Capitolo 17

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In pieno periodo natalizio, è tradizione in casa mia, come in ogni casa, ove si festeggi il Natale, addobbarla, all'intero ed all'esterno. Innanzitutto, come tradizione, in casa mia, si inizia con la scelta di un bel alberello. È mio padre ad occuparsene dell'acquisto dell'albero. C'è un conoscente nel Queens, che possiede una coltivazione di alberelli di Natale, vicino la fabbrica dove lavora lui, e che ogni anno gli fa davvero un buon prezzo.
Parliamo di un albero alto circa quanto me, 1,80 al massimo. Come un bambino, ogni anno, attendo l'arrivo di mio padre, ansioso di piazzare l'albero in un angolo della casa, ed iniziare ad addobbarlo. Per prima cosa, vado a recuperare tutte le decorazioni, luci, palline, babbi Natale arrampicanti e quant'altro. È davvero una seccatura dover srotolare tutte le lucine ingarbugliate, però qualcuno deve pur farlo. Certo, ogni anno almeno una decina di lucine le troviamo fulminate, mi sa che dovremmo acquistare un'altra scatola di luci, o ci ritroveremmo prima o poi con un albero a luci spente. Quel Natale ero davvero entusiasta di addobbare casa come si deve, ci tenevo a far bella figura con Diana, sarebbe stata nostra ospite. Ah già, non lo avevo ancora detto ai miei che l'avevo invitata per il pranzo di Natale.
Ed infatti nel frattempo che addobbavamo casa glielo dissi:

<<Ehm... Mamma ricordi Diana?>>
<<Certo Aaron!>>
<<Sai.. ci siamo messi insieme.>>
<<Davvero Aaron??? Che bella notizia!>>
<<Aaron ha una ragazza... Aaron ha una ragazza!>> urlava Karen saltando qua e là per casa.
<<Smettila Karen!>> le dissi.
<<Karen non prendere in giro tuo fratello.>>
<<Mica lo sto prendendo in giro.>>
<<È qualcosa di davvero serio a quanto pare.>> disse mia madre.
<<Si mamma.>>
<<Niente a che vedere con quella Victoria.>>
<<Guarda, non me la nominare proprio!>> le dissi.
<<Spero di avere il piacere di conoscerla al più presto.>> disse.
<<Ehm ti accontento subito!>> le dissi.
<<In che senso?>> rispose.
<<L'ho invitata per il pranzo di Natale!>> dissi sorridendo.
<<Ma Aaron, manca meno di una settimana!>>
Ecco, lo sapevo, l'avevo messa in crisi. Perché mia madre, dovete sapere, quando invitiamo degli ospiti, bisogna avvisarla almeno un mese prima, perché lei si deve organizzare per bene, manco dovesse venire il papa.
<<Sorpresa!>> dissi.
<<Ma quale sorpresa e sorpresa... c'è da organizzarsi!>>
Era ufficialmente andata in crisi! Ma va beh... Nel frattempo io e Karen continuammo con l'addobbo della casa. Quando finalmente mio padre rientrò a casa con l'albero! Bello, verde, profumato, forse un tantino più basso di me, ma poco importava.
<<Vi piace?>> chiese.
<<Certo papà!>>
<<Io ed Aaron non vediamo l'ora di addobbarlo!>> disse Karen.
<<Vedo che una volta tanto andare d'accordo tutti e due.>>
<<A Natale siamo tutti più buoni, giusto Karen?>>
<<Giusto!>> rispose.
Litigavamo spesso con Karen, però è chiaro, amo mia sorella, ci mancherebbe.
Una volta finito con la casa, iniziammo a sistemare l'albero. Lo mettemmo vicino la finestra del salotto, in un angolino, giusto per evitare che qualcuno potesse finirci a dosso sbadatamente. Musica di sottofondo, per rendere tutto ancor più magico!
Let it snow, Jingle Bells, Rockin' Around the Christmas Tree, Rudolph the red nosed reindeer, I'll be home for Christmas... Insomma, era partita la playlist delle canzoni natalizie. Finito l'albero, eravamo fieri del nostro lavoro, io e Karen ci battemmo il cinque.
<<Ottimo lavoro Karen!>>
<<Grazie fratello!>> rispose.

Dopo aver finalmente finito di addobbare tutto, casa mia sembrava la dimora di Babbo Natale. Decorata in ogni angolo, e luci ad illuminare il vicinato quasi. Dopo il pomeriggio pieno di "lavoro",  andai in camera mia. Presi il cellulare e chiamai Diana. Tranquilli non l'avevo trascurata, ci eravamo scambiati dei messaggi durante il giorno.

<<Pronto.>> rispose Diana.
<<Ehi piccola, come va?>>
<<Sono un po' stanca! Ma finalmente si avvicinano le feste, ed il dottor Smith chiude lo studio.>>
<<Povera la mia Diana.>>
<<Ci vorresti tu qui con me.>> disse.
<<Vengo adesso?>>
<<No matto. Però voglio vederti al più presto!>>
<<Ma lo hai detto a tuo padre che stiamo insieme?>>
<<Ehm... non ancora. Mamma lo sa, ma con lei c'è un rapporto diverso.>>
<<Spero tu glielo dica al più presto.>>
<<Eh, si fa facile a dirsi, Aaron tu sei il mio primo ragazzo. Non so come reagirà quando glielo dirò.>> disse Diana.
Quanto era bello sentirmi dire che ero il suo primo ragazzo, mi faceva strano, una così bella ragazza che non aveva mai avuto nessuno, ma meglio meglio, molto meglio.

<<Intanto io l'ho detto a mia mamma che sarai a pranzo da noi per Natale.>> le dissi.
<<Cosa ti ha detto?>> chiese.
Ma che le avrei potuto dire? È andata in tilt appena ha saputo che saresti stata da noi?!
<<E' felicissima! Non vede l'ora di conoscerti!>>
<<Grande! Non vedo l'ora!!!>> disse Diana.
<<Ed io non vedo l'ora che tu sia qui!>>
<<Ah si?>> chiese Diana.
<<Si! Voglio stringerti forte a me! E baciarti fino a farti mancare il fiato.>> le dissi.
<<Stiamo calmini eh....>> disse sorridendo.
<<Magari fino a farti mancare il fiato no dai>>
<<Ecco adesso ci siamo.... comunque anch'io ho voglia di rivederti e di baciarti.>> disse.
<<Non vedo l'ora Diana!>>
<<Anch'io.>> rispose.
<< Passiamo a cose più importanti adesso.>> le dissi.
<<In che senso?>> chiese Diana.
<<Dimmi un po' cosa ti va di mangiare, cosa preferisci, non vorrei che tu restassi morta di fame!>> le dissi.
<<Matto che non sei altro! Diciamo che mangio un po' di tutto, ma non sarà un po' prestino per sapere cosa cucinare?>> rispose.
<<Mia mamma è una che ha bisogno del preavviso.>> le dissi sorridendo.
<<Dai, puoi tranquillizzarla, mangio davvero quasi tutto.>> rispose Diana.
<<È quel "quasi tutto" che mi preoccupa!>> dissi.
<<Ah ma quindi ci tieni a far bella figura con me?>> chiese Diana.
<<Naaah, ci tengo a non far uscire di senno la comandante Annie.>> risposi sorridendo.
<<Ed io che pensavo volessi che fosse tutto perfetto. Bravo Aaron bravo.>>
<<Lo sai che ci tengo, era così per dire, sai, sei la prima ragazza che entra in casa mia. Ed io penso che sia una bella cosa, ci tengo molto.>> le dissi.
<<Perché con quella ragazza.... ehm come si chiama?>>
<<Victoria.>> dissi.
<<Ah già Victoria, che brutto nome, comunque, lei non è venuta in casa tua?>> chiese Diana.
<<In realtà si, però mai un invito ufficiale.>>
<<In che senso?>> chiese Diana.
<<Dico, mai è stata qui da noi a pranzo o a cena. Semplicemente a volte l'andavo a prendere ed attendeva in salotto, il tempo che io mi preparassi.>>
<<Ok ma non mi interessa più di tanto.>> disse Diana.
<<Ma me lo hai chiesto tu?!>> dissi sorridendo.
<<Oook... passiamo avanti?>> disse.
<<Sei gelosa? Dillo!>> le chiesi ridendo.
<<Mmmm... chi io? No, per niente.>> rispose.
<<La mia gelosona!>>
<<Scemo.>> disse.
Era gelosa la mia Diana. Ma agli inizi, soprattutto, non voleva darlo a capire. Era tenerissima quando si ingelosiva, sempre agli inizi però questo. Mi vien da ridere se ci penso.
La gelosia è un sentimento che secondo me in una coppia può far bene, senza esagerare giusto, beh magari qualche volta anche lei avrà esagerato, ma ci può stare suvvìa, siamo esseri umani. Meglio una fidanzata gelosa, che una menefreghista, come lo era Victoria.
Quella sera continuai a stuzzicarla sul fattore gelosia, non volle confessarlo, ma si capiva lontano un miglio che lo era. Quanta dolcezza e quanto sentimento provavo nei suoi confronti. Non vedevo l'ora che fosse il pranzo di Natale per poterla avere finalmente in casa mia e farla conoscere alla mia famiglia.

Io ti resto accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora