capitolo 14

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Alvaro's pov
Ero nervoso come mai prima d'ora quella mattina. Stavo per prendere il mio volo per l'Italia, dopo tanto tempo. Mi chiedevo se avrei rivisto Matilde.
Nel viaggio da casa all'aeroporto mi venne l'idea di raggiungerla, ma come potevo trovarla?
Al che mi venne un colpo di genio: la sua migliore amica. Matilde me ne aveva parlato, ma diamine, non ricordavo il cognome. Valentina, Valentina... come potevo rintracciarla? Altro colpo di genio, decisi di andare sul profilo Facebook di Matilde e guardare tra le foto in cui era taggata. Trovai una certa Valentina, guardai qualche foto e notai che ce n'erano tantissime assieme a Matilde, e riconobbi anche qualche altro amico di cui mi aveva parlato. Decisi di giocarmela scrivendole un messaggio privato: "Ciao Valentina, sono Alvaro. Non so se Matilde ti abbia parlato di ciò che c'è stato fra noi, ma ho bisogno di vederti per parlarti di lei, è davvero importante. Non dire nulla a lei di questo messaggio. Grazie"
Lo inviai, e aspettai con ansia una risposta, che però non arrivò. Continuai a controllare i messaggi mentre aspettavo che chiamassero il mio volo, ma ancora nulla. Arrivò il momento di imbarcarsi, ero ancora più nervoso. Anche se Valentina non mi avesse risposto non credo mi sarei arreso, avevo troppo bisogno di vedere Matilde, quello che stavo passando da quando ci eravamo visti l'ultima volta non era vivere. Non era più possibile non dormire la notte perché la vedevo ovunque, farmi prendere dal panico ogni volta che sentivo il suo profumo pensando di averla intorno, per poi realizzare che era tutto nella mia testa, non potevo assolutamente continuare così.
Prima di mettere il cellulare in modalità aereo guardai l'ultima volta i messaggi, ancora nessuna risposta, mi misi l'anima in pace e spensi tutto.
In un modo o nell'altra l'avrei trovata, lo sapevo.

Un amore quasi impossibile (Alvaro Soler) -In Revisione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora