"Mamma non è che puoi andare un po' più veloce?"
Erano le 20:20 e io ero in ritardo.
All'ospedale mio fratello era entrato più tardi dell'orario previsto per togliere il gesso e di conseguenza aveva anche perso il treno. Per fortuna eravamo riusciti, con una corsa, ad arrivare alla stazione per fargli prendere quello dopo.
"Tesoro, ti ricordo che nei centri urbani c'è il limite di 50 e poi sta piovendo! Stai studiando per la patente, o no?"
Erano le 20:20 e non era proprio il momento adatto per parlare di patente. Ero in ritardo e Leo non rispondeva. Non sapevo chi altro avvisare perchè aveva organizzato tutto Vanessa e io non avevo il suo numero.
"Uffa mamma! Ti sembra il momento di parlare di scuola guida?"
"Tesoro, dai.."
"Mamma vai piano, che ci siamo quasi."
Finalmente arrivammo, salutai mia madre e scappai di corsa dalla macchina per dirigermi al ristorante.
Feci un grosso respiro e con la mia borsettina e il regalo mi avvicinai al ristorante, dai cui vetri si poteva scorgere l'interno.Finalmente sorrisi nel vederti.
Avevi lo sguardo assente Leo.
Stavi per caso aspettando me?
Avevi lo sguardo triste.
Che cosa ti era successo?
Non vedevo l'ora di stringerti forte a me e cantarti dolcemente 'tanti auguri'.Guardai il tavolo a cui eri seduto e il posto vuoto accanto a te. Mi avevi anche tenuto il posto d'onore vicino al tuo.
Un momento dopo però, arrivò lei e si sedette al tuo fianco. Lei con quella chioma di capelli lisci lunghi neri,sorridente, vestita elegantemente e anche truccata. Ti sorrise e tu ricambiasti, ma non con uno dei tuoi soliti meravigliosi sorrisi.
Guardai meglio il tavolo. Non c'era nessun posto vuoto. E poi chi erano tutte quelle altre persone?Sentii il mio viso che cominciava a bagnarsi. Cercai l'ombrello nella borsa e mi ricordai di averlo lasciato in macchina, ma non erano le gocce che cadevano dal cielo a irrigare il mio viso. Mi faceva male vederti con lei e la pioggia mi aiutava a far cadere quelle lacrime.
Vi guardavo mentre mangiavate la pizza che vi era appena arrivata, ignari della mia presenza. Evidentemente no, non mi stavi aspettando e nemmeno mi avevi tenuto il posto d'onore.Io caddi a terra in mille lacrime e con me anche il regalo, che si era inzuppato tutto.Cominciò a piovere più forte, con anche tuoni e lampi.
Allora mi alzai, lasciai lì il regalo e feci per andarmene anche se non sapevo dove, visto che nel tuo piccolo paese non c'ero mai stata e non conoscevo nessuno. Non potevo chiamare mia mamma e farla ritornare subito indietro. L'unica speranza che mi era rimasta era Sam. Cercai il cellulare per chiamarla, ma poi vidi una nuvoletta bianca nell'aria.
Successivamente, vidi una figura che tossiva e che buttava qualcosa a terra e lo schiacciava col piede.
Io guardavo la scena un po' impaurita. Mi voltai e cominciai ad allontanarmi, ma poi mi sentii chiamare."Natasha!"
"Dario!"
"Che ci fai ancora qui fuori?"
"Che ci fai tu vestito così?" Dissi osservando che indossava dei capi neri, tra cui una camicia e un grembiulino, da cameriere.
"Questo è il ristorante di mio zio, quando ha bisogno gli do una mano! Ma te.. Dove stavi andando? Non entri?"
"No. Non c'è posto per me. E poi ho fatto tardi."
"Quella strega di Vanessa." Esclamò lui.
"Non importa, Dario. Va bene così."
"No che non va bene."
"Senti io vado, non dire a nessuno che mi hai vista, okay?"
Mi allontanai prima che lui potesse rispondermi o farmi cambiare idea.
Pioveva come un matto e io non sapevo dove andare. Nonostante l'ora della cena, mi era anche passata la fame.
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Petali di Ciliegio - Romeo + Giulietta
ChickLitIn fondo le cose più belle nascono sempre per caso ed è questo che accade anche a Natasha, la protagonista della storia. La sua vita s'intreccia con quella di un albero di ciliegio, che le sarà sempre caro perché fragile e allo stesso tempo forte co...