"Ti va di parlarmi di tua sorella?" io e Stefano eravamo seduti al tavolo di una pizzeria in zona Trastevere. Il mio monolocale era distante dieci minuti a piedi e sarebbe stata la nostra prossima meta, dato che erano già le 11 passate e la stanchezza iniziava a farsi sentire. Dopo essere usciti da casa sua avevamo preso la macchina fino ad un parcheggio in zona, custodito naturalmente perché la sua bellissima auto ce la vedevo poco in un parcheggio incustodito nella capitale. Il mio vestito argentato giaceva in un sacchetto poggiato vicino alla mia sedia. Adesso indossavo un paio di jeans strappati appartenuti ad Arianna ed una maglia di Stefano che a lui stava ormai stretta. A me stava giusta, dopo averla annodata in vita lasciando scoperta buona parte della pancia. Ai piedi avevo i tacchi e quel mix era stato approvato a pieni voti dal mio accompagnatore...l'aveva definito sportivo chic sexy, termine coniato al momento da lui..mi era piaciuto perché nessuno mi aveva mai definita sexy..
"È morta 3 anni fa in un incidente in moto. Aveva due grandi passioni...la moto e la chitarra..."
"Eravate legati?"
"Molto...il nostro era il classico rapporto fratello-sorella, litigavamo per delle cavolate quasi tutti i giorni ma sapevo che lei ci sarebbe sempre stata ed io per lei. Ari aveva tre anni più di me, adesso ne avrebbe 27 e..mi aveva detto che ai 27 anni lei si sarebbe sposata e mi avrebbe voluto vedere al suo matrimonio con una brava ragazza al seguito..."
"Com'era?"
"Bella...aveva i capelli biondo scuro lunghi come i tuoi..e gli occhi grigi...assomigliava a mamma" Stefano trafficò con il cellulare poi me lo porse. Arianna era molto bella in effetti, e nella foto lei e Stefano erano al mare...si notava la loro intesa ed erano entrambi due tipi che calamitavano l'attenzione altrui "Anche mamma è morta..di tumore..quando avevo dieci anni e Ari 13. Da quel momento nostro padre...bhe diciamo che definirlo assente ma soffocante possa rendere l'idea"
"Mi spiace...insomma...non so cosa dirti. Mio padre se n'è andato quando non ero ancora nata, mamma dice che ha avuto un ripensamento dopo che all'inizio pareva entusiasta della gravidanza, ma io sono convinta che da subito lui non mi volesse..."
"Non abbiamo due storie felici insomma"
"No...ma voglio scrivere la mia storia, almeno fino a quando potrò"
"Anche la lista è per lo stesso motivo?" lui mi fissò e per una frazione di secondo pensai di raccontargli tutta la verità, ma non potevo caricarlo anche di questo peso "Si..insomma non sai cosa potrebbe accadere domani no? Quindi goditi la vita..."
Stefano sorrise e poi intrecciò le sue dita alle mie sopra la superficie del tavolo "Ci facciamo una passeggiata?" annuii e feci per prendere la borsa ma lui aveva già allungato delle banconote al cameriere "Almeno facciamo a metà"
"Arianna potrebbe fulminarmi da lassù se vedesse che permetto ad una ragazza di pagare la pizza..." scossi la testa ma non dissi più nulla perché non volevo assolutamente rovinare quell'atmosfera di confidenza rilassata che si era creata fra di noi. Avevo conosciuto Stefano in una situazione strana, dove entrambi avevamo riversato qualcosa...le nostre frustrazioni e la nostra voglia di evadere. Ma da quella mattina lui mi aveva mostrato un lato di sé più dolce e tenero e ora quelle confidenze mi avevano aperto una porta sul mondo che lui aveva dentro. Stefano mi piaceva...molto...ma non avrei mai potuto andare oltre...dopo quella notte e la giornata successiva lui sarebbe uscito dalla mia vita...
"Andiamo?" presi la sua mano tesa e con un sorriso intrecciai le mie dita alle sue..mi piaceva quello che mi trasmetteva, la sensazione di protezione e sicurezza che la sua vicinanza mi faceva arrivare dritto al cuore..mi sarei potuta veramente innamorare...del suo lato strafottente e di quello dolce...di quanta passione metteva in ogni gesto..di quello che voleva nascondere di sé ma che in parte mi aveva mostrato...
"A che pensi?" Stefano fece dondolare le nostre mani intrecciate "Che...vorrei dello zucchero filato" lo trascinai verso una bancarella lungo il Tevere...la verità era che pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto essere una ragazza normale...qualcuno che non mentisse sempre e comunque per mascherare quella che era in realtà...avrei voluto innamorarmi, litigare con il mio ragazzo urlando come una matta per poi farci pace, facendo l'amore tutta la notte..avrei voluto che quella passeggiata lungo il Tevere fosse la prima di una lunghissima serie, con la mia mano nella sua e il suo braccio che mi cingeva le spalle. Avrei voluto vivere...vivere alla grande...vivere fino a quando quella mia stupida lista fosse stata completamente intasata di cose che avevo fatto e non che avrei voluto fare ma che non avevo avuto tempo di fare. Avrei voluto amare...sentirmi amata...sentirmi viva...come quando Stefano mi aveva toccata la sera prima...avrei voluto avere sempre le sue mani su di me...ma l'orologio ticchettava inesorabile e nessuno avrebbe potuto fermarlo..
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L'AMORE ESISTE
Roman d'amourMARIANNA E STEFANO SONO DIVERSI...DUE MONDI CHE SI SCONTRANO...LUI DONNAIOLO E FIGLIO DI PAPÀ...LEI CHE HA PROMESSO A SE STESSA DI FARE OGNI GIORNO QUALCOSA DI SPECIALE....PERCHÉ IL TEMPO SCORRE...INESORABILE....