Mentre aspettavo che Leo tornasse dalla sua camera con la chitarra, ero col mio bicchiere di succo in mano e curiosavo nel suo salotto. Era una stanza molto accogliente, ordinata, con una grande finestra che dava sul bellissimo giardino, inoltre c'erano un sacco di soprammobili provenienti da ogni parte del mondo, souvenir della Francia, della Spagna, dall'Austria.. Non mi sarei mai immaginata che Leo appartenesse a una famiglia benestante, non mi sembrava proprio il tipo, così semplice e umile. In seguito, rimasi colpita da due fotografie: la prima ritraeva uno gnometto riccioluto, sulla spiaggia con i suoi genitori. Il piccoletto sorrideva davanti a un castello di sabbia, con un cappellino di jeans in testa, che nascondeva i suoi riccioli, che però sbucavano da qualche parte; in mano aveva paletta e secchiello celesti coordinati. Anche i suoi genitori sorridevano, entrambi parevano due persone modeste e alla mano come il figlio: la sua mamma dai capelli neri corti e l'espressione serena e dolce e il suo babbo, dai capelli marroni e dallo sguardo pacioccone e pacato. Nessuno dei due aveva i capelli riccioli, allora da chi aveva preso il mio Leo?
Il mio sguardo si soffermò poi su un'altra foto in bianco e nero, che ritraeva un ragazzo e una ragazza giovani davanti a una casa vecchia, mezza sfasciata e distrutta. Entrambi indossavano una tuta, quella di lei pareva di jeans e quella di lui invece era da lavoro, inoltre lui aveva in testa un cappello "da pescatore". Tutti e due avevano un pennello in mano che sventolavano all'obiettivo, sorridendo. Intorno a loro c'erano dei mattoni e anche dei secchi. Sembravano così felici, entusiasti, pieni di vita.
"Eccomi!"
Leo arrivò nel salotto e mi sorprese a curiosare tra le sue cose.
"Scusami, non volevo impicciarmi." Dissi colpevole.
"Ma stai scherzando? Vai tranquilla, tu puoi.. un po' appartieni già alla mia famiglia." Mi sorrise accarezzandomi la guancia.
"Sono bellissimi." dissi con gli occhi sulla foto.
Lui prese la cornice in mano.
"Sono i miei nonni, i genitori della mia mamma. Nonno Giampaolo e nonna Fiorenza." si diresse verso il divano e io lo seguii. Appoggiai il bicchiere sul tavolino di legno davanti al sofà, poi ci sedemmo e lui cominciò a raccontarmi delle cose meravigliose: "Si sono conosciuti davanti a questa casa, sì, in quella in cui ci troviamo adesso. Al loro tempo era mezza distrutta, vecchia, con le pareti sporche dall'umido, dentro ci abitava un signore anziano, di nome Corrado. Mio nonno era un po' birichino da giovane e quindi la mia bisnonna si rivolse al prete, il quale per cercare di 'calmarlo' e metterlo in riga, disse a Gianpaolo di andare ad aiutare una o due volte a settimana il signor Corrado, che era vedovo. La cosa non funzionò bene all'inizio, mio nonno si era rifiutato, ma col tempo pian piano instaurò un buon rapporto col signor Corrado, che diventò come un secondo padre per lui e le volte che andava a casa sua erano anche più di tre a settimana, ci andava quasi ogni giorno. Gli faceva compagnia, lo aiutava a pulire la casa e a rimettere a posto gli oggetti e in cambio il signor Corrado gli raccontava tante storie. Mia nonna l'ha conosciuta perchè lei, pensando di non essere vista, entrò nel giardino di quella casa mezza distrutta (che da quando era frequentata da mio nonno aveva ripreso un po' più di vita) e rubò delle ciliegie, dal bellissimo albero di ciliegio in fiore. Per l'appunto mio nonno stava uscendo dalla casa del signor Corrado e si sono scontrati, mentre lei stava scappando. E da lì è cominciato tutto."
"E come sono arrivati ad avere loro questa casa?"
"È stato un regalo del signor Corrado, l'ha lasciata in eredità a mio nonno, che insieme alla nonna l'ha rimessa a posto secondo un disegno di mia mamma, che all'epoca in cui il signor Corrado morì, aveva otto anni."
"Quindi i tuoi nonni si sono sposati da giovani giovani?"
"Sì erano giovanissimi, mia mamma è nata subito dopo due anni di matrimonio, poi è nata l'altra mia zia ed infine quella peste di mio zio, Simone."
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Petali di Ciliegio - Romeo + Giulietta
Literatura KobiecaIn fondo le cose più belle nascono sempre per caso ed è questo che accade anche a Natasha, la protagonista della storia. La sua vita s'intreccia con quella di un albero di ciliegio, che le sarà sempre caro perché fragile e allo stesso tempo forte co...