6.

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《Allora, Josh, vuoi dirmi perché ti sei arrabbiato tanto ieri?》chiese il dottor White, su una sedia bianca, dietro una scrivania bianca, in una stanza bianca e con un foglio bianco davanti a lui.
Josh scosse la testa. 《No》.
《Io sono qui per aiutarti, Josh》continuò imperterrito il dottore, come se non lo avesse sentito. Come se Josh fosse un bambino dell'asilo al quale si chiede se abbia combinato una marachella.
《Lo so》annuì, senza incrociare gli occhi del dottor White, non si sarebbe sorpreso se avesse trovato  bianchi anche quelli. 《Ma la risposta è sempre no》asserì, risoluto.
Sentì il dottore spingerti indietro con la sedia. Aveva cantato vittoria troppo presto.
Tornò a incrociare le mani sulla scrivania.
《Che non ricapiti più, Josh》lo avvertì il dottore, facendo un rapido cenno di congedo a una delle guardie.
Josh riuscì a contare fino a due prima che la guardia lo afferrasse. Più lento rispetto all'ultima volta.
Si lasciò scortare, senza alcuna protesta. Come se non potesse esplodere da un momento all'altro, come se quella tranquillità fosse sempre appartenuta a lui.
La guardia gli lasciò un quaderno, ed un pastello a cera. Nessun oggetto appuntito.
'Ho rotto una lampada per non farlo ai due tipi che hanno infastidito Tyler questa mattina', si appunta mentalmente. Non lo scriverà su un diaro che verrà costantemente controllato.
Josh preferì ricopiare centinai e centinaia di volte il simbolo chiave che riusciva a calmarlo.
Ø, Ø, Ø, Ø...
Il pastello era rosso.

broken people; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora