Camila.
"Chi ti credevi di essere? Dio?" sibilò la mia Amica. " Gli eroi non esistono. Hai voluto salvare quel ragazzo e guarda cosa è successo." scossi la testa e mi accasciai al suolo tenendomi la testa tra le mani. <Basta>sussurrai. "Piangi perchè sai che è vero idiota. Ma non mi lamenterò ragazzina,Camila si sta divertendo qui con me e la tua famiglia. Mancate solo tu e l'altro babbeo, ma se continui cosi', verrete entrambi qui presto". <Smettila> dissi battendomi la testa. "nessuno mi sfugge, Lauren. Più lotti e prima verrai con me. Io sono come le sabbie mobili" rise svanendo.
Una mano si posò sulla mia spalla. <Tutto ok?> chiese Matty. Respirai a fondo e mi calmai. Annuii poco convinta. <Io sì, tu?> < Benissimo, quella signorina ha detto che il nonno si riprenderà presto> rispose indicando Normani. <Beh,quella signorina ha proprio ragione piccolo coraggioso> dissi alzandomi. <E' molto simpatica>. Sorrisi. <Hai gli occhi tristi Lauren> notò. <Sono solo un po' stanca> ammisi. Il piccolo mi abbracciò. <Sei stata grande, come un supereroe. Adesso però puoi riposare> sussurrò come se fosse un segreto. Mi prese la mano e mi trascinò via. <Dove stiamo andando?> domandai. <Nella roulotte con gli altri bambini, vogliono conoscerti, ho raccontato tanto su di te.> disse felices altellando. <Sarò lieta di conoscerli> <Sì beh, c'è anche una donna grande> disse come se fosse imbarazzato. <E quindi?> <Beh, lei non ci sente molto> sussurrò. Proprio in quel momento notai una cosa che mi fermò il cuore per un secondo. Il papà di Johnny era disteso al limite della specie di accampamento.<Camila> mormorai. <Sì, si chiama proprio così, come fai a saperlo?> chiese il bimbo incredulo. Gli mollai la mano e corsi nella roulotte. Spalancai la porta. Camila era lì che giocava con un bambino. Mi precipitai su di lei piangendo. La abbracciai con tutta la forza che mi rimaneva. <Sei viva> continuavo a ripetere nelle lacrime. Lei dopo un attimo di esitazione ricambiò il mio abbraccio. Quando mi staccai la baciai disperatamente. Le lacrime si mischiarono nel bacio, ma non mi interessava. Era viva. La mia Camila era viva, proprio davanti a me. Separai le nostre labbra,toccandole il viso,il collo, le braccia con le mie mani per assicurarmi che fosse veramente lei. La ragazza sorrideva anche se abbastanza confusa. <Anche io sono contenta di vederti> sussurrò. Io scossi la testa e la abbracciai nuovamente, sempre piangendo. I singhiozzi erano incontrollabili. <Ti amo> mormorai. Lei mi prese per le spalle e mi staccò gentilmente. I bambini si erano girati tutti nella nostra direzione. Camila arrossì visibilmente. Io feci spallucce e presi la cubana per una mano e la trascinai nella "zona letto". La buttai sul letto e poi tirai la tendina per avere un po' di privacy. La raggiunsi e mi accoccolai su di lei. Le accarezzai i capelli guardandola intensamente. <Ti amo tantissimo> sussurrai. Lei indicò le sue orecchie <Non capisco>. Affondai il volto nel suo collo, ispirando il suo odore. Non credevo che avrei avuto l'occasione di sentirlo ancora. Presi una sua mano e la posai sul mio petto, dove c'era il cuore. Lei sembrò capire, almeno in parte. Prese a sua volta la mia mano e ripeté il gesto.
La stanchezza mi colpì tutta in un colpo solo. Chiusi gli occhi solo per un istante e il momento dopo non avevo più la forza per aprirli. Rimanemmo in quella posizione e io mi addormentai con il suono del suo respiro accanto a me e un sorriso enorme stampato in faccia.
Mi svegliai e prima che la mia vista si mettesse a fuoco completamente, percepii i suoni intorno a me. Erano abbastanza ovattati ma riuscii a distinguere il "bip" che fa la macchina che monitora il battito cardiaco. "Sono all'ospedale?" mi domandai. Le mie palpebre si alzarono fiaccamente. Mi ci volle un istante per vedere con nitidezza. Vidi un'infermiera accanto a me, che appena mi notò, si avvicinò al mio letto. <Salve> disse. <Hey>mormorai, con la bocca impastata. <Vedo che sta meglio, mi fa molto piacere>. Io feci spallucce. <Perchè sono finita qui?>chiesi. <Dopo le sue prodezze durante l'incidente, è svenuta. Le abbiamo messo dei punti sul braccio e sulla fronte, il resto è tuttonella norma, nulla che un po' di riposo non possa guarire>rispose sorridendo. <Quindi posso andare?> <Serve l'autorizzazione del dottore, ma si' può andare>. Sorrisi contenta. Mi misi seduta. <Le mie amiche dove sono?> domandai. <Siamo qui,Lauser> esclamò Dinah entrando <Camila è nella stanza accanto> disse Normani quando notò che la stavo cercando con lo sguardo. <Come mai?> <La stanno visitando per le sue orecchie>rispose allegra la polinesiana. <Posso dirvi una cosa?> chiese l'infermiera. <Certo> rispose Ally. <Quello che avete fatto là fuori.. E' stato pazzesco. Avete salvato molte vite ragazze> disse piena di gratitudine. <Beh la maggior parte del lavoro lo ha fatto la nostra Lauren qui, ma ce l'abbiamo messa tutta> rispose Normani sorridendo. Notai qualcosa di strano: nonostante stesse ridendo, i suoi occhi erano tristi. "Notamentale, parlare con Normani". Camila. <Mi può passare la sedia a rotelle?> domandai di punto in bianco, interferendo nella loro conversazione. La donna mi guardò perplessa, ma procedette a staccarmi da tutti i congegni e a mettermi sulla sedia. <Vado a fare un giretto> dichiarai uscendo, mentre le altre riprendevano le loro chiacchiere. Mi spinsi e osservai intorno a me, cercando la ragazza. Fermai un dottore <Mi scusi, sto cercando la mia amica Camila Cabello>. < Lauren Jauregui?> chiese a sua volta. Io annuii. <Sei quella dell'incidente?> annuii di nuovo. <Ho sentito molto parlare di te> affermò compiaciuto. Io mi guardai intorno. Lui sembrò realizzare di non avermi ancora dato una risposta, perchè scosse la testa e si avvicinò. <In fondo al corridoio a sinistra> sussurrò, dileguandosi subito dopo.Percorsi il corridoio spingendomi con la sedia lentamente. Svoltai a sinistra e la vidi stesa a letto, con delle garze che partivano da sotto al mento e coprivano le orecchie, finendo legate insieme sulla testa. La cubana stava dormendo, il volto rilassato. Mi alzai,sentendomi ancora un po' debole ed instabile, ma procedetti lo stesso verso il suo letto. Ero preoccupata per lei. Mi ricordavo di quella volta che solo al pensiero di andare all'ospedale si era spaventata.Mi sedetti accanto al suo corpo. Era cosi' bella. La collana sporgeva dal camice ospedaliero e rifletteva in maniera distorta la mia immagine.
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Sweet Escape (In Pausa)
Fiksi PenggemarCamila e Lauren vivono nella stessa città ma si conoscono a malapena. Entrambe hanno dei problemi. E se la soluzione di tutto fosse solo scappare insieme?