Un brivido di freddo fece venire la pelle d'oca ad Harry, prima di rilasciare un sonoro starnuto.
"non è possibile sia già novembre inoltrato".
La voce nasale, per via del raffreddore imminente. A forza di andare in giro poco coperto era impossibile non beccarselo.
"Sai com'è, il tempo passa veloce quando ci si diverte".
Draco gli dedicò un occhiolino dal suo posto sul divano, al caldo.
Harry roteò gli occhi all'indietro.
"sembri un vecchio".
La linguaggia che ricevette lo fece ridere e si domandò se veramente Draco non fosse un misto fra un anziano e un bambino troppo cresciuto.
Era davvero questo il serpeverde più temuto?
Un ragazzino che parlava come un ottantenne, che amava le coccole e faceva le linguacce?
"Quanto manca ancora alla nostra, come definirla, liberazione?" Domandò Harry, accostandosi di fianco al ragazzo.
"sei così impaziente di tornare a scuola e abbandonarmi?".
Il moro sorrise intenerito, nonostante Draco stesse scherzando sapeva che in realtà temeva ciò.
Entrambi, lo temevano.
Dopotutto Hogwarts non era quella casa, non era privacy e non era esattamente una vacanza.
"Te l'ho già detto, non ti libererai di me tanto facilmente" rispose infine.
Non aveva senso di preoccuparsi di cose simili, in quel momento.
Dovevano godersi la giornata e ciò che sarebbe accaduto era un problema del poi.
Il biondo sorrise, non potendo fare altro, e lo abbracciò stretto. Tirandolo contro di sé.
Harry nascose il naso contro il suo collo e ne inalò l'aroma.
Erano talmente abituati a quell'ambiente che quei gesti, anche i più insignificanti, erano routine, come se fossero automatici.
"mesi, forse giorni".
Harry alzò il capo verso il volto dell'amato, cercava di cogliere le sue emozioni mal celate.
"il tempo da condividere non sappiamo quanto sia ma staremo bene. Giusto? sia dentro che fuori da qui".
Aveva bisogno di una conferma, aveva bisogno di sapere che Harry ci sarebbe stato anche dopo tutto quello.
"Giusto".
Anche se flebile, la risposta gli arrivò alle orecchie e per il momento gli bastò.
Harry, si stese: la testa sulle ginocchia del serpeverde che, intanto, gli carezzava i capelli e ci giocava.
"Chi pensi sia questa voce?" Domandò improvvisamente Draco, era da tanto che voleva domandarglielo ma ogni volta passava in secondo piano.
"Non so, però sappiamo che si chiama Entelis. O che vuole farsi chiamare così, ugual cosa" .
Il biondo lo guardò interrogativo.
"E questo come lo sai?".
"Me lo ha detto, forse?"Rispose ironico, come se fosse una notizia comune e ovvia.
"E perché io non lo sapevo?".
Fu il turno di Harry di lanciargli uno sguardo interrogativo, poi si illuminò.
"Giusto!" quasi voleva sbattersi il palmo in fronte, al ricordo "Quando abbiamo giocato a 'non ho mai', mi sono svegliato prima di te e non ricordo esattamente come l'argomento è uscito fuori ma mi ha rivelato questo. Ero convinto di avertelo detto...".
"Ah..." fu l'unica risposta di Draco.
nulla rispetto alle sue riposte generalmente secche o intelligenti.
Harry si sollevò e lo fissò.
"Non te la sarai mica presa".
Era seriamente preoccupato che potesse essere così ma Draco scosse il capo, muovendo la mano in aria.
Battè le mani, come un colpo di fulmine.
"Ma Certo! Perché non ci hai pensato subito? 'Entelis', Silente! "
Il moro era spiazzato, perché era così stupido?
Perché non ci aveva riflettuto?"Sei un genio!".
Per enfatizzare ancora di più la frase tirò il biondo e lo baciò a stampo. Poi, si ricompose.
"Ma perché Silente dovrebbe fare una cosa del genere?".
Sembrava insensato, non vi era ragione per escogitare un simile gioco o stratagemma.
Un ronzio improvviso arrivò alle orecchie di entrambi, la televisione si accese e mostrò una figura.
"Perché non è Silente quello che ha organizzato il tutto".
La figura sorrise, come a segnare l'ovvio.
"semplice, no?"

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Il Gioco||Drarry
Fanfiction[C O M P L E T A T A] Harry Potter e Draco Malfoy. Due rivali che si ritrovano catapultati in una casa nuova, confusi e inseriti in un gioco di cui non vogliono sapere nulla. Cosa accadrà? Chi c'è dietro tutto ciò? ...