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Con l'atterraggio anche il mio pessimo umore è tornato. E' ancora molto presto, quindi prendo un taxi e vado in palestra per salutare Alan e se c'è anche Taylor. Entro in palestra e il solito odore mi colpisce subito al naso. Al solito e vecchio sgabello nell'angolo con un giornale in mano c'è il mio caro Alan che sfoglia attento pagina dopo pagina.

"Dovresti proprio cambiarlo quello sgabello" dico. alza lentamente la testa dal giornale e un mega sorriso si apre sul suo volto appena mi vede e corre subito ad abbracciarmi.

"Che ci fai qui? Non ti aspettavo così presto, non avrai mollato la scuola per cervelloni vero?"

"No, sta tranquillo, sono qui per il week-end sono appena arrivata, vengo giusto dall'aeroporto"

"Quindi non hai ancora fatto colazione? Perfetto vieni che adesso ti preparo tanti di quei pancake che che stai diventando sempre più sottile." Mi trascina con lui in cucina e ci mettiamo a fare i Pancake, Alan riesce sempre a farmi sentire coccolata con i suoi piccoli gesti. Finita la colazione, lo saluto e prendo un altro taxi fino a casa. Nel vialetto ci sono delle auto parcheggiate ma non ci bado e mi limito a suonare alla porta, pochi attimi dopo mio padre apre la porta e nonostante gli avessi accennato di una mia possibile visita sembra comunque sorpreso di vedermi, mi abbraccia e io cerco al meglio di ricambiare l'abbraccio, quando arrivo in salone però il mio pessimo malumore aumenta drasticamente vedendo tutti lì. Appena mi vedono si ammutolisco  e mi fissano.

"Ciao" dico semplicemente

"Naomi, hai un aspetto orribile, come mai qui? Quanto rimani?"

"Grazie mamma, sempre gentile come al solito, ho delle cose da brigare qui. Riparto domenica notte"

"Giusto il tempo di rovinare la vita a me per l'ennesima volta, troia" sbotta lasciando a bocca aperta almeno la metà dei presenti, la cosa peggiore però e che il modo in cui mi chiama mi fa tornare in mente Jason il che mi manda in bestia. Mi avvicino a lei e la guardo dritta negli occhi.

"Senti qua razza di campagnola ripulita, non dormo da giorni, ho molte cose da fare, e sono già irritata per i fatti miei. Quindi te lo dico ora e non mi ripeterò nuovamente, della tua deprecabile vita sprecata a farti sbattere come una porta non può fregarmene di meno ma non sono proprio in vena di sopportarti le tue scenette da troietta in carenza di pannocchia quindi ti consiglio di non farmi irritare perchè te lo giuro finisce a schiaffoni, sangue e cronache nere mi sono spiegata?" le urlo in faccia con una voce roca che stento a riconoscere come la mia piena di strafottenza e arroganza, lasciando tutti esterrefatti. Non credo di aver mai urlato tanto contro qualcuno. Per poi salire al  piano di sopra, nella mia camera, a breve ho un incontro di lavoro importante e mi devo rendere presentabile. Faccio una doccia veloce per togliere via le ore del volo e trucco per bene il viso, cercando di coprire le occhiaie, indosso un pantalone skinny color crema e una giacca abbinata con sotto un top bianco e delle scarpe con il tacco col crema. Raccolgo i capelli in uno chignon e sono pronta, giusto in tempo per il mio appuntamento. Prendo la borsa avendo l'accortezza di infilarci dentro il tablet e il cellulare, e prendo la cartellina con i documenti. Quando scendo al piano inferiore sono ancora tutti lì speranzosi probabilmente di fare conversazione.

"Papà le chiavi della moto?"

"Esci di già?"

"Si ho degli incontri di lavoro, e pomeriggio andrò fuori città quindi non aspettarmi per pranzo"

"Ma stasera esci con noi vero? Ti prego" dice il riccio.

"Ti faccio sapere in giornata non so se faccio in tempo"

"Le chiavi sono in cucina, ma ti prego prendi la mia macchina non voglio che vai fuori città in moto, non lo vedo sicuro" dice dandomi le chiavi della sua auto.

Look Past The End 2- Secret & LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora