"Tanti auguri Leo.Ti auguro sempre il meglio di questo mondo. "Esclamai, dopo avergli sussurrato nell'orecchio le parole della canzoncina di compleanno.
Era stata come una ninna nanna a lui, che emanava calore dal viso e che mi aveva ascoltata attentamente, ad occhi chiusi però.Eravamo ancora seduti davanti al portone di casa mia. Continuava a piovere, ma noi eravamo riparati dal tetto.
"Grazie infinite tesoro mio."
"Leo perché hai bevuto?" Chiesi un po' incuriosita, ma soprattutto preoccupata.
Era arrivato a casa mia in macchina e gli era andata fin troppo bene per le condizioni in cui si trovava. Il suo profumo meraviglioso si mescolava a quello dell'alcol, diventando poco gradevole."Avrei voluto tanto averti accanto a me, quando al ristorante ho soffiato le candeline."
"Leo, frena un attimo la tua dolcezza. Dimmi per favore perché hai bevuto. Mi fa male vederti così."
"Ma io sto bene, quando sono con te sto sempre bene."
"Hey." Dissi in tuono affettuoso, accarezzandogli la guancia e guardandolo negli occhi, facendogli capire di parlare apertamente con me, come faceva sempre. Solo che questa volta sembrava che qualcosa lo frenasse, come se avesse paura.
Invece era 'solo' tanta emozione; lo capii quando iniziò a parlare e i suoi occhi verde smeraldo si fecero un po' lucidi."Mi mancavi. Ero triste." Mi parlò in tono malinconico. "Tu eri l'unica persona che avrei voluto avere lì con me in quel ristorante. Ho cominciato a bere la birra che Vanessa aveva ordinato, per non pensarci su, per non pensarti. Dicono che bere aiuta a dimenticare, a spazzare via i pensieri, ma non è così. Sorridevo agli altri,ma dentro morivo. Ci sono rimasto parecchio male. Dov'eri finita?"
"Non è stata colpa mia. Io ho cercato di avvisarti, ma tu.. non hai mai risposto. E poi tanto eri in dolce compagnia."
"Non trovavo il cellulare."
"Leo, ma che scusa è questa, dai?! In tutto il giorno non l'hai mai trovato, anzi sì, per avvisare Vanessa."
"Dai, per favore non arrabbiarti di nuovo." Disse lui, che si era scostato dalla mia spalla. Mi supplicava con due occhi dolci, come quelli di un cucciolo, ma non funzionava. Volevo sapere che cosa gli era capitato.
"E oggi, che ti è successo? Perché a scuola non c'eri? Vedo con i miei occhi che non stai bene ma.. anzi, guarda, devi subito andare a casa."
"Ho perso il cellulare e sono stato male tutta la notte. Non ricordavo il tuo numero a memoria, quindi non ti ho potuta chiamare e Vanessa, lei l'ha saputo perché.."
Improvvisamente sentimmo il rumore di un motore di una macchina sempre più vicina, che puntava i fari su di noi. Entrambi ci coprimmo il viso con le mani.
Poi il motore si spense e dall'auto se ne uscì Dario, che venne verso di noi correndo. Pensai subito che lo stesse facendo per la pioggia.
Per quale motivo urgente doveva correre verso di noi?
Poi capii."Natasha ti sei dimenticata questo davanti al ristorante." Disse porgendomi la busta del regalo per Leo.
Quest'ultimo mi scrutava, come se stesse attendendo una risposta da me.Io rimasi stupita e mi bloccai per un attimo, sorpresa dal gesto di Dario.
"Io.. Sono venuta al ristorante e.." Balbettai.
"So già tutto." Affermò Leo fiero. "Me l'ha detto Dario."
Tirai un'occhiataccia al biondo.
Era come se mi avesse tradita, non aveva rispettato ciò che gli avevo chiesto di fare, ma se non fosse stato per lui, Leonardo non sarebbe stato lì con me, in quel momento.
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Petali di Ciliegio - Romeo + Giulietta
ChickLitIn fondo le cose più belle nascono sempre per caso ed è questo che accade anche a Natasha, la protagonista della storia. La sua vita s'intreccia con quella di un albero di ciliegio, che le sarà sempre caro perché fragile e allo stesso tempo forte co...