Capitolo ventisei

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    Parte seconda 

Mi è mancata nonostante i due giorni via.

Lei per me è una medicina vivente. Posso sempre sfogarmi e ovviamente urlarle contro.

Lei è l'unica persona che mi conosce veramente

-Scemaaaa- corre abbracciandomi. Ricambio subito l'abbraccio e inizia a piangere.

-Ila posso restare da te?-domando. Non ho voglia di ritornare a casa.

Accendo il telefono come mia abitudine e trovo altri messaggi da parte di Alessandro.Non lo sopporto.

Mi fa fastidio continuamente.

-chi è ?- dice Ilaria mente mi strappa il telefono dalle mani,dopo aver letto mi guarda -Alessandro?-

-Si è quello...ila non mi va di parlarne. Andiamo a casa ?-mi dirigo verso l'uscita

Ma qualcuno urla e corre da una parte ad un'altra.

Non riesco a girarmi che cado a terra,buio.

——•••

-Stephan aiutami perfavore,non so cosa fare...Stephan ? Dove sei?- mi guardo intorno e mi vedo legata in un letto.

Strattono le braccia e niente.Non ci riesco.

Urlo un'altra volta.

Niente

-Stephan aiutamiiii, Ilariaaa aiutatemi-sento le lacrime scorrere e la testa a pulsarmi.

Non riesco a respirare dal dolore che sto provando. Non ci riesco.

Urlo un'altra volta ma niente.

Urlo con tutta me stessa ma sento un boato.

Apro gli occhi.

_____________

-Aleee stai bene ? Come stai ?- vedo Ilaria davanti a me con tutto il mascara sciolto e mi trovo in un'ambulanza.

Non capisco niente.

-dove mi trovo-chiedo con voce flebile.

-non ti ricordi ? Sei svenuta in aeroporto.Ma hai mangiato?-

Non ricordo esattamente l'ultima volta che ho mangiato, so solo che ho troppi pensieri per la testa e nutrirmi...beh nutrirmi era il mio ultimo pensiero.

Una volta in ospedale,dopo vari accertamenti ed analisi del sangue, il medico si presenta in camera.

-Salve, sono il dottor Rossi.Va tutto bene. Deve solo riprendere a mangiare regolarmente e pian piano si sentirà meglio.

-oh okey. La ringrazio. Ma...tra quanto potrei uscire?

-per questa notte rimane qui. Era ridotta un po maluccio quindi le faremo un paio di flebo e se domattina si sentirà meglio,potremo dimetterla. Ci vediamo.

-Arrivederci e grazie-

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-talmente che è gonfio mi sembra di avere un salvagente al posto del braccio. Che dici...se mi butto al mare galleggio??

-ah ah ah...ma lo sai che non sei per niente spiritosa?? E poi scusa...ma pk stai sempre a lamentarti?? Sei appena uscita dall'ospedale,ti hanno fatto delle flebo e...

-hey hey calma...non essere così nervosa. Quella malata dovrei essere io o no??

-Non sono nervosa. Mi sto solo preoccupando per te.

-non ce n'è bisogno...sto benissimo. Guarda- e non posso altro che farmi riconoscere mettendomi a saltellare e correre per la strada. E tutto questo lo faccio per lei,per la mia migliore amica. Lo faccio perché non voglio farla preoccupare. Perché se crolla lei...collerò anche io.

E non posso fare altro che sorridere vedendola ridere. Sono felice...pk sono io la causa di quel sorriso.

Fino a quando però...il suo sorriso svanisce.

Ha la sguardo puntato dietro le mie spalle,e non posso fare altro che girarmi. Lentamente.

Pronta a vedere ciò che mi aspetta.

Ed ecco che lo vedo...ecco il suo sorriso e i suoi occhi pieni di gioia e di imbarazzo che mi sono tanto mancati.




Voilà eccomi qua sono ritornata!!!

Come state? 

In settimana arriveranno gli altri :) 

Grandi sogni ||Stephan El Shaarawy ||in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora