Ogni tanto vi faccio qualche sorpresina :) leggete il N/A e commentate alla fine del capitolo!
Solo alcuni fucili rimasero intatti, la maggior parte di essi era stata coinvolta nell'esplosione. Alessandro approvvigionò le truppe, armandole fino ai denti e mostrando loro come quei nuovi fucili funzionassero. Il fumo ancora non si era dileguato, la neve scendeva più copiosamente, quando le truppe partirono. Alessandro si mise a capo dell'esercito, sparando con il proprio fucile i belgi che gli correvano incontro.
Fu una strage.
Una di quelle che fortunatamente non si vedevano spesso al tempo.
Solo nelle prime due ore si contarono più di mille vittime, la maggior parte scozzesi e belgi che non si erano resi conto delle nuove armi a lancio diretto utilizzate dal nemico.
Alessandro sparava fieramente e ad ogni corpo caduto il suo cuore cantava vendetta. Pierre era stato portato in infermeria, con i medici che lo ripulirono e soprattutto medicavano le bruciature sulla schiena. Margot tentò di avvicinarsi al corridoio che portava alla sua stanza, ma l'accesso le venne negato da un gruppo di guardie.
La gente era triste, infreddolita e rassegnata. Aveva perso qualsiasi speranza di salvezza. Margot avrebbe tanto voluto rincuorarli, dire loro che ogni cosa sarebbe tornata al proprio posto, ma ormai aveva smesso di crederci. Tentò di avvicinarsi ad Emèrie, dirle che aveva avuto ragione ed era riuscita ad avere una visione vicinissima, ma le guardie la pedinarono, impedendole di interagire con la gente. Si era sparsa la voce che nel castello ci fosse una spia, qualcuno che riportava informazioni a Leonard, così tutti avevano smesso improvvisamente di fidarsi gli uni degli altri. Un clima di sospetto generale cadde loro addosso, facendoli vivere con la paura che la persona accanto potesse essere un traditore e, quindi, giustiziato.
Niall e Louis portavano a Margot messaggi dal combattimento, chiedendo magari l'invio di cavalli o nuove pistole. Fortunatamente, non portavano alla regina messaggi funesti per il proprio esercito. I soldati continuarono la battaglia per lungo tempo, senza mai riposarsi. Alcuni di loro avevano perso moglie e figli nell'esplosione del castello e tutto quello che desideravano era distruggere il nemico, come loro avevano fatto con qualsiasi cosa avessero avuto. Margot andò a trovare Pierre, steso su un letto dell'infermeria con una benda sulla fronte. "Hai la febbre?" gli domandò, appoggiando teneramente il dorso della mano sulla guancia.
Il re scosse il capo. "Non so perché mi stiano tenendo umida la fronte. Magari ho i polmoni collassati e loro piuttosto pensano a tenermi fresco."
Margot si sedette sul letto, alzando gli occhi al cielo. "Se i tuoi polmoni fossero collassati, tu non staresti respirando. Non staresti nemmeno più qui, dopo tutto questo tempo."
Il rimbombo di un'esplosione scosse le mura del palazzo ed un po' di polvere abbandonò le pareti. Pierre storse la bocca. "Ti sarebbe dispiaciuto, considerando quanto ultimamente non ci stiamo sopportando?"
Margot spalancò la bocca. "Mi sa hai davvero la febbre."
"Perché mai?" fece Pierre, aggiustandosi la testa sul cuscino.
La regina sgranò gli occhi. "Perché mi spiegherei l'irrazionalità della tua domanda."
"E' legittima. Tu rispondimi, intanto."
Margot sorrise frustrata, appoggiandosi le mani sulle ginocchia coperte dalla gonna di un nuovo abito morbido che le avevano fatto indossare. "Credi davvero che, solo perché litighiamo spesso, io non ti sopporti? Credi davvero che, se fossi morto, io non avrei sofferto?" Gli prese la mano. "Io ti amo, Pierre. Con tutta me stessa. Se solo ti fosse accaduto qualcosa, parte di me si sarebbe distrutta. Sei come Monaco, per me. Indispensabile. Senza di essa, non sarei nessuno."
Pierre sollevò la sua mano e gliela baciò. "Sei distrutta anche se litighiamo?"
Margot sorrise. "Beh, per quello un po' di meno perché so di avere ragione."
Il re scoppiò a ridere. "Ovviamente" rispose sarcastico. Continuò a vedere la ragazza negli occhi, contemplandone la bellezza nella loro semplicità. "Sai, a volte dimentico che ancora non siamo sposati. Per me è come se lo fossimo, soprattutto ultimamente, quando discutiamo e ci preoccupiamo gli uni degli altri."
"Già" confermò la regina. "Se solo la guerra non fosse scoppiata, noi saremmo sposati adesso."
Pierre annuì. Si sporse un po' per accarezzare una guancia di Margot. "Ti amo tanto, mon amour. Ti prometto che - nonostante i vari litigi che possano esserci nel mezzo - io ti renderò felice, ti darò tutto me stesso pur di vederti serena al mio fianco."
Margot sentì gli occhi farsi lucidi. "Ho avuto paura per te, Pierre. Ti sei buttato per proteggermi dall'esplosione, ed eri anche molto ma molto arrabbiato con me."
Il re scosse le spalle. "Era la cosa più importante da fare."
Margot si abbassò su di lui e gli lasciò un bacio sulle labbra. Chiuse gli occhi, beandosi della bellezza del momento. "Facciamo così" disse la regina, staccandosi da lui con uno schiocco. "D'ora in poi, faremo in modo di tenere la morte quanto più distante possibile da noi."
"E' quello che tentiamo di fare da più di un mese, ormai. Cercare di sopravvivere alla guerra."
"E continueremo." La regina girò la benda sulla sua fronte. "Ce la possiamo fare, Pierre. Per il nostro futuro e quello del popolo."
Pierre annuì. "Ah, e tanto che ci siamo: evita di fare stupidaggini, tipo avventurarti in piena notte, sabotare piani o fuggire. Non lo apprezzo, per niente."
La regina scoppiò a ridere, portandosi poi un dito al mento. "Potrei pensarci."
In quel momento vennero interrotti da un'infermiera che entrò nella stanza con un piatto fumante in mano. "Maestà" disse, riferendosi a Pierre. "La vostra cena."
Margot strinse le labbra, mettendosi in piedi. "Rimettiti, okay?"
Pierre annuì, sorridendole, mentre l'infermiera appoggiava il piatto sul comodino accanto al letto del re. "Anche se credo proprio di godermi questa coccole ancora per un po'." Margot alzò gli occhi al cielo, facendo per uscire dall'infermeria quando Pierre si schiarì la gola, richiamandola. "Non pensare che la tua venuta mi abbia fatto cambiare idea. Sono ancora molto, ma molto arrabbiato con te."
La regina si lasciò scappare una risata, poi uscì finalmente dall'infermeria.
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Nothing is like it used to be - The War
Fanfiction(Questa storia è un sequel. Si prega di leggere prima "Nothing is like it used to be" per capirne meglio le dinamiche.) Ci sono cose che non si possono prevedere. Accadono e basta. Margot non avrebbe mai potuto prevedere di perdere suo padre e Liam...