"Quando si è da soli la felicità dura un attimo...magari se è condivisa dura nu poc e chiù!"
Alessandro Siani - da "Mr. Felicità"
Era una mattinata di fine febbraio e quel giorno mi alzai con una strana sensazione addosso, come se il mio corpo già sapesse verso che cosa sarebbe andato incontro. Non era la prima volta che mi capitava di comprendere l'andamento della giornata ascoltando me stessa: a volte mi alzavo col sorriso stampato sulla faccia e iniziavo bene la giornata, a volte invece capitava tutto il contrario, altre volte invece c'era l'agitazione per colpa delle interrogazioni o dei compiti. Però, quel giorno era diverso da tutti gli altri: era come se già sapessi che sarebbe successo qualcosa e mi sentivo in un modo molto bizzarro, non sapevo che cosa aspettarmi.
Le prime ore a scuola procedettero normalmente, senza che succedesse niente di strano, ma quella strana sensazione continuava a tormentarmi e non voleva proprio abbandonarmi. Ne parlai con Sam, che mi rassicurò e sorridendomi mi disse che era soltanto una mia impressione, perché stava andando tutto regolarmente.
"Sam, ma non sto bene. Non capisco che cosa mi prenda così improvvisamente."
"Nana, sarà la stanchezza, magari non hai dormito bene stanotte."
La guardai rassegnata, scuotendo la testa.
"Appena suona la campanella del cambio dell'ora andiamo in bagno, così prendi un po' d'aria, okay?"
Io annuii e così facemmo. Ormai che c'eravamo ne approfittammo per fare i nostri bisogni, entrando insieme in bagno.
"Non sai quanto mi faccia male vederli sempre insieme, Ilaria." Disse qualcuna all'esterno.
"Dai, stai tranquilla." Rispose la voce della presunta Ilaria.
"No, non ne posso più. Prima, quando lei non c'era andava tutto bene, lui mi dedicava più tempo."
Misi un dito davanti alle labbra per far capire a Sam di stare zitta.
"Ma perché non glielo hai mai detto anche te! Non dare solo la colpa all'arrivo di lei, dovevi prevederlo!"
"Non potevo prevederlo, lui non è mai stato così."
Da dentro al bagno io e la mia amica ascoltavamo le due voci, interessate e sembrando due agenti dell'FBI. Ci trattenevamo dal ridere per la scena: noi due, chiuse in bagno in silenzio ad origliare le chiacchiere delle ragazze all'esterno. La voce di una di loro due mi sembrava familiare, ma forse mi stavo sbagliando ad associare il tono con la faccia..
"Magari lo è stato, ma a te non ha mai detto nulla." Continuarono a parlare.
"No, siamo come un fratello e una sorella, lo conosco troppo bene. È innamorato e farebbe di tutto per lei. E io l'ho perso per sempre." Fece una pausa e sospirò. "Durante l'estate tra la seconda e la terza superiore mi sono resa conto di amarlo, sentivo che mi mancava vederlo ogni giorno e aspettavo con ansia che arrivasse il mercoledì pomeriggio per vederlo alla scuola di musica; oppure il venerdì mattina, che a volte lo incontravo al mercato."
Ascoltando quella conversazione incominciai a rattristarmi, pensando al dolore della povera ragazza innamorata, che continuava ogni giorno ad amare e puntualmente ogni giorno le veniva spezzato il cuore.
"E perché non glielo hai mai detto?" Riprese la presunta Ilaria.
"Perché è sempre stato il mio migliore amico e avevo paura di perderlo per sempre, non volevo che mi rifiutasse." La voce che mi sembrava familiare diventò sempre più debole e bassa.
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Petali di Ciliegio - Romeo + Giulietta
ChickLitIn fondo le cose più belle nascono sempre per caso ed è questo che accade anche a Natasha, la protagonista della storia. La sua vita s'intreccia con quella di un albero di ciliegio, che le sarà sempre caro perché fragile e allo stesso tempo forte co...