3.

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Tyler non aveva niente da dire, perciò restava in silenzio.
Dentro la sua testa, le voci urlavano troppo forte perché lui riuscisse solamente a far sentire i suoi piccoli sussurri in quel vociare. Allora preferiva non parlare, sedersi ed aspettare.
La seduta cominciò, e le voci dentro la sua testa si acuirono per lasciargli ascoltare, sicure che Tyler non avrebbe parlato.
《Allora, Jordan, dicci qualcosa di te》la voce della dottoressa Black sembrava velluto, velluto e cotone. Era soffice e leggera, dava l'impressione di essere trasportata dal vento ogni qualvolta le fuoriuscisse dalla gola. A Tyler non piaceva, la sua voce. Era troppo debole e sottile per riuscire a coprire il suono delle voci, che non poteva essere più nascosto.
《Josh, e tu?》chiese Jenna, e Tyler non aveva bisogno di guardarla per sapere che il suo sorriso stesse andando da un orecchio all'altro.
《Io soffro di scatti d'ira》pronunciò una voce forte, rauca e profonda.
A conforto di quella della dottoressa, sembrava fatta di sabbia e carta vetrata. A Tyler piaceva la sabbia, e anche la voce di Josh.
Non aprì gli occhi, sentendo già lo sguardo della Black su di lui.
《Tyler, tu hai voglia di presentarti?》chies Jenna con dolcezza, che a Tyler sembrava soltanto quella vocina stupida che si usava con i bambini. O con quelli come lui.
《Io voglio soltanto la mia autoradio》soffiò, e serrò nuovamente le labbra.

broken people; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora