Draco tentò di rigirarsi nel letto, scontrandosi con un calore inaspettato e una figura solida al di sotto della sua guancia.
Fece per aprire gli occhi, scostarsi dalla figura sconosciuta ma la stanchezza prese il sopravvento e si lasciò abbracciare da quella sensazione piacevole.
Il calore mai provato prima che sembrò sussurrarsi di tornare a dormire, che era al sicuro.
E così si sentì, si mosse leggermente per trovare la posizione e ricrollò in un sonno profondo.
Il sorriso rilassato di chi non aveva timore, di chi si sentiva bene.
Harry sentì un peso improvviso all'altezza del petto.
Sotto il mento, un lieve solleticare e un calore nuovo che gli impediva d muoversi liberamente.
Provò a girarsi comunque, per capire e analizzare meglio la situazione ma non aveva né forza né voglia di farlo in quello stato di dormiveglia.
Arresosi alla nuova sistemazione, affatto scomoda, portò una mano sulla schiena della figura dormiente sul suo corpo.
Nessuno dei due realizzò la situazione in cui si trovarono, non fino a quando il sole si inzalò nel cielo e i suoi raggi filtrarono dalla finestra illuminando la stanza.
I giovani, infastiditi da quella intrusione, iniziarono a mugulare versi senza senso e a coprirsi il viso per scappare dalla luce.
Muovendosi a quale modo, però, era impossibile non finire per solleticare l'altro con i propri capelli o schiacciarlo a sé.
Harry rilasciò una risata leggera, mozzata per non irritare l'altro, quando i capelli di Draco gli sfiorarono il viso.
"che ridi?".
La domanda mormorata piano, parole sbiascicate e il sonno che riempiva quella voce rendendola fievole.
In quel momento, Harry realizzò la posizione in cui erano e degluti' sentendosi iperattento ad ogni punto di contatto fra loro.
Draco aveva nascosto il suo viso contro il petto di Harry, mettendosi proprio sotto il suo mento. Una gamba fra le sue e l'altra a circondare il suo fianco.
Vicini, troppo vicini.
"Malfoy...".
La voce spezzata, impregnata dal panico mentre il respiro diveniva più pesante.
Poteva sentire la fermezza dei muscoli delle cosce di Draco contro di lui.
Era troppo, tutto insieme.
Si sentiva in imbarazzo, anche se il calore che emanava l'altro e il modo in cui lo stringeva era piacevole.
E proprio il fatto che lo facesse sentire così bene lo preoccupava, lo agitava.
Draco, finalmente, alzò la testa da quello che per lui era un cuscino semplicemente più duro e solido del solito.
"Che vuoi, Potter?".
Occhi semi-aperti e terribilmente attraenti incontrarono occhi chiari e sbarrati.
Il respiro di Draco stuzzicava le labbra di Harry che istintivamente le bagnò con la punta della propria lingua.
"Gradirei se ti scostasti da me, mi schiacci".
Pronunciare quelle parole gli fece infiammare le goti, era molto più imbarazzante dirlo che pensarlo.
Draco aggrottò la fronte confuso.
Era ancora troppo assonnato per rendersi conto di ciò che stava accadendo, troppo preso dagli occhi di Harry e dal movimento delle sue labbra.
Non aveva idea di essersi addormentata sul corpo, fin troppo comodo, dell'altro.
Non ci mise molto a realizzare il tutto che, prontamente, si tirò indietro cercando di non dare a vedere il suo volto in fiamme.
"Finalmente".
Draco fece una smorfia che fece sorridere Harry.
"Almeno ero comodo?".
Lo provocò, era più facile farlo a debita distanza.
"affatto, data la tua corporatura pensavo lo fossi".
Lo disse altezzoso e provò ad essere tagliente ma non funzionò affatto.
Aveva ammesso davanti alla sua nemesi di aver osservato il suo corpo e di aver, addirittura, pensato fosse comodo.
Draco si maledì mentalmente nel vedere il sorriso divertito e, quasi, fiero del grifondoro.
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A colazione i due erano fin troppo presi dal cibo per pensare a ciò che era successo.
Avevano davanti un bel piatto di biscotti, pacchi di cereali e una ciotola di latte che, data la loro fame, era più che sufficiente.
Nel piatto i biscotti sparirono velocemente tanto che ne rimase uno.
Harry e Draco si fissarono con sguardo di sfida, dovevano tramutare tutto in una gara.
Per loro era questione di principio, dovevano dimostrarsi migliore dell'altro e, stranamente, prendendo un biscotti prima dell'altro avrebbero mostrato la loro velocitá di reazione.
Purtroppo per Harry, Draco prese il biscotto in mano e glielo sventolò davanti al viso.
"Oh, per caso lo vuoi?".
Un finto broncio, provocatorio.
Draco lo guardò torvo e allungò la mano ma Draco, prontamente, ritrasse la sua.
"Se proprio ci tieni vieni a prenderlo".
Con sguardo di sfida il biondo tenne tra i denti metà del biscotto, poi invitò l'altro a mordere l'altra parte di quella delizia.
Se Harry fosse stato furbo avrebbe lasciato perdere una sfida così infantile ma, sfortunatamente, lui era troppo orgoglioso per tirarsi in dietro.
Prese un respiro e si sporse dall'altra parte del tavolo, poi, con gran sorpresa del serpeverde, morse l'altra metà del biscotto spezzandolo.
Fu un'azione veloce ma parve durare minuti interi.
Harry si inclinò in avanti, sguardo che passò dagli occhi di Draco alle sue labbra e solo infinite al biscotto tenuta i denti.
La vicinanza tale da poter quasi toccare il suo naso con il proprio, la bocca di Harry sempre meno distante e che si schiuse quanto bastò per addentare l'altra metà del biscotto e morderla.
"Come vedi non ho paura".
Un sorriso di scherno comparve sul volto del corvino che si alzò per andare in camera.
Voleva sfilare con fierezza fuori da quella stanza ma in realtà sentiva le gambe cedere e le ginocchia deboli.
Il volto che diveniva sempre più rosso quando il suo cervello finalmente realizzò cosa era appena accaduto.
E il battito del suo cuore così forte, veloce, da rimbombare nelle orecchie.
E Draco?
Draco era immobile, sulla sedia.
Il biscotto ancora intoccato, che iniziava a sciogliersi in bocca per via del troppo tempo passato lì.
Le mani che stringevano aggressivamente i bordi della sedia, le nocche bianche.
Era rimasto completamente imbambolato, fregato dalla sua stessa idea.
Tutta colpa di quel biscotto.
Di quella vicinanza che pareva quasi un invito ad un bacio.

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Il Gioco||Drarry
Fanfiction[C O M P L E T A T A] Harry Potter e Draco Malfoy. Due rivali che si ritrovano catapultati in una casa nuova, confusi e inseriti in un gioco di cui non vogliono sapere nulla. Cosa accadrà? Chi c'è dietro tutto ciò? ...