CAPITOLO 15

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Stefania mi fissava dall'altra parte del tavolo della cucina con il cucchiaio alzato e la testa inclinata "A cosa pensi mamma?"
"A nulla amore...a nulla...finisci di fare la colazione che dobbiamo andare a scuola" lei sorrise e poi annuì finendo la sua scodella di latte con i cereali. Io mi alzai cercando di non pesare troppo sulla gamba che mi faceva male e andai verso il lavandino "Lo zio Alessandro viene stasera?"
"Si amore...avete la vostra serata fuori no?" lei saltellò felice giù dalla sedia e poi mi passò la scodella "Vado a prendere lo zaino" io le sorrisi e poi sciacquai velocemente quello che avevamo usato per fare colazione. Presi la borsa e uscii insieme a Stefania, la lasciai davanti alla scuola e poi proseguii verso il mio studio fotografico. Lo avevo aperto da 4 anni ormai, da quando avevo capito che continuare a piangermi addosso e a maledire il mondo intero non mi avrebbe portata da nessuna parte. C'erano giorni in cui alzarmi dal letto era dura, in cui odiavo tutto e tutti, anche mia figlia a volte...soprattutto odiavo me stessa perché lui non c'era più in parte per colpa mia, anche se sapevo che in fondo era stato solo il destino a portarmelo via.
Lui mi fissava dalle foto che c'erano per tutto lo studio, le foto del giorno del nostro matrimonio, le foto che io gli avevo fatto nei pochi mesi che avevamo passato assieme..i suoi occhi verdi mi seguivano dappertutto, soprattutto lì ritrovavo ogni volta che guardavo Stefania...assomigliava tantissimo a lui, e questo a volte era un qualcosa che avrei voluto cambiare. Perché faceva dannatamente male rivederlo nello sguardo e nei gesti di nostra figlia ma non poterlo avere accanto a me. Mi sedetti alla mia scrivania e fissai il pc, anche lì lo screesaver era una nostra foto..
Lui era ovunque, in qualsiasi luogo, ma non accanto a me, nell'unico posto in cui avrebbe dovuto stare, perché quello che era successo ormai 7 anni prima era un vero e proprio scherzo del destino...

"Stavo scherzando Ste...lascia stare..."
"Ci metto trenta secondi...vado al supermercato all'angolo e ti compro tutto il reparto dolci"
"Non importa, veramente..." cercai di trattenerlo ma lui fu irremovibile "Amore mio...faccio in frettissima...ti amo" lo guardai appoggiandomi allo stipite della porta e lui mi salutò con la mano prima di riavvicinarsi e sollevarmi da terra facendomi girare "Ti amo anche io Stefano"
"Torno subito" lo avevo guardato fino a quando era scomparso nell'ascensore poi ero rientrata a casa nostra. Da qualche settimana eravamo andati a vivere nella casa che era stata di Stefano ed Alessandro mentre il migliore amico di mio marito aveva preso possesso del mio vecchio appartamento. A lui andava benissimo una casa da scapolo come diceva, a me e Stefano invece serviva una casa più grande perché fra 6 mesi sarebbe nata nostra figlia. Peccato che io più o meno nello stesso periodo del presunto parto avessi anche quella che io chiamavo la mia data di scadenza. Stefano diceva che i medici potevano sempre sbagliarsi, io credevo invece che il mio destino ormai fosse segnato..ma almeno avrei lasciato in eredità a lui nostra figlia...Stefano era felicissimo della gravidanza, anche io lo ero, ma continuavo a pensare che la vita avesse dei giri così complicati a cui noi non potevamo assolutamente mettere mano che le sorprese per noi non erano ancora finite. Ero sicura che ci fosse ancora qualcosa in ballo, il mio istinto mi faceva spesso dei brutti scherzi e anche quella volta non fallì...

Lo scampanellio che preannunciava l'entrata di un nuovo cliente mi strappò dai ricordi "Salve"
"Salve...vorrei chiederle se potrebbe occuparsi del servizio fotografico del mio matrimonio"
"Certo..." fissai la ragazza che doveva avere più o meno venticinque anni "Il matrimonio si svolgerà a Villa Lais"
"Villa Lais?"
"Si...ma quella nella foto non è proprio...?" La ragazza fissò la foto che stava dietro la mia scrivania, una gigantografia della foto del mio matrimonio con Stefano, il panorama della Villa era inconfondibile "Si è proprio Villa Lais..anche io mi sono sposata lì"
"Allora è perfetta..." io sorrisi e mi alzai. Le mani mi tremavano e faticavo a trattenere le lacrime "Si...diciamo che sono molto legata a Villa Lais ma...non so se posso occuparmi del servizio fotografico...insomma per me non è facile tornare lì"
"Ho visto parecchi tuoi lavori, anche quella mostra che hai fatto il mese scorso e sei bravissima...insomma mi farebbe enormemente piacere se ti occupassi del servizio ma non voglio assolutamente forzarti naturalmente quindi...ti lascio il mio numero..io sono Sonia comunque..io e Daniele ci sposeremo fra quattro mesi e...pensaci ok?" lei mi lasciò un bigliettino con il suo numero di telefono e poi uscì. Io rimasi immobile...mi girai verso la gigantografia di quel giorno e la mente tornò a Villa Lais e a quello che significava per me.

L'AMORE ESISTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora