Draco lo fissò negli occhi, com'è che non faceva altro?
Il viso contratto in quella che doveva essere un'espressione impassibile.
Poi, il suono di una risata riempì la stanza mentre una spinta allontanò Harry da sé.
Una risata forzata, graffiante e che quasi era dolente per le sue stesse corde vocali.
che cazzo fai, gli stava urlando la sua mente. Ogni fibra del suo corpo.
Harry era stupito e irritato ma soprattutto provò una fitta al petto. Forte, quasi da fargli sentire una vertigine.
Come poteva ridere così?
Harry era serio, sapeva che ciò che si erano scambiati non era solo un bacio.
Non poteva essere solo quello.
"smettila! ti sembra una cazzata?".
Draco rise ancora più forte, era praticamente piegato in due da quanto era divertito.
Così, almeno, doveva sembrare ad Harry che da quella posizione non poteva vedere l'espressione di dolore di Draco. Il modo in cui tentava di star dietro a ciò che diceva.
Di nuovo in piedi, schiarì la voce.
"Hai finito di sparare stronzate?" il tono tagliente, come una lama a doppio taglio.
"Ci siamo baciati, quindi? attrazione fisica, questo è. Io e te più che coinquilini non saremo mai".
Era finalmente tornato serio anche se il suo sguardo aveva ancora una punta di divertimento che sembrava nascondere altro.
Molto, troppo, altro.
Harry voleva colpirlo in pieno volto, picchiarlo fino a impartirgli buon senso.
Con che coraggio gli mentiva così, senza batter ciglio?
Era sciocco a volte, magari poco furbo, ma sicuramente non poteva star sbagliando.
Lo aveva capito, perché non smetteva di negare?
"E se non fosse così? Se, invece, da parte mia ci fosse più di semplice attrazione?".
La voce di Harry più acuta, quasi disperata.
Si stava cadendo nel ridicolo, nell'assurdo.
"Allora, semplicemente, saresti un idiota" sputò fuori Draco.
"Mi correggo, saresti ancora più idiota di quello che sei normalmente".
Harry si passò le dita fra i capelli, sembrava un pazzo.
Ci si sentiva, anche. Che davvero avesse immaginato tutto?
"Mi hai detto di chiamarti per nome! Deve significare qualcosa...".
Harry non voleva cedere, non concepiva l'aver fatto un buco nell'acqua.
"Solo perché ti ho detto di chiamarmi per nome non vuol dire che sia per altri scopi".
Draco non lo guardò direttamente, osservava un punto indistinto sopra la spalla dell'altro.
"Ti ho chiesto di farlo perché dovremmo vivere insieme per tanto, e mi irrita essere chiamato continuamente 'Malfoy' ".
Harry scosse il capo, come a scacciare ogni parola ascoltata fin'ora.
"Bene! Vuol dire che da parte mia, potrebbe, esserci qualcosa di più e invece tu sei troppo orgoglioso per ammetterlo".
Il moro ormai aveva le mani strette a pugno, cercava di non cedere all'impulso di far capire qualcosa a Draco a suon di pugni.
Le unghie che ormai si conficcavano nei suoi palmi, un dolore che era più sopportabile della possibilità di essere solo un giochino.
Solo un corpo, nulla di più. Un paio di labbra qualsiasi.
Draco l'aveva notato, aveva visto come si stesse facendo male eppure non poteva ammetterlo.
Non poteva accettare sentimenti che lo spaventavano così tanto.
I sentimenti, l'esporsi, portano sempre e solo dolore.
Allora deglutì, pronto a chiudere il discorso e correre in stanza. Evitare tutto, pure la sua stesse mente.
"Per quanto tu voglia far continuare questa recita, io non ci sto. Noi ci odiamo e sarà così per sempre" .
A quel punto il serpeverde decise che non c'era più nulla da dire, era così e basta e, per tanto, si incamminò verso camera sua.
"e allora te lo dimostrerò!" urlò pieno di frustrazione, Harry.
"Come scusa?"
"Ti dimostrerò che c'è di più tra noi, stanne certo".
Più che una promessa sembrava una minaccia.
Draco evitò di dargli peso, ritirandosi nella sua stanza. Al sicuro.
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Da quel giorno passò un altro mese e l'estate lasciò il posto all'autunno e, con esso, le giornate si fecero più brevi.
Ora, la sera erano obbligati a coprirsi poiché le temperature scendevano parecchio e, di tanto in tanto, si risvegliavano abbracciati.
Draco continuava a negare tutto ciò, o più semplicemente il loro bacio, che riguarda i due intimamente mentre Harry aveva provato in tutti i modi a fargli cambiare idea.
Inizialmente decise di farcelo arrivare da solo, poi provò a coccolarlo, infine, decise, che la miglior tecnica d'attacco era proprio quella di ignorarlo.
Draco odiava quando nessuno gli rivolgeva attenzioni e il moro era sicuro che non avrebbe resistito a lungo.
Almeno, lo sperava.
Lo sperava davvero.
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Il Gioco||Drarry
Fanfiction[C O M P L E T A T A] Harry Potter e Draco Malfoy. Due rivali che si ritrovano catapultati in una casa nuova, confusi e inseriti in un gioco di cui non vogliono sapere nulla. Cosa accadrà? Chi c'è dietro tutto ciò? ...