CAPITOLO 20 - EPILOGO

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Inquadrai con la macchina fotografica Arianna e Daniele, zoomai cercando il momento adatto da cogliere e poi iniziai a scattare foto a raffica. Villa Lais era la nostra meta preferita per i picnic domenicali che spesso facevamo...ormai ci venivamo almeno ogni due settimane da aprile a ottobre inoltrato. In quel momento, a settembre, il giardino della villa dava il meglio di sé e così capitava che ci venissimo anche ogni settimana. Arianna si metteva a fare i compiti, mentre Daniele giocava immancabilmente con la palla.
"Mamma....Daniele non mi lascia stare" alzai gli occhi al cielo perché più di due minuti vicini senza litigate quei due non sapevano proprio stare "Dai Dany vieni qui e lascia stare tua sorella che deve studiare..adesso papà viene a giocare con te" sentii Stefano ridere vicino a me e poi lo vidi chiudere lo schermo del computer "Mi freghi sempre...adesso arrivo" mio marito mi baciò velocemente sulla spalla e poi si alzò dalla coperta sulla quale eravamo seduti. Vidi Arianna sbuffare e poi spostarsi dalla traiettoria di eventuali tiri del fratello e del padre. Io continuai a scattare almeno 100 foto, poi posai la macchina e mi rimisi gli occhiali da sole. Villa Lais non era strapiena, molte famiglie preferivano luoghi più conosciuti e centrali, ma per la nostra famiglia quel luogo aveva un significato speciale.
Io e Stefano ci eravamo sposati lì due volte, la prima 9 anni prima e la seconda 5 anni dopo..avevamo rinnovato le promesse matrimoniali in un pomeriggio di settembre molto simile a quello...Io avevo indossato lo stesso abito di quando avevo giurato eterno amore a lui la prima volta. Come testimoni avevamo voluto sempre Alessandro e sua sorella. Le uniche cose diverse erano la presenza del padre di Stefano, che mi aveva accettato come nuora e che soprattutto adorava Arianna, e naturalmente nostra figlia che aveva aggiunto alla cerimonia civile quel pizzico di imprevisto che non guastava mai. A partire dal suo desiderio di passare tutto il tempo in braccio a suo padre, fino a ridere a crepapelle al momento delle promesse. Quando io e Stefano ci eravamo baciati alla fine lei aveva fatto la faccia schifata come al solito..capitava ogni volta che noi due stessimo vicini. Da una parte sicuramente c'era una componente di gelosia da parte sua. Dopo 4 anni passati solo con lui, ad averlo giorno e notte tutto per sé adesso dividerlo con me aveva sconvolto le sue giornate. Dall'altra c'era però anche la sua vena da comica nata...le sue imitazioni e le sue facce buffe erano l'attrazione principale delle nostre serate. Con il tempo Arianna aveva imparato che io e suo padre avevamo naturalmente un rapporto diverso rispetto al loro...lei e Stefano erano praticamente inseparabili, spesso lei si addormentava in braccio a lui la sera, ma con il passare dei mesi anche io e lei avevamo creato un bellissimo rapporto. Adesso, ormai in quarta elementare, era una piccola donna, che iniziava a correre dietro ai primi ragazzini ma che aveva come suo primo grande amore suo padre. Daniele invece, di poco più di quattro anni, era legatissimo ad entrambi, amava giocare a palla in qualsiasi situazione e adorava ad intermittenza sua sorella, sentimento peraltro ricambiato in pieno. Erano il giorno e la notte come carattere..si cercavano spesso e volentieri, ma altrettanto velocemente si arrabbiavano l'uno con l'altra. Arianna aveva all'inizio accettato a fatica Daniele, ma ora faceva la sorella maggiore in tutto e per tutto.
Io e Stefano lavoravamo assieme nello studio fotografico che lui aveva aperto quando io ero in coma. Ci dividevamo i compiti e con il tempo eravamo diventati famosi nella capitale per i servizi che offrivamo. Arianna a volte ci seguiva e si stava appassionando sempre più alla fotografia..adesso era nella fase in cui diceva che da grande sarebbe sicuramente diventata una fotografa, fino alla prossima settimana almeno. I nostri figli sono la mia gioia...soprattutto perché mai avrei pensato di diventare mamma. Le mie possibilità di raggiungere questo traguardo erano scarse. Quando avevo conosciuto Stefano, pensavo di avere un anno di vita se non meno, invece erano passati più di 9 anni..la gravidanza di Arianna aveva dato la scossa alla mia malattia, e dopo il periodo di coma la mia vita aveva potuto riprendere. Anzi potevo dire com certezza che quando mi ero risvegliata dopo i 4 anni di coma avevo iniziato veramente a vivere. Avevo stracciato la lista che avevo fatto, e che mi aveva condizionato da quando avevo scoperto di essere malata e spacciata. Da quel momento avevo vissuto ogni esperienza non perché dovessi farla di corsa e per paura di non avere tempo ma perché amavo la vita che avevo. Ogni attimo era importante non perché poteva essere l'ultimo ma perché era realmente degno di essere vissuto.
Ritornare a vivere dopo 4 anni non era stato facile, soprattutto perché nel frattempo mia mamma era morta ed erano successe un sacco di cose. Mi ero dovuta mettere in pari, avevo imparato a fare la mamma, avevo imparato di nuovo a respirare e a sorridere. Avevo imparato ad essere la moglie che Stefano meritava..perché quando ci eravamo sposati pensavamo di vivere assieme pochi mesi, invece ora il destino ci aveva donato anni e anni da passare assieme...quando ci eravamo conosciuti pensavamo di avere poco tempo, avevamo fatto tutto di corsa, invece avevamo imparato a prenderci i nostri tempi, a fare le cose con calma, senza l'affanno e la fretta che avevano contraddistinto i nostri primi mesi.
Stefano era fantastico...se ripensavo al momento in cui l'avevo visto la prima volta e avevo pensato che sarebbe stata solo una figura passeggera nella mia vita mi veniva da sorridere. Lui era diventata la mia vita, la mia roccia, il mio sostegno, colui che mi rimetteva in riga quando mi facevo prendere dall'ansia perché un piccolo valore nei miei esami era sballato. Lui sapeva come prendermi..lui mi amava ed io amavo lui, immensamente.
Guardai le tre persone più importanti della mia vita e sorrisi..Villa Lais era un luogo fondamentale per noi. Quando avevo sposato Stefano la prima volta ero sicura di star facendo una pazzia in piena regola. Non sapevo cosa o chi mi avesse permesso di vivere così a lungo. Non sapevo quale miracolo si fosse compiuto perché io mi ritrovassi ancora lì, dopo 9 anni, a godere del solo sul viso e della compagnia di mio marito e dei nostri figli. Semplicemente, forse, il mio momento non era ancora arrivato. Mi alzai in piedi e scossi i lunghi capelli rossi...sapevo di avere i suoi occhi puntati addosso, come succedeva sempre del resto. Avevamo la capacità di ritrovarci a vicenda, di incrociare gli occhi l'uno dell'altra, anche in una stanza affollata o in un parco come in quel caso. Infatti, tempo trenta secondi, sentii due braccia che mi circondavano da dietro. Sorrisi, perché avevo una notizia da dare a Stefano. Avevo preparato una piccola sorpresa per quella sera, che comprendeva un nuovo completino che lui avrebbe sicuramente apprezzato e una notte da passare sotto le lenzuola, come piaceva a noi. Ma quella notizia meritava di essere urlata al mondo intero subito, senza aspettare ulteriormente "Sono incinta" lui si bloccò con le labbra poggiate sul mio collo "Ripeti"
"Sono incinta"
"Veramente?"
"No per finta..ovviamente veramente...ed è sicuramente tuo se per caso te lo stessi chiedendo"
"Infatti sarebbe stata la mia prossima domanda..." mi appoggiai a lui "È tuo, anche perché nella mia vita sono stata solo con te quindi..."
"Sei stata solo mia" Stefano mi baciò sul collo ed io mi girai per abbracciarlo "Sempre e solo tua" lo baciai e sentii esattamente la stessa sensazione che avevo sempre provato accanto a lui da quando mi aveva spintonata fuori dal locale ormai più di 9 anni prima "Ti amo"
"Anche io" Villa Lais fu testimone di un altro dei nostri momenti magici..con lui del resto ogni momento lo era..

FINE

L'AMORE ESISTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora