12 - Fiocchi di neve

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Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.

-Dante Alighieri,
V canto dell'Inferno


Sentii un rumore strano, che somigliava a quello di un motore.
"Giulietta adesso con calma alzi su i piedi, c'è uno scalino da fare."
Quello strano suono si faceva più forte e vicino.
Io 'obbedii' e alzai un piede alla volta.
"Così, brava!"
Leo era sempre al mio fianco e mi aiutava nei movimenti.
Il rumore del motore si era attenuato per qualche secondo, confondendosi con le voci di altre persone.
Poi si sentì qualcosa chiudersi e il suono ripartì.
Ci stavamo muovendo e io stavo per perdere l'equilibrio e Leo, che non mi aveva mai lasciata, mi stringeva la vita col braccio.

"Ma dove siamo?" Sussurrai un po' impaurita.

"Stai tranquilla."

"Come faccio a stare tranquilla con una benda sugli occhi?"

"Siamo su un autobus, che ci porterà alla destinazione. Sono solo due fermate. Non volevo farti prendere freddo."

Aveva pensato a tutto ed era dolce come sempre.

"Va bene." Gli sorrisi.

"Questo vuol dire che ti fidi di me?"

"Mmm...Forse! "

L'autobus si fermò e Leo mi strinse ancora più forte a lui.

"Manca solo una fermata Giulietta!"

C'erano persone che volevano passare e mi davano le botte. Io ero talmente vicina al mio Romeo, da poter sentire il suo buonissimo profumo.

Non mi importava di essere su un autobus con una benda (sicuramente molte persone mi stavano scrutando e si stavano facendo mille domande), a me importava solo di essere con lui e con quel turbinio di emozioni che lui mi faceva sempre provare.

"Piccolo fiore, siamo arrivati, dobbiamo scendere!"

"Okay, guidami tu!"

"Mi scusi.. permesso..." Diceva lui facendosi strada tra le persone.

"Adesso c'è lo scalino, fai attenzione.. ecco, brava."

Nello scendere avevo continuato a stringergli forte il braccio.
Dopo qualche passo finalmente lui si fermò.
"Ci siamo Giulietta."

Si avvicinò a me e con delicatezza, mi tolse la benda, ma io tenevo ancora gli occhi chiusi.
Avevo vissuto per poco tempo, quello che vivono le persone non vedenti per una vita intera.
Hanno davanti solo l'oscurità, l'ignoto e si perdono purtroppo tutti i bellissimi colori e le sfumature di tutto ciò che ci circonda.

"Non apri gli occhi?"

"Mi sento in colpa."

"Perché?"

"Perché ci sono tante persone che non riescono a vedere e soffrono, non è giusto."

"Lo so che non è giusto, ma non possiamo farci nulla noi, non siamo noi a deciderlo."

"Prova a descrivermi dove siamo in questo momento."

"Come?"

"Dai, prova, per favore!"

"Okay, allora... siamo in un posto speciale ed entreremo in un luogo un po' affollato, pieno di piccole luci, sorrisi, odori diversi e musiche varie."

Petali di Ciliegio - Romeo + GiuliettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora