CAPITOLO 2

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RATING ROSSO

Dopo quello che era successo fuori dall'auto, durante il tragitto fino a casa sua guardai fuori dal finestrino..Roma scorreva veloce..la città che non avrei barattato con nessun' altra, la mia città, piena di quelle contraddizioni che spesso erano anche le mie. Avevo sempre voluto qualcosa...non sapevo neanche io cosa...ma avevo avuto sempre paura di cercarla..mia madre mi aveva sempre tenuto sotto una campana di vetro, fino a quando, cinque giorni dopo il mio diciottesimo compleanno me ne ero andata di casa. Prima ospite di mia zia, e poi in un monolocale che era come me...pieno di contraddizioni...pieno di cose fino all'inverosimile, cose che avevo comprato nei miei mille viaggi, quelli che mi ero prefissata di fare stilando un meticoloso elenco...attingendo all'eredità che i miei nonni mi avevano lasciato, facendo mille lavori, dividendomi fra Università e tirocinio in Ospedale, dormendo pochissimo e a volte non dormendo affatto, avevo girato l'Italia, poi l'Europa, fino all'America e a qualche spiaggia tropicale. Sempre da sola, sempre io e la mia macchina fotografica, sempre con la mia lista alla mano, sempre pronta a spuntare qualche voce...
Tornata dal mio ultimo viaggio, avevo deciso di spuntare qualche altra cosa dal mio elenco...mi ero fatta un tatuaggio e ora avevo deciso di perdere la verginità...non prendetemi per matta...a tempo debito capirete il perché di tutto questo...
Per ora torniamo a quella notte, la mia notte, la nostra notte...da vivere con l'acceleratore pigiato al massimo...mi misi a canticchiare una canzone e poco dopo lui mi seguì...sorrisi e pensai che avevo scelto bene...dannatamente bene...

*********
Dopo quello che era successo fuori dall'auto fra me e Marianna l'atmosfera si rilassò, insomma avevamo appena condiviso qualcosa che non era da tutti. Pur essendo per molti un puttaniere, comportandomi spesso e volentieri da tale, quella ragazza mi incuriosiva più di tutte le altre che avevo avuto...una carrellata ininterrotta di ragazze more, bionde, più o meno belle..lei era la prima "rossa", a parte qualche tinta, ed era fottutamente bella...di una bellezza particolare, senza eccessiva ostentazione, senza quell'aria da donna vissuta che rasentava il ridicolo a volte. Parcheggiai l'auto in zona Gianicolo, una delle zone in della capitale..mio padre mi aveva comprato quell'appartamento, e mi aveva permesso di abitarci con Alessandro, purché io continuassi a lavorare nell'azienda di famiglia. Odiavo quel lavoro, ma non avrei mai potuto rinunciare a quello che potevo permettermi stando sotto l'ala protettrice di mio padre..bastava che non mi mettessi in casini eccessivi e lui mi dava tutto quello che volevo. Posteggiai l'auto nel garage sotterraneo e poi salii al terzo piano insieme a Marianna, tenendole la mano nella mia. Lei si guardava attorno affascinata, con i due meravigliosi occhi verdi spalancati "Cazzarola...ma abiti qui con qualcuno?"
"Con Ale, il mio migliore amico...lui occupa la stanza al piano terra, io quella sopra. Abbiamo fatto collegare i due appartamenti così ognuno ha la sua privacy. Io non intralcio la sua vita e lui la mia..a parte qualche episodio riusciamo a tenere separate le nostre vite.."
"Praticamente la cucina ed il salotto sono grandi come il mio appartamento"
"In che zona abiti?"
"Non ha importanza..." Marianna scosse la testa e si tolse la stola color argento, poggiò la borsa sul tavolino accanto al divano e si mise a gironzolare per le stanze "Di chi sono queste foto? Sono veramente bellissime...questa poi..." si fermò davanti ad un'alba che avevo fotografato una mattina mentre ero nella villa in Sardegna "I colori sono favolosi..sicuramente è stata fatta con una macchina professionale di altissimo livello"
"Confermo..l'ho fatta io con la mia Nikon"
"Dovevo aspettarmelo...l'appartamento e la macchina fotografica...sei ricco"
"È un problema?"
"No...io preferisco spendere i soldi in altro modo ma ognuno fa quello che vuole"
"E come li spendi?"
"Viaggi..e naturalmente la mia amata macchina fotografica...per il resto sto molto poco a casa..ma ora smettiamo di parlare di me...o di te...che dici?" lei mi si avvicinò ancheggiando sui tacchi. Le misi una mano fra i lunghissimi capelli rossi, leggermente mossi, che le arrivavano a metà schiena..lei inclinò la testa e si morse il labbro inferiore..slacciò i bottoni della mia camicia e poi me la fece scendere lentamente dalle spalle. Quando le sue labbra si posarono sul mio petto, all'altezza del cuore, trattenni il respiro....sentire scendere la sua lingua verso l'ombelico, fino a quando mi guardò dal basso verso l'alto, inginocchiata davanti a me fu una delle sensazioni più erotiche della mia vita.  Più di tutto quello che le altre ragazze mi avevano fatto in quella casa, nella mia auto, o in qualche angoletto appartato di qualche locale. Le feci cenno di alzarsi, ma lei lo fece leccandomi la pelle mentre le sue mani si posavano sui miei fianchi...quando i nostri visi furono di nuovo uno di fronte all'altro le presi il viso fra le mani e le leccai le labbra con la lingua...poi ci baciammo...prima che la prendessi in braccio, posandole le mani sul culo da favola che aveva..lei intrecciò i piedi dietro la mia schiena e poi si aggrappò a me. Salii le scale e poi aprii la porta della mia stanza...ora eravamo nel posto in cui l'avevo immaginata dal primo momento in cui l'avevo vista..nella mia stanza, con il mio letto ad aspettarci...

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