8 Ottobre

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  E' passata un'era di nuovo, ed è tutto normale.

Il problema che sorge quando faccio passare tutto questo tempo, fondamentalmente, è il seguente:

ho troppe cose da dire, me le scorderò sicuramente, quindi farò una scaletta:

-università
-amore
-salute

-famiglia


Ho avuto la possibilità di iniziare a lavorare sul serio con i cavalli e sono esaltatissima, c'è mancato poco che mi mettessi a scrivere alle due di notte Giovedì.
Avevo messo la reperibilità Giovedì notte. Nel caso in cui fosse arrivata un'emergenza mi avrebbero chiamato e io sarei dovuta correre alla clinica dell'università per guardare o dare una mano.
Ok, fino al guardare potevamo anche mantenere la calma, ma era quel "dare una mano", che mi agitava particolarmente.
Non ho mai avuto molta pratica con i cavalli, che andasse oltre il parlarci, portarli qua e la e montarci sopra, salvo due punture al mio culone, che gli sono costate quattro buchi.
Quindi ero in ansia. Come sempre d'altronde.
Mi sentivo che mi avrebbero chiamato, non lo so perchè, ma lo sentivo dentro.
Infatti così è stato.
E' squillato il telefono ed era la mia tutor che diceva di correre in clinica perchè a breve sarebbe arrivata una puledra in colica.
La colica è la prima causa di morte nel cavallo, quindi le strade erano tre: risoluzione, operazione, soppressione.

Sono arrivata con l'agitazione a duemila, sperando di non essere d'intralcio.
Il medico di turno è stato gentilissimo e, insieme alla mia Tutor, ci ha insegnato come fare vari esami, e leggerli e ho potuto assistere all'ecografia dell'addome.

Detto così può sembrare noioso, ma per me è stato davvero fantastico, sono entrata nel vivo del mio lavoro, e non ho sentito sonno nemmeno per un attimo!

Ho avuto anche l'occasione di dare un farmaco per bocca alla puledrina, e anche se l'avevo già fatto al mio cavallo, è stato fighissimo. Mi sentivo utile e mi sentivo un po' pre-dottoressa.

Arrivata a casa avevo le lacrime agli occhi dalla commozione, era sempre stato il mio sogno e lo stavo vivendo. Però ho dovuto lasciare i sentimentalismi a più tardi perchè l'indomani mattina c'era lezione e non potevo starmene a letto.

Dopo lezione, un'ora di pausa, la palpebra cadeva e la mente sognava il letto.
Invece il telefono ha squillato di nuovo.
Mi sono infilata il green, fonendoscopio, termometro, penna e tacquino alla mano e sono volata di nuovo in clinica.
Dalle due alle otto, le ore sono volate.
Ho visto una gastroscopia (sempre alla stessa puledra), e ho lavorato.
Nel vero senso della parola.

La Tutor ci ha insegnato come fare "i controlli" ai pazienti. Così alle 16 l'abbiamo seguita e abbiamo capito come si faceva e alle 19 lo abbiamo fatto noi.
Apprezzo veramente tanto il fatto che ci facciano imparare, purtroppo l'ambiente non è dei migliori, c'è sempre molta competizione e invidia ed è difficile incontrare persone che lavorano per passione.
Forse è stupido ma mi è bastato davvero poco e già mi sono affezionata a quella ragazza. Trovo che sia veramente speciale e non mi è mancato il momento per dirglielo. Ha passione ed è disponibile al 100%, mette sicurezza e tranquillità, non si stufa di ripeterti diecimila volte la stessa cosa e non ha paura di lasciarti fare.
Se penso a lei mi nasce un sorriso, mi sento di volerle bene, perchè, nonostante non mi avesse mai conosciuto prima, è stata subito dolcissima e pronta ad accogliere le mie difficoltà. Le ho mandato un messaggio all'inizio della settimana per sapere quando fosse stata di turno perchè sarei stata felice di vederla quando fossi andata, lei mi ha risposto subito e mi è stata vicina tutto il giorno.
Nessuno mi aveva mai valutato così tanto e data così tanta fiducia, nessuno mi aveva mai permesso di provare a fare bene, nonostante la possibilità di sbagliare fosse alta, nessuno aveva mai creduto in me come lei ha fatto in due giorni, o meglio, da subito. Non finirò mai di avere un'alta stima per lei, e sono contenta di poter lavorargli a fianco. Probabilmente quando finirà l'università e magari, smetterà di lavorare in clinica, qualcuno dovrà prendere il suo posto, anche se mi auguro che resti lì, e se dovessi essere io, per me sarebbe davvero un grande onore.

Ho gli occhi lucidi, perchè non pensavo che potessero esistere persone del genere nel mondo dei cavalli e nel mondo del lavoro.


In amore le cose stanno andando per il meglio, e questo un po' mi spaventa pure perchè non ci sono un granchè abituata a vedere le cose rosa e fiori.

Infatti ho molte perplessità, più vado avanti più l'università si fa entrante, più ho il presentimento che il Ripensatore si renda conto che non vado bene per lui con tutti questi impegni.
Mi sto affezionando molto a lui, nonostante sia un pizzico stronzetto a volte, mi vuole bene, e lo sento.
Ma allo stesso tempo cerco di stare sulle mie, perchè ho paura di scottarmi.
Come dice Vaniglia: "Tu ti sei scottata con l'acqua bollente, ma ciò non significa che tu non debba più bere del the. Magari la pentola la prendi con le presine, il Ripensatore sono le presine e l'amore è il The".
Se non ci fosse lei!


Sinceramente Viaggiatori di Sogni, mi sembra che i miei nuovi scritti non siano avvincenti come i vecchi, la mia vita che sta andando bene probabilmente non vi divertirà più come una volta, che andavo a sbattere contro le macchine parcheggiate.
Però adesso ho un attimo per respirare,
e penso che ora come ora vada bene così.
Vi voglio bene,
al prossimo aggiornamento,

M

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