13.

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'Tyler! Vieni qui Tyler! Sai che non potrai scappare per sempre da me! Non puoi nasconderti! Io sono dentro la tua testa, Tyler! E non potrai sfuggirmi!' Blurryface continuava a urlare, a urlare nella sua mente senza mai fermarsi. Gli prendeva a calci il petto, lasciandolo senza fiato. Era come se gli stesse strappando la vita dalla gola, in modo lento e doloroso.
Allora urlò. Urlò più forte che potè tentando di nascondere, di soffocare quella voce che continuava imperterrita ad urlargli nella testa.
Si chiese quanto ci sarebbe voluto, perché la gola iniziasse a bruciargli e sarebbero iniziare le allucinazioni.
Perchè Blurry era lì di fronte a lui, gli occhi rossi che lo fissavano maligni dall'alto. Si strinse contro l'angolo della stanza, il corpo che vibrava incontrollabilmente. Un palloncino che gli si stava gonfiando al centro del petto iniziava ad impedirgli di respirare.
《Tyler! Tyler!》continuò ad urlare, scuotendo con forza la testa, non accorgendosi di non essere più solo.
Si sentì afferrare per i polsi, il terrore che gli lacerava lo stomaco e lo faceva tremare da capo a piedi.
Blurry lo stava portando con sè.
《Tyler! Sono io, Josh!》e lui continuò ad urlare, certo che Blurry stesse cercando di farlo cadere nella sua trappola. Ancora una volta.
Ma, si rese conto, quello non era affatto Blurryface.
Erano reali, quelle labbra che premevano sulle sue. Ed erano labbra dolci, screpolate come fossero ricoperte di sabbia. Ma non erano spiacevoli. Era quasi come ste stessero intonandando una dolce melodia in sincronia con le sue. Una melodia che, per la prima volta, era riuscita a mettere a tacere tutte le voci nella sua testa.

broken people; joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora