Harry era comodamente steso sul divano con un libro di Shakespeare, un autore babbano della metà cinquecento.
Al suo fianco, ma ben cauto nel mantenere le distanze, Draco era alle prese con un libro di Twain, altro autore babbano.
Da alcuni giorni, oramai, la lettura era il loro unico passatempo.
Dopotutto, in quella casa non si poteva fare molto.
La scena, di per sé, non si poteva definire in altro modo se non rilassante.
Il silenzio avvolgeva entrambi portandoli a sentirsi a proprio agio e spogliandoli di ogni tipo di stress residuo.
Harry era estremamente preso dalla lettura, tanto da inclinarsi in avanti col busto quanto una parte era veramente interessante.
Occhi che luccicavano mano a mano che la storia andava avanti.
Così come era venuta, quella tranquillità fu spazzata via.
Draco chiuse il libro con forza, era stufo di ciò che stava accadendo e non riusciva a smettere di leggere la stessa frase. Da minuti interi.
Harry sobbalzò, non aspettandosi quel rumore improvviso ma non si perse d'animo.
Così come si era scosso, riprese la sua calma e si sistemò sul divano per concludere Sogno di una notte di mezza estate.
"smettila!".
Harry alzò il naso dall'opera e fissò il ragazzo interrogativo.
Non stava facendo nulla se non apprezzare un'opera.
"Non fare quella faccia da idiota, Potter!".
Draco si stava irritando notevolmente e più osservava l'espressione dell'altro e più voleva prenderlo a schiaffi.
Harry, ancora, non si mosse.
Era ben preso dai suoi hobby: leggere e ignorare il ragazzo al suo fianco, al punto da farlo impazzire.
"Ti ho già detto di chiamarmi Harry" disse solo, poi riposò lo sguardo sull'opera.
La regina Delle fate, Titania, stava per assopirsi, mentre le altre fate cantavano una dolce melodia e...
"Sta zitto!".
Harry sbatté le palpebre, voleva evitare di mostrare ogni traccia di divertimento dal suo sguardo.
"Non ho parlato" gli fece notare, sopprimendo un sorrisetto.
Rimanere impassibile stava diventando una sfida per i suoi muscoli facciali ma era estramamente soddisfacente, tanto da portarlo a continuare quello sforzo muscolare.
"Ti uccido, giuro!" Urlò esasperato Draco.
Ed Harry non si trattenne più, scoppiò a ridere sguasgliatamente. Di gusto.
Testa buttata all'indietro, petto che sobbalzava e lacrime che si formavano ai bordi degli occhi.
Un divertimento puro e una risata liberatoria così forte da sbalordire l'altro.
Questa volta toccò a Draco battere le palpebre, era allibito.
"Dovresti vedere la tua faccia!" Disse tra le risate il grifondoro.
Gli mancava il fiato, per quanto stava ridendo.
"Per che cazzo staresti ridendo, ora?".
Il moro si riprese, raccolse il libro che gli era caduto precedente, e si schiarì la voce.
"Perché sei un idiota, ovviamente" e sorrise dolcemente.
Sorrise come se non avesse appena insultato il re dei permalosi e come se non lo avesse fatto dopo giorni, giorni, di silenzio.
"Come scusa?".
Draco era minaccioso tanto quanto offeso.
Harry non fu particolarmente colpito da tale reazione. Al contrario si ritrovò a pensare che aveva ragione e che era solo questione di tempo che accadesse questo.
"Dicevi che non ti importava di me, eppure, ora siamo qui".
"Non ti seguo, Potter".
Harry alzò un sopracciglio, un rimprovero silenzioso.
"Harry. non ti seguo, Harry".
Il ragazzo sorrise al suono del suo nome e il suo sguardo si addolcì.
"A quanto pare, ti dà fastidio e, anche tanto, il fatto che io non ti parli".
Draco fece un verso stizzito, come se avesse appena addentato un limone.
L'espressione contratta, segno di sconforto.
"Solo perché sei l'unico con cui posso parlare, non farti strane idee"rispose sulla difensiva, facendo sorridere Harry ancora di più.
"ah, sì?" lo sbeffeggiò, "davvero?".
"Davvero".
Una risposta altezzosa accompagnata da una posa estremamente drammatica ed esagerata: viso in alto, mento puntato verso l'alto.
Harry si alzò dal divano, lo sguardo dell'altro lo seguiva in ogni movimento.
Il moro avanzò verso il ragazzo, si sedette a cavalcioni sulle sue gambe e lo guardò negli occhi.
Erano così vicini, e entrambi avevano lo sguardo perso in quello dell'altro.
"Che intenzioni hai?"Sussurrò Draco, come se temesse di rovinare il momento.
Harry sorrise con estrema tenerezza.
Si avvicinò piano, per non spaventare l'altro, facendo combaciare le loro labbra. Con delicatezza, come se avesse qualcosa di prezioso tra le mani.
Draco spalancò gli occhi ma poi si rilassò, li chiuse e prese il volto del grifondoro tra le mani.
Questo, intanto, socchiuse le labbra e fece scontrare le lingue mentre le mani erano intrecciate dietro il collo del biondo.
Le loro labbra erano incollate mentre i loro corpi si toccavano in tutti i punti creando una scena tenera e romantica.
Alla fine i due si separano con il fiato corto, eppure si fissavano ancora negli occhi mantenendo la stessa posizione.
"Ora, nega questo"disse Harry e lo baciò ancora, dopo avergli regalato un ghigno.
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Il Gioco||Drarry
Fanfiction[C O M P L E T A T A] Harry Potter e Draco Malfoy. Due rivali che si ritrovano catapultati in una casa nuova, confusi e inseriti in un gioco di cui non vogliono sapere nulla. Cosa accadrà? Chi c'è dietro tutto ciò? ...