capitolo 35

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-hai pensato a ciò che ti ho chiesto l'altra sera?- mi chiese Alvaro interrompendo i miei pensieri, mentre entrambi eravamo sdraiati sul letto -riguardo cosa?- chiesi io facendo finta di non capire, anche se avevo una mezza idea riguardo a cosa si stesse riferendo -riguardo a venire a vivere con me- rispose lui iniziando a baciarmi appena sotto ai lobi -a dire il vero sono ancora parecchio confusa. Ne ho parlato anche con mia madre quando siamo stati da lei l'altro giorno, il che è stato traumatico dato che si è commossa, ma a parte questo non mi è servito ad un granché.- gli spiegai io -capisco..- rispose lui forse un po' deluso, ciononostante continuava a lasciarmi una scia di baci che arrivava fino alla guancia -mi dispiace Alvaro, so che ti sto facendo aspettare tanto, ma non è facile per me prendere una decisione simile- risposi io accarezzandogli dolcemente i capelli, mi piaceva farlo, sopratutto perché sapevo che era una cosa concessa solo a me -non preoccuparti, posso aspettare ancora un po', anche se spero che la tua risposta sarà affermativa- ribattè lui con un tono carico di speranza. Coi suoi baci si spostò dalla guancia al collo, finché non lo trovai sopra di me -vediamo se posso fare qualcosa per convincerti- mi sussurrò piano all'orecchio, dopodiché iniziò a baciarmi ed ovviamente io ricambiai, finché non finimmo a fare l'amore.
-non vale così pero- dissi io ridendo una volta finito -che intendi?- chiese Alvaro -stai cercando di corrompermi- mi spiegai io -no piccola, ti sto mostrando come potrebbe essere vivere assieme in tutto e per tutto- rispose lui con uno di quei suoi sorrisi splendidi che rendevano impossibile resistergli. -io ci spero davvero Matilde- disse lui facendosi più serio -voglio davvero che tu venga con me a Berlino. Lo so che forse stiamo facendo le cose troppo in grande e so che sei spaventata, ma io voglio un futuro con te, altrimenti non ti avrei mai chiesto una cosa del genere. Non mi sentirei a casa come dovrei se dovessi tornare a Berlino senza di te, a dire il vero anche solo quando torni a casa tua a dormire non mi sento a casa nemmeno qua-. Le sue parole mi colpirono un sacco, ci teneva davvero tanto a me e al fatto che andassi a vivere con lui -solo qualche giorno Alvaro, non ti chiedo di più- gli dissi mentre lo guardavo diritto negli occhi -posso farcela- rispose con un altro sorriso disarmante, ed io appoggiai la testa sul suo petto finché entrambi ci addormentammo

Un amore quasi impossibile (Alvaro Soler) -In Revisione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora