CAPITOLO 11

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"Ti sarai lasciato migliaia di ragazze dietro di te con il cuore infranto" scherzavo naturalmente ma Stefano mi guardò sbuffando "Te no vero?"
"Io? Cosa c'entro io? Non sono mai stata la strafiga della situazione io...non ho mai fatto innamorare nessuno io..." sorrisi perché le sue facce perplesse erano la fine del mondo "Una persona l'hai fatta innamorare...e secondo me anche qualcuno prima si è innamorato di te...anche parecchi forse..solo che prima non te ne accorgevi.."
"Non me n'è mai importato nulla...sai per una ragazzina cosa può voler dire sentirsi additare come quella che tanto non vivrà mai abbastanza da farsi una famiglia? È come se ti chiedessi "cosa vivo a fare?"...è già destabilizzante sentirsi dire a 40 o 50 anni che hai pochi anni di vita...ma a 15...è come se ti tagliassero le gambe nel momento più importante della tua vita..a 15 anni sei già spacciata"
"Però le altre esperienze le hai fatte...viaggiare, visitare posti nuovi, studiare, fare il tirocinio.."
"Sono comunque cose che ho fatto da sola..non ho mai avuto una migliore amica con cui condividere queste esperienze...tutte si sono allontanate quando hanno saputo della malattia..tutte...alcune confesso di averle allontanate io o comunque non le ho trattenute più di tanto..insomma...è un peso non indifferente da portare..."
"Lo so...immagino..." Stefano mi fece mettere più comoda in braccio a lui..la tv era accesa ma nessuno dei due guardava le immagini che scorrevano sullo schermo a bassissimo volume...stavo bene fra le sue braccia, era praticamente tutto il giorno che stavo accoccolata lì. Stefano era stato con me da quando avevo firmato le dimissioni in ospedale, eravamo venuti a casa mia con la sua auto e da allora mi era stato sempre vicino...aveva cucinato e si era calato perfettamente nel suo ruolo di "infermiere", vestito solo di un paio di pantaloncini sportivi e nient'altro, per la mia somma gioia peraltro. Aveva messo le sue cose in una parte del mio armadio e quella convivenza forzata alla fine si stava rivelando qualcosa di piacevole, fin troppo forse. Vederlo girare per casa mia, vedere le sue cose vicino alle mie mi piaceva..io, che ero sempre stata restia a condividere il mio spazio vitale con altri, ero felice di averlo lì.
"Cosa frulla nella tua testolina?"
"Mi piace averti qua..." poggiai la testa sulla sua spalla e gli sorrisi...erano le otto di sera e stavamo aspettando che la torta salata che avevamo preparato assieme finisse di cuocere "E a me piace stare qua..con te"
"Non ti pesa?"
"Cosa?" Stefano mi guardò spostandomi qualche ciocca di capelli dalla fronte "Questo...non fare nulla di particolare...insomma l'estate è fatta per divertirsi, folleggiare...non per stare a casa a curare una malata"
"Se non la smetti di dire cazzate ti metto la testa sotto l'acqua gelida...pensi che stia facendo questo perché sono costretto? Stai pur sicura che in vita mia ho sempre e solo fatto quello che mi andava di fare, solo lavorare con mio padre è una cosa che faccio controvoglia...ho sempre fatto per cavolo che volevo...sia io che Arianna siamo sempre stati liberi di fare anche più cazzate del necessario..lei con la sua dannata moto ed io...bhe con le tremila cazzate che ho fatto...insomma non sono mai stato un santo e non ti ho mai detto di esserlo stato...sai quello che ho fatto in passato"
"Lo so e per questo ti dico che mi sembra strano che ti vada bene tutto questo...stare abbracciati sul divano...cucinare...stare appresso a me"
"È proprio brutto in effetti stare seduto sul divano con te, che devo dirlo sei proprio una bruttissima ragazza...è veramente pesante sai?"
"Quanto sei scemo" gli scompigliai i capelli "Non intendevo quello"
"Lo so cosa intendevi ma è una cazzata uguale...non sto a dirti ogni singola cosa che ho fatto in 24 anni, cose che mia madre probabilmente si sta rivoltando nella tomba, non sto neanche a spiegarti perché le ho fatte, non mi giustifico dicendo che era il mio modo per ribellarmi a mio padre e per superare la perdita di mia madre...sono tutte cose che ho fatto consapevolmente, a volte anche sapendo di fare del male alle persone che avevo davanti...non me ne è mai importato delle persone che avevo intorno, a parte mia mamma, Arianna ed Alessandro..io e mio padre...bhe il nostro rapporto è complicato..tu sei l'unica che da subito mi ha trasmesso qualcosa...mi spingi a fare cose che non avevo mai pensato di fare..e...il fatto che tu sia malata, inevitabilmente mi porta a bruciare certe tappe che comunque, in ogni caso avrei voluto fare con te..."
"Quindi sei condizionato dalla mia malattia"
"Ovvio Marianna,  sarei bugiardo a dirti di no...non voglio nascondermi dietro a cazzate tipo "non ci penso" perché non è vero..ci penso eccome...il fatto di sposarti e anche quello di vivere con te, sono cose che avrei fatto fra qualche mese o qualche anno...ma le avrei comunque volute fare con te...la malattia accelera determinate scelte ma non è che mi porta a fare cose che non avrei mai fatto...tu sei una ragazza malata e non possiamo negarlo...quello che voglio dirti e che speravo tua mamma capisse è che piuttosto che ricordarti sempre che sei principalmente una ragazza malata, dovremmo ricordarti che sei soprattutto una ragazza...punto e basta...hai 24 anni e...guarda Arianna...anche lei non c'è più, lei non si sposerà mai e non avrà mai dei figli...tu puoi viverti questi 12 o 10  o 14 mesi come meglio credi...lei non ha avuto scelta...tu ce l'hai..."
"Nessuno mi ha mai appoggiata...io probabilmente non ho dato mai a nessuno la possibilità di farlo..ma con te...è diverso" cercai di asciugarmi le lacrime "Odio piangere..."
"Piangi anche tutto il giorno...Arianna spesso lo faceva...a volte mi sono anche chiesto se non abbia in qualche modo cercato quello che è successo..non lo saprò mai...quello che so è che non voglio fare con te gli stessi errori che ho fatto con lei..le volevo un bene dell'anima che non gliel'ho mai veramente dimostrato...io voglio dimostrarti quanto di tengo a te...ok?"
"Ok..." mi avvicinai ancora di più e lo strinsi forte "Quello che provo per te Mari è un insieme di cose che non avrei mai pensato di provare...ma non voglio respingere quello che provo...ho 24 anni, ed è ora che faccia qualcosa di sensato nella vita...mia madre ed Arianna ti avrebbe adorato..."
"Mia madre prima o poi ti adorerà"
"A proposito ma non dovrebbe venire a trovarti? Non vorrei che ci sorprendesse in atteggiamenti ambigui come l'altra volta"
"Non c'era nulla di ambiguo scusa"
"No appunto..era palese cosa avessimo fatto quella notte...comunque eviterei volentieri..quindi mi metto una maglietta va...e poi mangiamo"
"A me piaci senza maglietta"
"Stanotte se non sei troppo stanca..." la sua bocca cercò la mia ed io gli sorrisi sulle labbra prima di sciogliermi letteralmente sotto il suo tocco "Ora mangiamo che per quello che ho in mente ti servono energie"

L'AMORE ESISTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora