Capitolo sesto. (b)

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-seconda parte-


"Jungkook?! Jungkook! Svegliati!"

Qualcuno urla il mio nome. Lo ripete in continuazione e per così tante volte da non riuscire nemmeno a contarle. Mi urla di svegliarmi, me lo ordina. Dio, mi scoppia la testa. Dopo un po' mi rendo finalmente conto che quella voce appartiene a Jimin.
Hyung, lasciami dormire, sono stanco...
"Kookie!" urla ancora e all'istante apro gli occhi sbarrandoli.
Jimin continua ad urlare il mio nome mentre mi scrolla violentemente per le spalle. Sono disorientato e per un attimo non capisco nemmeno dove mi trovo. Sto piangendo senza sapere perché, ho tremendamente caldo e freddo allo stesso tempo e sono sudato da far schifo, eppure il mio corpo continua ad essere scosso da brividi; boccheggio non riuscendo a respirare.
"Oddio!" mi urla in faccia. "Oh. Mio. Dio" esclama di nuovo Jimin continuando a mantenere alto il suo tono di voce e scandendo ogni singola parola.
"C-co-sa ho f-fatto?" balbetto tra uno spasmo e l'altro mentre i miei occhi sono ancora sbarrati.
"Hai cominciato a urlare e poi- oh, cazzo- non lo so. So solo che mi hai spaventato a morte!"
"M-mi di-spia-ce..."
Cerco di riprendere il controllo del mio corpo e della mia voce ma invano, le lacrime non ne vogliono sapere di arrestare la loro frenetica discesa.
Jimin, che è seduto proprio di fronte a me, mi scosta i capelli umidi dalla fronte sudata e poggia le sue mani sulle mie guance bagnate di lacrime. Incastona i suoi occhi scuri nei miei, che sono dello stesso colore, e non abbandona mai il mio sguardo. Muove delicatamente i pollici sulle mie guance cercando di calmarmi e rassicurarmi.
Solo ora mi rendo conto di essere completamente avvolti nel silenzio e l'unica fonte di luce proviene da una delle due lampade led da terra posizionate ai lati del televisore.
"Cos'è successo? Hai sognato qualcosa di brutto?" sussurra.
Alzo impercettibilmente le spalle non sapendo bene cosa rispondergli -in realtà è l'incubo che mi perseguita da settimane la causa di tutto ma questo non posso dirglielo- e Jimin annuisce come a volermi dire che non fa nulla. E' preoccupato, lo vedo.
Mi asciuga gli occhi con i pollici. Quel gesto è estremamente confortante ma purtroppo non riesce a risolvere granché, dal momento che le lacrime spazzate via vengono sostituite da altre che continuano a riversarsi copiose sul mio viso. Non riesco proprio a smettere di piangere ed è così frustrante, lo è ancora di più farlo incontrollatamente e senza conoscerne la ragione.
Continuo a tenere il mio sguardo fisso nel suo e per un attimo mi perdo nei suoi occhi, quando mi accorgo che questi s'inumidiscono.
"Hy-ung, pe-perché stai p-piangendo?" gli chiedo o almeno ci provo.
"Non sto piangendo" nega l'evidenza asciugandosi gli occhi. La sua bugia però regge per poco, infatti poi confessa. "Ah, e va bene! Mi hai fatto quasi morire di preoccupazione, okay?" alza la voce per poi abbassarla di nuovo. "Ho... avuto paura, credo..."
Jimin a quel punto, senza nemmeno pensarci, mi abbraccia stringendomi forte ma non troppo per permettermi di respirare. Inclino la testa poggiandola sulla sua spalla e percepisco la sua fronte premere sul mio collo.
"Ti sei addormentato mentre guardavamo il film, poi mi sono addormentato anche io." Comincia a parlare e nel farlo sussurra, come se mi stesse raccontando un segreto e qualcuno potesse sentirci. "Hai continuato a dormire anche quando mi sono svegliato poco fa e mi sono alzato per andare in bagno. Non ci ho messo nemmeno due minuti e infatti stavo per ritornare qui, ma poi ho sentito delle urla. Inizialmente ho pensato fosse la tv, poi però ho riconosciuto la tua voce e..." Non conclude il suo discorso e io non gli chiedo nemmeno di farlo. Penso di aver sentito abbastanza, non voglio sapere altro.
Faccio dei respiri profondi e chiudo gli occhi. Mi calmo un po' ma il groppo in gola brucia ancora, così come le lacrime minacciano di ricominciare a bagnarmi il viso. Jimin si scosta un po' da me, quel tanto che basta per ritornare a guardarmi negli occhi. Siamo così vicini. Sento il suo respiro sulle mie labbra.
"Ti senti meglio?" mi chiede.
Io lo guardo a mia volta e annuisco senza però esserne davvero sicuro. Che cosa mi sta succedendo?

◊ ◊ ◊


Jimin, dopo qualche minuto trascorso in silenzio, mi aveva trascinato in camera da letto quando l'orologio aveva segnato quasi le due e mezzo del mattino. Mi aveva fatto stendere e mormorando uno 'stai tranquillo, adesso va tutto bene' mi aveva rimboccato le coperte, un po' come si fa con i bambini dopo che hanno fatto un brutto sogno.
No, Jungkook, tutto questo non va bene, mi aveva avvertito la vocina nella mia testa, facendo svanire all'istante quel senso di pace che le parole di Jimin mi avevano infuso. Lo sapevo... Sapevo benissimo che non andava bene, per niente.
Ed è così che ora ci ritroviamo entrambi nel mio letto, sotto le coperte e al buio. Jimin è disteso sulla schiena, proprio accanto a me, mentre io su un fianco a dargli le spalle.
Piango ancora, non riuscendo a fermarmi, e lo faccio il più silenziosamente possibile. Mi sento debole e a pezzi, sia fisicamente che psicologicamente. Vorrei resettare il cervello, chiudere gli occhi e smettere di pensare, ma non riesco a farlo. Perché devo essere così maledettamente emotivo?
Sono raggomitolato su me stesso e il nodo in gola sembra bruciare un po' meno quando Jimin, spezzando il silenzio creatosi intorno a noi, chiede in un sussurro: "Dormi?"
Rimango in silenzio, facendogli credere di star dormendo. Non voglio parlare, non voglio affrontarlo e soprattutto non voglio fargli sapere che le lacrime, seppur siano diminuite, non hanno smesso per un attimo di abbandonare i miei occhi.
Jimin mormora il mio nome e lo fa per un paio di volte prima di arrendersi e lasciar nuovamente posto al silenzio. Silenzio che però dura il tempo di un attimo, dal momento che poco dopo lo sento agitarsi e imprecare a bassissima voce.
Smetto di respirare e sbarro gli occhi nell'avvertire improvvisamente il respiro di Jimin sul mio collo e successivamente un suo braccio muscoloso cingermi il busto. Alza la testa dal cuscino e mi lascia un bacio sul collo, appena sotto l'orecchio. Mi chiedo cosa gli sia preso così all'improvviso. Queste indubbiamente non sono cose che si fanno tra amici.
Jungkook, non era questo ciò che volevi?
Sì, non nego che in un primo momento trovo tutto questo anche estremamente piacevole, ma il momento dopo realizzo che qualcosa di sbagliato c'è. Insomma, non è proprio Jimin a raccontarmi di tutte le ragazze che si porta a letto? Allora perché abbraccia il suo migliore amico durante la notte? Se solo sapesse dei sentimenti che provo per lui... Probabilmente si guarderebbe dallo starmi vicino.
Rimango immobile e prego affinché il sole sorga presto così da potermi alzare da questo letto e liberarmi dalla stretta ferrea di Jimin. Cerco di sgomberare la mente da tutto ciò che la popola, eppure non posso far altro che pensare a quel che è successo in soggiorno appena mezz'ora fa, al racconto di Jimin di come mi ha sentito urlare nel sonno. Più ci penso, più tutta questa situazione mi sembra assurda. Diventa addirittura surreale quando realizzo di aver cominciato a star male non sentendo più la presenza di Jimin al mio fianco. Questa nuova consapevolezza mi colpisce in pieno, quasi fino a farmi provare del vero e proprio dolore fisico. Riaffiorano nella mia memoria gli occhi velati di lacrime di Jimin e la sua preoccupazione nel vedermi in quello stato e questi nuovi ricordi gravano su di me come nessun'altra cosa ha mai fatto. Devo averlo spaventato davvero tanto e adesso, per colpa di ciò, mi sento ancora più inquieto. Forse devo davvero smetterla di illudermi e troncare ogni tipo di rapporto con lui. Se non lo farò, finirò per spaventarlo ancora di più e io impazzirò completamente...
Adesso so cosa fare, devo solo trovare una valida ragione per allontanarmi da lui.


Non sapevo ancora che proprio quel giorno, tra qualche ora, avrei avuto un motivo più che plausibile per allontanare ed escludere definitivamente Park Jimin dalla mia vita.

Save me {jikook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora