24.

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Tyler sorrise ampiamente alla dottoressa Black quando entrò nel suo studio. Josh sembrava avergli incollato addosso il buon umore, che non veniva scalfito neanche dalla dottoressa bionda seduta di fronte a lui.
Le pareti erano tinte di un azzurro chiaro, quasi pastello. Tyler storse il naso. Quel tipo di azzurro non gli piaceva.
《Buongiorno, Tyler. Ti vedo di buonumore》sorrise, nascondendo dietro le fila di denti bianchi una sorta di corrucciazione.
《Non sento Blurry da un paio di giorni》confessò il ragazzo, prendendo posto nella sedia di fronte alla scrivania in legno chiaro.
La dottoressa Black si sistemò la coda già ben ordinata, cercando di nascondere la sorpresa.
《Non senti più le voci?》chiese, allungandosi verso Tyler, come se fosse affamata delle parole che il ragazzo avrebbe potuto pronunciare.
Il ragazzo si strinse le spalle distogliendo gli occhi da quelli azzurri di lei.
《Sì, le sento ancora. Ma non Blurryface. È come se fosse spaventato. Per la prima volta posso sentire la sua paura e non la mia》le parole uscirono sempre più flebili, come sempre quando si ritrovava a parlare di lui e delle sue voci davanti a qualcuno.
La dottoressa Black annuì, inforcando gli occhiali dalla montatura sottile e digitando qualche lettera sul computer bianco.
《E dimmi, Tyler, questo c'entra in qualche modo con il paziente Josh Dun?》chiese in modo apparentemente disinteressato.
Tyler inarcò le sopracciglia, confuso.
《Sì》mormorò con poca convinzione, facendo sospirare gravemente la dottoressa bionda.
《Tyler, tu tieni veramente a Josh Dun, o lo stai usando come una sorta di nuova autoradio?》chiede da dietro gli occhiali.

broken people; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora