DUE.

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Harry si massaggiò le tempie.

Dopo gli avvenimenti della mattinata, lo stress e il dolore fisico, sentiva il bisogno di rilassarsi sotto dell'acqua calda.

Sospirando, come se non sapesse far altro, decise di informare il suo compagno di stanza della sua intenzione.

"Malfoy, vado a farmi una doccia".

Draco aprì la bocca drammaticamente, contorcendo il viso in un'espressione esagerata.

"Aspetta, mi stai dicendo che ti lavi anche?".

Harry alzò gli occhi al cielo, una vera uscita da bambino a detta sua.

"Taci, furetto".

Il biondo lo trucidò con lo sguardo ma non aggiunse altro, non voleva rivivere la situazione avvenuta la mattina.

Più si sarebbe trattenuto, meno avrebbe litigato con l'altro e più pacifica sarebbe stata la sua permanenza lì.

Almeno, si sperava.

Harry rimase sorpreso di non sentirlo rispondere - era già pronto ad una discussione talmente lunga da volersi strappare i capelli - ma alla fine scrollò le spalle, non gli interessava più di tanto.

Al contrario, era meglio così.

Aveva più tempo per sé e meno mal di testa.

Si diresse fino al bagno, attraversando il lungo corridoio, situato proprio di fronte camera sua: celestino, un grosso specchio tondo sopra al lavandino, sulla sinistra, sotto il quale si trovavano due cassetti.

Di fronte al lavandino le strutture per l'igiene e sulla destra la doccia.

Harry si girò intorno, meravigliato dalla dimensione della stanza.

Avrebbe giurato di poterci ballare dentro, se avesse voluto. Invece, decise di focalizzarsi sulla dannata doccia.

Si spogliò con calma dei suoi vestiti e si diresse nudo, ovviamente, sotto la doccia.

Il getto d'acqua era forte e lo bagnò completamente, il corvino si rilassò.


Passò cinque minuti con gli occhi chiusi, immobile, con l'acqua che gli scorreva sul corpo.

Le ciocche more che si andavano lentamente ad attaccare sul suo viso, ormai bagnate.

Le gocce che scendevano dalle punte e cadevano ai suoi piedi nudi quanto il resto di lui.

Adorava quella sensazione che solo una doccia calda sapeva dargli, avrebbe potuto passare un'intera giornata così.

Uscito dalla doccia, e concluso quel momento di paradiso, il vapore lo avvolse.

Dovette mettere un attimo a fuoco prima di dirigersi davanti al lavandino e aprire i cassetti.

Trovò degli asciugamani di varie misure e colori.

Ne prese uno, quello che a colpo d'occhio parve più adatto, e se lo legò in vita dopo aver tamponato il suo petto.

"Ci voleva proprio una bella doccia rilassante" .

Chiuse gli occhi e entrò nel suo mondo. Silenzio e tranquillità, gocce d'acqua cadevano dai capelli ma nulla era importante se non la pacatezza di quel momento.

Qualcuno bussò bruscamente alla porta. Il corvino aprì gli occhi e sbuffò. Nuovo rumore, nuova rottura.

"Che c'è?" Chiese sapendo bene chi fosse. In fondo, erano solo in due.

"Ho appena scoperto che c'è solo un bagno e, caro, non sei l'unico che vuole farsi una doccia".

Draco sembrava irritato, era fin troppo impaziente. Possibile che quel ragazzo non si rilassasse mai?

Harry sbuffò ancora ma aprì la porta.

"Caro?".

Un sopracciglio inarcato, l'espressione divertita che crebbe quando Draco tentò di nascondere il lieve rossore delle sue guance.

"ero sarcastico, idiota".

Alzando le mani in segno di resa, e con ancora un briciolo di divertimento ad illuminargli gli occhi, Harry si scostò dalla porta.

"È tutto tuo" e gli fece segno di entrare, sorridendo.

Draco però rimase immobile quando i suoi occhi lo tradirono, scendendo ad analizzare la figura del corpo di Harry.

Harry gli era davanti, con solo un misero asciugamano in vita e goccioline d'acqua che scivolavano sul petto.

Nonostante si stesse odiando, dovette ammettere che l'altro fosse un bel ragazzo e i suoi ormoni, decisamente gay lo avevano capito molto bene, fin troppo.

"Malfoy, tutto bene?".

Un ghigno che era palesemente segno di beffa.

Draco si riscosse dai suoi pensieri e si schiarì la voce, non era sicuramente lì per farsi umiliare.

"Magnificamente, ora vattene".

Harry se ne andò, ovviamente, ma non prima di regalargli un sorriso trionfante.

Era ben consapevole dell'orientamento sessuale di Draco, difficile non notarlo davvero, e
vederlo così, imbambolato, era una vera e propria soddisfazione.

Sentiva il suo stesso ego avere un'erezione dalla felicità, se possibile.

Un punto a suo vantaggio.

Draco, dal canto suo, si maledì e cercò di scacciare i pensieri.

Anche lui si mise in doccia, dopo essersi spogliato, e per quanto lo odiasse ci passò più tempo del previsto. Per ovvie ragioni.

Odio' come il suo corpo aveva reagito fin troppo alla vista di Harry, odiò se stesso per pensare che Harry fosse un bel ragazzo e, ancora, si odiò perché, per quanto la cosa andasse contro i suoi principi, un bel ragazzo restava sempre un bel ragazzo.

Anche se non glielo avrebbe mai detto, ovviamente.

'Fottuti ormoni, ho bisogno di una scopata' pensò, già frustrato al pensiero che per un bel po' si sarebbe dovuto accontentare della sua amica: la cara e unica Federica.

E la cosa ancora più triste era che non aveva neppur un giochino con sé, nulla con cui divertirsi.

Quanto avrebbe voluto un vibratore, un dildo, qualsiasi cosa in grado di soddisfarlo senza ricorrere alla masturbazione misera.

"Ci mancava solo questa, fanculo".

#spaziome

Ciao! Scusate per il capitolo un po' corto, e noioso, ma la storia deve ancora partite del tutto. Più avanti, giuro, che i capitoli saranno più interessanti e lunghi.
Spero comunque che vi sia piaciuto.
Un bacio,
-ILA

Il Gioco||Drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora