TRE.

11.4K 744 845
                                    

Durante il tardo pomeriggio i due ragazzi decisero di scontare -scontare poiché per loro quello era l'equivalente ad una vera pena carceraria- le loro cinque ore assieme.

Decisero, dopo un lungo scambio di battute, di optare per il salotto.

Una zona neutrale, o così dovrebbe essere, in cui avrebbero passato il tempo a debita distanza.

Seguendo tale criterio, infatti, si posizionarono ai due lati del divano. Quasi sul punto di cadere pur di non sfiorarsi neanche per sbaglio.

"Che facciamo, quindi?>" chiese impacciato Harry, andando a rompere quel silenzio imbarazzante che pareva opprimerlo.

Harry non amava passare del tempo con Draco e, soprattutto, passarci più di cinque minuti.

Si odiavano, è vero, ma il vero problema era ciò che erano; non due studenti di casate diversi, non due nemici presi e buttati in una casa ma due ragazzi gay -cosa innegabile- tra cui c'era una tensione sessuale evidente.

Una tensione sessuale che turbava e tormentava entrambi non ancora pronti a gestire il turbine di ormoni che li caratterizzava. Oltre a piccata acidità.

'io qui dentro solo, ed esclusivamente, con Malfoy? La vedo dura' pensò il ragazzo trattenendosi dallo sbuffare.

Non vedeva l'ora di scappare nella sua stanza e allontanarsi dal nominato.

"Potter? Mi stai ascoltando?".

La voce alta - sintomo di irritazione- di Draco lo fece riprendere dai suoi pensieri.

"No, a dire il vero no" ammise colpevole.

Con un sorriso impacciato, si grattò il retro della nuca. Era imbarazzante.

Draco sembrò sul punto di esplodere, avevano passato a malapena mezza giornata insieme e già voleva uccidersi o, peggio, uccidere il moro in maniera atroce e lenta. In modo da godersi la tortura. Quel pensiero lo fece ghignare.

"Ho detto che potremmo vedere un film. Almeno, le prime ore passeranno abbastanza in fretta".

Cercò di parlare con calma, espirando aria dal naso come se così facendo potesse buttare fuori il fastidio.

"Va bene, fai tu".

La risposta di Harry fu pari ad un'alzata di spalle.

Non gli importava, l'unica cosa che voleva era sbrigarsi e mettendosi a litigare avrebbe solo allungato l'agonia.

Draco trafficò nel cercare il film 'perfetto' .

I DVD erano impilati uno sull'altro vicino alla tv e, in più, erano stati disposti prima per genere e successivamente in ordine alfabetico.

"Trovato!" Annunciò trionfante il serpeverde con un DVD in mano.

"L'esecuzione?"

"Si, un horror" .

Harry degludì, non proprio convinto.

"da quando ti piace la roba babbana? credevo la detestassi".

Draco gli lanciò un'occhiata che Harry non capì, affatto.

"ognuno ha le proprie eccezioni".

La risposta data a mezza bocca fu quasi incomprensibile.

Ad ogni modo. l'attenzione di entrambi fu presa nuovamente dal lettore dvd.

Senza ulteriore indugio -all'incirca, considerando che dovette smanettare un po' con l'aggeggio elettronico-, inserì il disco nel lettore e premette 'play'.

Il film iniziò e sembrò andare tutto a gonfie vele: il tempo passava, non si parlavano ed erano distratti dal film.

Harry però, a differenza di Draco, odiava i film horror e dovette ammettere di essersi preso un infarto per metà delle scene viste.

Una vera delusione per un Grifondoro.

Quel film riuscì non solo a fargli perdere dieci anni di vita ma anche a pugnalare il suo orgoglio.

Nonostante la ferita, però, il suo orgoglio era ancora pienamente presente e gli impose - si impose- di tenere lo sguardo fisso sulla tv cercando di non far trapelare nulla.

Improvvisamente, però, la ragazza del film prese ad urlare e si ritrovò la schiena completamente graffiata in modo da creare una scritta: Sono qui.

"Che sciocchezza!". si lamento, e sbuffando indignato anche, Draco che di quel film aveva criticato gran parte delle scene.

Trovava quel genere di cose estremamente stupide e divertenti per quanto ridicole parevano; quello, infatti, era l'unico motivo per cui ne prendeva visione: sfotterli.

Draco si girò verso Harry e il sorriso di scherno si trasformò in un ghigno.

"Paura, Potter?" .

sì.

"Ti piacerebbe".

"Ah, si? A me sembri spaventato invece" .

"Non mi fanno di certo paura queste cose" .

bugia.

Harry lo disse nel modo più convincente possibile e gonfiando il petto, quasi a dimostrare la verità in ciò che stava dicendo.

Draco invece sorrise e gli si avvicinò facendolo immobilizzare e schiacciare contro lo schienale.

Non poteva muoversi più di tanto, per via del bordo del divano fin troppo vicino alla sua coscia. Alzarsi in piedi, poi, era inammissibile. Una vera e propria resa che si rifiutava di dare.

"Che vuoi fare, Malfoy?".

E lui ghignò semplicemente, senza rispondere.

Harry cercava di diventare parte del divano, Draco si avvicinava. Arrivati al limite, si fermarono.

Nessuno mosse un muscolo, gli sguardi incrociati.

Il moro deglutì, era palesemente a disagio.

" E questo ti spaventa? Il contatto con me, intendo" lo pronunciò con la voce bassa e roca.

Lo stava provocando e più palese di così non poteva essere.

Harry non rispose, non solo era paralizzato ma sentiva il suo respiro pizzicargli la pelle.

Draco ne approfittò, sapendo di star prevalendo, e distolse lo sguardo solamente per postarlo sul collo di Harry.

Uno sguardo che fu sostituito dalle sue labbra, intente a posarsi sulla pelle candida e calda del moro.

Un brivido percosse la schiena d'egli mentre si faceva torturare, non riuscendo a fare altro.

Sentiva il cuore pompare e una morsa allo stomaco avvolgerlo e torturarlo. Schiuse le labbra e rilasciò un lungo sospiro.

Malfoy, dal canto suo suo, continuò a succhiare e leccare la parte sotto l'orecchio del ragazzo, in maniera tanto insistente da far associare ad Harry la morsa allo stomaco ad una sola cosa: eccitazione.

Si stava eccitando e non riuscendo a trattenersi, ansimò spudoratamente facendo allontare Draco.

"Siamo uno pari, Potter. Palla al centro".

Infine, come se nulla fosse accaduto, si mise a guardare di nuovo il film. Seduto e composto.

Harry si riscosse dal suo stato di trance - poi trasformato in confusione - e serrò la mascella, era stato un idiota.

'Te la farò pagare, stronzo' pensò vendicativo.

Oramai, era guerra e lui avrebbe combattuto senza dargli tregua.

Il Gioco||Drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora