Capitolo 16

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Una voce parlò sulla mia interrompendomi "lei non va da nessuna parte" mi girai e mi blocca di colpo oh cazzo davanti a me c'era proprio Daniel "ehi bello sparisci lei è con me" "solo perché ti sei seduto affianco a lei non significa che sia con te e comunque lei è la mia ragazza" disse daniel marcando la parola ragazza. Non volevo scenate "Daniel andiamo a parlare fuori e... George piacere di averti conosciuto" dissi spingendo Daniel fuori dal locale "ti è andata bene che non l'ho ammazzato quel coglione" mi disse guardandomi negli occhi "mi è andata bene? Nessuno ti dà il diritto di dire quello che è giusto o quello che è sbagliato per me, so difendermi anche da sola e adesso sparisci" ero sull'orlo della rabbia  e stavo facendo di tutto per controllarmi e non fargli una sfuriata. Posò le mani sulle mie spalle "no che non me ne vado, mi sono fatto tutte queste ore di viaggio per vederti e scusarmi, potresti stare un pò calma e starmi a sentire, per piacere?" Era disperato lo leggevo nei suoi occhi lucidi ma forse è troppo tardi per tornare indietro "mi dispiace" dissi correndo dentro il locale e ordinai altri cocktail su cocktail, volevo prendermi una sbronza così almeno l'avrei dimenticato per un pò, alcuni ragazzi mi tirarono verso la pista da ballo e ballai con loro per un pò finché qualcuno mi prese per i fianchi e mi portò nel bagno delle donne, non capivo più niente ero così sbronza da far paura, vidi che era George che si avvicinava sempre di più alle mie labbra e mi toccava il seno e le cosce, mi sentivo disgustata avevo voglia di vomitare, non erano le mani grandi e delicate di Daniel ma quelle di un perfetto sconosciuto, provavo a respingerlo ma non ci riuscivo era più forte di me "bambolina ti farò divertire così tanto, ti desidero da quando sei entrata da quella porta" disse baciandomi il collo "mi fai schifo lasciami stare" dissi strattonandomi in ogni modo ma lui continuava a toccarmi, gridavo aiuto ma nessuno mi sentiva la musica era troppo alta, gli tirai una ginocchiata in mezzo le gambe almeno l'avrei immobilizzato per un pò "brutta  puttana adesso ti faccio vedere io se fai tanto la forte" mi tirò uno schiaffo e poi cominciò a tirarmi calci 1, 2, 3, 4 stavo perdendo il conto, ho male dappertutto e sono ricoperta del mio sangue.
Mi sollevò il vestito e si slacciò i pantaloni " no no no ti prego no" dissi a bassa voce, non riuscivo neanche a parlare dal troppo dolore, una porta si aprì di botto e una persona si avventò come una bestia su George,tirai un respiro di sollievo ma poi lentamente chiusi gli occhi immergendomi nel buoio più totale priva di conoscenza.

Passione MaledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora