8 - Dodici rose rosse

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Mia madre aveva un bellissimo sorriso stampato sulla faccia.

"Alessio sta bene! Alessio sta bene!" disse tutta contenta, venendoci incontro. "È fuori pericolo!"

"Che ti hanno detto i dottori?" chiese mio babbo.

"È andato in stato di shock per colpa della situazione. Ha due costole incrinate, il braccio rotto e qualche livido qua e là."

"Alla faccia dello stare bene!" disse mio padre.

"Smettila!" mia madre gli diede una gomitata "Poteva andargli peggio!"

"Posso vederlo?" chiesi io.

"Non lo so, non mi hanno fatta entrare."

L'infermiera bionda ci aveva sentiti e mi guardò. Poi, mi fece un cenno e mi fece capire che potevo entrare. Mi accompagnò nella stanza di Alessio e io contentissima l'abbracciai e la ringraziai.

Mio fratello stava dormendo, aveva la maschera dell'ossigeno.

"Alessio." Dissi accarezzandogli la guancia. "Menomale che stai bene, non me lo sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa di più grave."

In quel momento lui aprii gli occhi.

"Sorellina!"

"Shh.. non ti devi sforzare."

"Ti avevo detto di stare bene. Io sono forte, guarda che muscoli." Fece per alzare il braccio, ma si sorprese nel vedere che aveva il gesso.

"Ora siamo pari." Dissi alzando anche io il mio braccio ingessato.

Entrambi ridemmo.

"Chi è quel tizio che era vicino a te mentre aspettavamo l'ambulanza?"

Non ebbi il tempo di rispondere perché, in quel momento, entrò nella stanza la ragazza di mio fratello.

"Alessio! Oh meno male che stai bene!" Lei si precipitò vicino al suo letto, spostò la maschera dell'ossigeno e gli stampò un bacio sulle labbra.

"Ehm ehm."

"Scusami" disse lei. "Sono Marica, piacere di conoscerti."

"Natasha." Allungai la mano per stringere quella di lei.

Dopo qualche minuto imbarazzante uscii dalla stanza, lasciandoli da soli.

"Tesoro!" disse mia mamma abbracciandomi. "Te come stai?"

"Adesso meglio. È tutta colpa mia se siamo qui in questo momento."

"Smettila. Non lo dire nemmeno per scherzo!"

"Natasha, adesso vai a casa. Ti devi riposare e mangiare qualcosa."

"Io resto qui."

"No, non ce n'è bisogno. Rimaniamo io e tua madre. Tuo fratello ora è stabile, vai a casa. Ti riaccompagna questo ragazzo!" disse mio padre mettendo una mano sulla spalla di Leonardo.

"Vai tesoro."

Dopo aver salutato i miei genitori io e Leonardo uscimmo dal pronto soccorso. Mi ricordai di non averlo ancora ringraziato. Lui, così premuroso e dolce, era stato tutto quel tempo con me, lì per me senza chiedere nulla.

Indicai la strada a Leonardo e quando finalmente arrivammo davanti al portone di casa mia, lui mi tolse il casco e mi disse: "Tuo padre ti vuole molto bene, vero?"

"Sì, un sacco. Perché? Cosa ti ha detto?"

"Mi ha fatto mille raccomandazioni su di te, di stare attento a te, di comportarmi bene..."

Petali di Ciliegio - Romeo + GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora