Lotta e vivi

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(Alla fine del capitolo, desidererei leggere commenti con le vostre reazioni :-)))))

Passarono ore prima che i tre sovrani tornassero a corte.
La temperatura era calata drasticamente e Pierre moriva di freddo, il suo petto nudo coperto appena da una giacca che Alessandro si era sfilato di dosso per aiutarlo. Le bombe continuarono ad esplodere, gli spari mietevano vittime, e tutto il resto che si udiva erano le urla degli uomini che cadevano e le donne che urlavano e piangevano.
Quando rientrarono a palazzo, passando a ritroso i corridoi bui e freddi, la situazione era anche peggiore. Le infermiere erano dappertutto e prestavano servizio sullo stesso luogo dell'incidente. Margot aveva il braccio incastrato a quello di Pierre per non perdersi di vista, mentre Alessandro procedeva più speditamente. Incontrò alcune guardie al palazzo, ordinando loro di aiutare nel combattimento. Il corridoio era colmo di macerie, pietre e accumuli di terra che occupavano tutto il pavimento. Margot corse insieme a Pierre lungo il tragitto, imbattendosi in un gruppo di infermiere che tentavano invano di smuovere un masso enorme. L'unica cosa che Margot vide furono dei capelli scuri che sporgevano da fuori la grande pietra e delle braccia che venivano tirate per estrarre il corpo della ragazza. Quando questa sollevò lo sguardo, con gli occhi pieni di lacrime di dolore e sofferenza, Margot riconobbe in lei Geneviève, la ragazza che aveva conosciuto nel corridoio e che piangeva perché la guerra le aveva portato via ogni cosa. Rimase immobile nel corridoio, con gli occhi fissi sul masso che non osava smuoversi di un millimetro. Molti lo stavano spingendo, ma un'altra bomba smosse il castello, facendo cadere per terra parte dei presenti che si tirarono le gambe al petto e si circondarono la testa con le braccia. Pierre barcollò in seguito all'esplosione, stringendo la mano intorno al braccio di Margot per farla stabilizzare, poi osservò la ragazza schiacciata dal masso e si gettò tra la calca, girandosi di spalle e spingendo la pietra con la schiena muscolosa. Anche Alessandro lo aiutò, sebbene la ferita sul braccio si fosse fatta più scura e sporca. Margot si avvicinò alle infermiere, obbligando loro di smettere di tirare le braccia della ragazza. La regina si inchinò di fronte a lei, abbassandosi tanto da quasi sfiorare il pavimento con la testa. "Geneviève" la chiamò, facendo in modo che la ragazza rimanesse sveglia. "Resisti, va bene? Ce la stanno mettendo tutta."
La ragazza si lasciò scappare un gemito, gli occhi socchiusi e le guance rigate di lacrime. "Non ce la faccio" sussurrò, priva di forze. Pierre si piegò leggermente, attaccandosi con le mani al masso per sollevarlo il giusto necessario a liberare la giovane donna.
"Sì, invece" la incoraggiò Margot, prendendole la mano e stringendogliela. "Sei forte, ce la fai. La stanno sollevando."
Geneviève pianse, appoggiando la testa per terra. "Non riesco a res- respirare.."
Margot le strinse la mano, sentendo le lacrime scivolarle sulle guance senza nemmeno essersene resa conto. "Provaci, ti prego!" implorò la regina.
La ragazza faceva respiri rapidi, mentre accanto al masso Alessandro e Pierre sollevavano la pietra, lasciando che dei ruggiti uscissero dai loro denti digrignati. Margot, tenendo ancora la mano di Geneviève, si girò verso Emmanuelle, il miglior medico di corte. "Fa' preparare una barella, subito!" urlò.
La donna fuggì a chiamare soccorso, mentre finalmente i due sovrani riuscivano a sollevare il masso imponente. Margot strinse l'altra mano intorno alla spalla di Geneviève. "Vieni fuori, ce l'abbiamo fatta!"
"Muoviti, Margot!" urlò Pierre a denti digrignati, mentre la benda intorno alla sua spalla ferita si sporcava nuovamente di sangue, allargandosi in una macchia scura. La regina tirò a sè la ragazza, proprio mentre Emmanuelle ritornava con una barella al seguito. Geneviève smosse di poco le gambe, recuperando lo spazio necessario a non essere più sotto la pietra. Rimase però ferma, mentre i medici la sollevavano e l'adagiavano sulla barella. I suoi respiri erano comunque molto deboli.
Margot non mollò la presa sulla sua mano. "Promettimi che lotterai, Geneviève. Promettimelo!"
La ragazza venne messa sul lettino e i medici iniziarono a trasportarla. "Anche quando non ho più niente e nessuno per cui continuare a vivere?" disse a bassissima voce.
Margot tirò su con il naso, procedendo accanto alla barella. "Sì, Geneviève, continua a vivere. Lotta e vivi per te stessa!" Ma la sua frase non ebbe risposta perché la ragazza chiuse gli occhi e venne trascinata via. Margot lasciò la presa sulla sua mano che si scontrò pesantemente contro il suo bacino. Vide la barella allontanarsi e si passò poco elegantemente una mano sotto il naso, poi si girò, notando Alessandro e Pierre seduti contro il masso, entrambi sudati e ansimanti. Il viso di Pierre era contratto in un'espressione di dolore. La benda che gli fasciava la spalla era completamente intrisa di sangue, così come le dita della mano di Alessandro che tentavano di tener chiusa la ferita sul suo braccio. La regina corse verso di loro, inginocchiandosi. "Grazie, ragazzi" disse, tirando su con il naso. Dei nuovi infermieri apparvero sulla scena, portandosi dietro delle bacinelle piene di acqua fumante e delle garze sterili. I bambini continuavano a piangere terrorizzati intorno a loro.
"Non c'è più spazio in infermeria" urlò il primo, inchinandosi di fronte Pierre. Sbrogliò immediatamente la fasciatura e scoprì la ferita. I punti erano saltati e il taglio si era riaperto nuovamente sulla spalla del re francese. Due donne intinsero delle bende nell'acqua calda, l'una la appoggiò sulla pelle di Pierre, l'altra accarezzò dolcemente, tamponando, il taglio di Alessandro. Margot si mise in piedi.
"Sono gravi?"
L'uomo di prima scosse il capo. "No, ci sono casi peggiori."
La regina annuì, si sporse su Pierre e gli lasciò un bacio in fronte. Il re la guardò e gli scappò un urlo di dolore a causa della pressione esercitata dall'infermiera sulla ferita. "Dove vai?" esclamò dopo.
Margot si allontanò. "Torno subito!"
"No, Margot! Torna qui immediatamente!" Pierre vide la regina allontanarsi verso la porta di ingresso. "Margot!" urlò inutilmente ed imprecò ad alta voce, mentre la ragazza continuava a bagnare e ripulire la benda nell'acqua calda per disinfettare la ferita. Alessandro si girò verso di lui e scosse il capo.
"Non ce la farai mai a tenerla ferma, neppure se le metti un guinzaglio al collo."

Nothing is like it used to be - The WarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora