Capitolo 19

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Quando mi svegliai il letto era vuoto. <Camila> la chiamai,sperando che fosse nel caravan. <Si'?> rispose. <Vieni>.Dopo pochi attimi la vidi arrivare,completamente sporca di farina. Scoppiai a ridere,meravigliandomi di non avere nessun postumo dalla sbornia di ieri. Mi alzai ed andai ad abbracciarla <Mi sa che hai fatto una lotta con la farina e che lei ha vinto> scherzai. Lei rise,poi lasciò un bacio sul mio collo. <Sto provando a fare la colazione da un'ora> sussurrò divertita, staccandosi dall'abbraccio. Mi squadrò da capo a piedi con un soppracciglio alzato. <Tu invece hai lottato con un arcobaleno?>chiese. Arrossii immediatamente. Indossavo dei pantaloni verdi e rosa,probabilmente di Dinah, e una maglietta a maniche lunghe gialla. Mi strinsi nelle spalle. <Sei carina lo stesso> disse,tornando nella zona cucina. Sorrisi come un'idiota. Presi la mia maxi maglia nera e la indossai. Lasciava le mie gambe abbastanza scoperte.

Mi diressi dalle altre,le quali stavano aiutando Camila a cucinare. <Hey> dissi allegra. Nessuna risposta. <Buongiorno anche a voi eh> brontolai. Appena finii la frase mi arrivò addosso della farina. <Questa è Sparta!> urlò Ally tirandomi un uovo .<Ferme!> urlai cercando di coprirmi il più possibile.<Pietà!>. I colpi cessarono all'improvviso,lasciando posto ad una serie di risate da parte delle quattro. <Questo è per essere stata una stupida ieri> disse Dinah,offrendomi uno straccio.<Grazie> sibilai afferrandolo. Uscii dal caravan cercando di pulirmi. Scoppiai a ridere. <Sono delle pazze>bisbigliai. Venni colpita da un getto di acqua ghiacciata. Lasciai andare un gridolino. <Lavati> ridacchiò Normani. Sbuffai e inziai a sfregarmi via la sporcizia. Appena ebbi finito,la nera mi passò un asciugamano,che avvolsi subito intorno al mio corpo. <Era davvero necessario?>domandai facendo riferimento al putiferio di poco fa. Lei si strinse nelle spalle <No,ma è stato divertente>. Sghignazzai contenta.

Camila uscii e mi lanciò dei vestiti asciutti. Normani mi guardò maliziosamente ed entrò,lasciandoci sole. Camila si voltò,rivolgendomi le spalle. <Cambiati> disse. Feci come mi era stato detto,mettendo i vestiti bagnati sopra ad una sedia ad asciugare. Mi avvicinai a lei,cingendola da dietro. <Sto aspettando la colazione> sussurrai. Lei si girò nella mia stretta. <Cosa vorresti mangiare?>. <Lo so io cosa vorrebbe>urlò Dinah da dentro il caravan. Mi staccai dalla cubana arrossendo.< Ragazza dai mille nomi che non ricorderò mai, scappa > le urlai a mia volta correndo dentro. La polinesiana saltò sul letto proteggendosi con un cuscino. Inziammo a lottare e presto si unirono anche le altre ragazze. Ci ritrovammo sdraiate sul letto esauste, con il fiatone. Io ero appoggiata sul ventre di Normani. <Non sei affatto comoda Kordei,metti su un po'di ciccia> brontolai. Scoppiammo tutte a ridere. Camila si alzò dalle gambe di Ally e andò nella zona cucina. Tornò pochi istanti dopo con un piatto e un bicchiere di succo. Venne verso di me <Mangia> mormorò.

Mi aveva preparato delle crêpes alla nutella. <Grazie> risposi prendendo il piatto dalle sue mani. Presi il cibo con le mani e lo assaporai. Era assolutamente deliziso, o forse ero poco oggettiva perchè lo aveva fatto lei. Lo finii in un attimo e bevvi anche il succo al mirtillo. Quando terminai, le altre scoppiarono a ridere sonoramente. <Che c'è?>chiesi confusa. <Sei, uhm, leggermente sporca> ridacchiò Ally.<Leggermente?> ironizzò Dinah. <Andate via> disse Camila guardandomi. Dinah diede una gomitata alle altre due, che capirono e se ne andarono,lasciandoci sole. Inclinai la testa confusa. Camila si trascinò verso di me sul letto. Appoggiò una mano sulla mia guancia,sfregando leggermente. <Sei cosi' adorabile> sussurrò. Io abbassai lo sguardo,arrossendo. Dannazione. Lei si avvicinò lentamente,fino a toccare le mie labbra con le sue. Si allontanò velocemente, solo per tornare subito dopo su un punto diverso e ripetendo la procedura. In pratica mi stava riempiendo il viso di baci,letteralmente. <Cam-Camila>mormorai. <Si'> rispose lei tranquillamente. <Ci- ci sono i tovaglioli lo sai vero?>. Lei rise sulla mia guancia,per poi avvicinarsi al mio orecchio<Voglio risparmiare, tutto qui, e poi è molto più divertente cosi'>. Sobbalzai. Da quando era diventata cosi'? Non che mi dispiacesse, per carità,ma non credevo che fosse il momento adatto.Era troppo presto. Mi staccai. Lei mi guardò ferita. Quello sguardo.Dannazione.

Mi fiondai su di lei,facendola sdraiare sotto di me e abbracciandola. Restammo li' cosi'. Lei mi accarezzava i capelli, io ascoltavo il battito del suo cuore. Quel cuore. Chissà quante volte aveva accellerato per la paura, quante volte si sarà spezzato per la delusione. Quando smetterà di battere? Portai una mano al mio petto,captando il mio battito. Per quanto continuerà il mio?

<A cosa stai pensando?>domandò. <Sei mai andata in arresto cardiaco?> domandai. La sentii annuire. <Una volta> mormorò. Continuai a tenere una mano sul suo cuore. < Una volta mi mise qualcosa nel bicchiere mentre eravamo al ristorante. Inziai a sentirmi male. Andai in bagno e lui mi seguii. Svenni e lui abusò di me. Evidentemente aveva esagerato con la dose perchè non mi svegliai. Preoccupato chiamò una cameriera, che fortunatente era anche infermiera, che mi fece un massaggio cardiaco. Il mio cuore aveva ceduto. Quando mi svegliai trovai i miei genitori ad aspettarmi nel locale. Mi insultarono pesantemente. Martin gli aveva detto che avevo problemi di droga e che avevo esagerato. Ero cosi' rimbambita da non rendermi conto di cosa stesse succedendo. So solo che Martin gli promise che mi avrebbe tenuta d'occhio . I miei non sospettarono di nulla e io tornai a casa con lui, che mi picchiò per avergli fatto fare la figura dello stupido.>

Rabbia. Provavo quello principalmente. Mi strinsi più forte a lei, il suo cuore aveva accellerato. <Sei viva> sussurrai. Lei mi guardò con gli occhi gonfi. <Il tuo cuore si è fermato, ma si è ripreso. Lo farai anche tu. Sei viva.>

<Tu mi rendi viva Lauren,tu sei la scossache ha fatto riprendere il mio cuore a battere. Tu sei la mia seconda chance>. Io mi sdraiai di nuovo su di lei sospirando. Il mio comportamento di ieri è stato cosi' stupido.

Io sono cosi' stupida.

Lei si stava aggrappando a qualcosa che si stava rompendo. Ci saremo fatte male a vicenda. Lei poteva ancora salvarsi. I ricordi del mio recente codice nero mi tornarono alla mente. Lei si sarebbe potuta salvare. Era morta perchè era rimasta con me.


Iniziai a singhiozzare. Che egoista da parte mia. Stavo sacrificando la sua vita per la mia felicità.


"Egoista" diceva la mia testa.


<Io sono un casino Camila> dissi singhiozzando.

<Lo sono anche io> rispose.

<Potrei distruggerti>

<Anche io>.

Appoggiai la mia fronte sulla sua

<Ho paura>

<Anche io> mormorò.



Egoista. Rotolai via da lei,mettendomi al suo lato.

<Smettila> disse.

Mi voltai verso di lei con le lacrime che scendevano copiose sulle mie guance.

<Smettila>ripetè.

<Di fare cosa?> mormorai.

<Smettila di tenermi fuori dalla tua vita> rispose guardando il soffitto del caravan. <Lo so che hai dei demoni dentro qui>disse posando una mano sul mio petto e poi sulla mia fronte. Si girò su un fianco per guardarmi negli occhi. <I tuoi occhi parlano molto,basta sapere dove cercare le risposte,ma io voglio che tu ti fidi abbastanza di me per aprirti> affermò.

Respirai profondamente. La guardai negli occhi.

Egoista.

Scossi la testa e mi voltai dall'altra parte,dandole le spalle. Sospirai.Era il  momento. <I miei genitori e mia sorella sono stati uccisi.> iniziai. <Due ragazzini sono entrati in casa e hanno sparato. Io ero in casa. >mi bloccai. Le immagini tornarono,violente della loro limpidità. Il sangue che circondava il corpo di mia madre. Le urla. Io accovacciata mentre la mia famiglia moriva. Codarda oltre ad egoista. Il sangue sulla scala della casa di Camila, lei ferita e sporca di sangue.

Mi girai rapidamente verso di lei con gli occhi spalancati. <Tu> dissi. Il mio cervello stava cercando di elaborare un discorso sensato. <Io?> <Anche tu sei la mia seconda chance>.Avevo fallito con la mia famiglia, avevo perso contro la morte,ma con lei,con Camila, avevo fronteggiato la morte e la avevo mandata via.

Avevo vinto.

Anche lei è stata la mia seconda chance.

Sweet Escape (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora