nel rendere la propria anima indipendente a quella di chiunque.-
Si girò verso la mappa e guardò il centro.
- Solo allora ho capito cosa stava facendo. Voleva ricollegare tutti i vampiri a Klaus e poter essere l'unica a sopravvivere. Chissà dov'è... Ha già tutti gli elementi, dovrebbe già tentare di catturarci a quest'ora-
Caroline sbiancò.
- E se avesse preso Klaus? È scomparso!-

Ariel stava già sistemando la coppa in giardino. Mancava davvero poco. Aveva già tutto, gli occorrevano soltanto Matt, Hayley, Caroline... E il sangue dei gemelli.

Stupido folle amore <<Klaroline>>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora