Capitolo ventinove

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-Vanno benissimo questi capelli Ale-mi sto fissando allo specchio.I capelli che ho sempre voluto.

Guardo i miei occhi e immagino lui qui.Accanto a me che mi sorride

-Benissimo andiamo?-interrompe Ilaria e in un attimo l'immagine di Stephan scompare.

Sorrido e usciamo dal negozio.

-Comunque Ila tu non puoi pagarmi sempre tutto- le dico.

Ha pagato i capelli e vorrebbe comprarmi anche il vestito.Ha già fatto troppo per me.

-sei l'unica amica che è rimasta al mio fianco nonostante il carattere di merda che mi ritrovo... sei la mia sorellina ,per te farei questo ed altro. E poi ho proprio bisogno di dirtelo....sei uno schiantooo.-

Mi sento per la prima volta una ragazza normale.Indosso ancora la mia tuta ma sono felice.

Sono felice per diverse ragioni e una di queste è avere accanto lei,che mi vuole un mondo di bene nonostante io stia a stressarla 24h su 24h. E poi c'è lui...come se fosse un puntino sulla mappa che non vede l'ora di essere vissuto. Io so di amarlo,con tutta me stessa e non vedrei l'ora di viverlo,ma non so se lui prova lo stesso per me. Stasera voglio ascoltare la sua versione dei fatti. Non è stato molto carino da parte mia lasciarlo in quel modo,ma infondo ha commesso un errore,e deve pagarne le conseguenze.

~~ ~~

-Ale corri un po' più veloce mi sento seguita da qualcuno- guardo dietro di me e trovo un signore con una macchina fotografica e tanti rumori di scatti.

Lo fisso con una faccia dubbiosa e mi incammino verso la macchina con la mia amica

_____

-Ma lo conoscevi ?- chiede Ilaria mentre si guarda in giro.

-No.Stai calma non ci segue nessuno entra in auto-

Entro nella macchina e Ilaria fa lo stesso.

-Quindi no?- accendo la radio e la fissò

-Non lo conosco.L'ho guardato solo per memorizzarmi la sua faccia.Forse avranno capito che ho subito qualcosa.- faccio retromarcia e guido per le strade affollate di Roma.

-Cosa farai stasera?- chiede Ilaria

Io sono troppo impegnata nella guida che non la rispondo.

-Senti puoi dire tutto ma pensa cosa dirgli- non la penso ancora un'altra volta.

-Posso chiederti una cosa alessia?- mi giro e la guardo dritta negli occhi.

-Hai pensato cosa dirgli?- accenno e torno a guidare.

-cioè?- non voglio parlare ora.Non mi va.Ho l'impressione che qualcosa sta andando male.

Arriviamo a Roma e cerco un parcheggio.Prima parte...

Quest'anno è molto movimentata,forse perché ora che sento che la mia vita sta per cambiare e di conseguenza ora che sto uscendo più spesso sto notando molto più cose che prima per me erano superflue.

-Parcheggia lì- indica un parcheggio,perfetto.Abbasso la radio e vado in retromarcia e parcheggio fatto.

Prendo la borsa ed esco.

Il presentimento è sempre lì non se ne va.

Fisso il telefono e cammino sopra il marciapiede.

Sento un urlo non riesco a girarmi che non vedo niente ma sento dei pianti,urla sirene,gomme strisciate.

Una mano sulla mia.Avverto del vento.

Voglio aprire gli occhi ma non ci riesco.

Riprovo ma ancora niente

Stephan

-Ale come mi sta questa giacca ?- fisso lo specchio guardandola attentamente.

Voglio ricominciare da zero con Alessia e l'amo più della mia vita.

Una persona che è in grado di calmarti sempre.

Mi suona il telefono.

Fisso lo schermo "Ilaria".

Sicuramente dovrà farmi le sue raccomandazioni.Scorro la chiamata e sento una sirena.

-Pronto?- dall'altra parte del telefono si sentono dei sospiri e una sirena.

-Ilaria?- riprovo ma non ottengo niente.

Sento una persona che prova a calmarla e finalmente inizia a parlare.

-Ste...phan ....- mi blocco.Sento un'altra volta una voce maschile.

-Salve sono il paramedico dell'ospedale Umberto I...lei è il ragazzo della ragazza?- cosa sta succedendo.

-no ...arrivi al dunque -rispondo.Non riesco ancora a capire.

-Beh...l'amica di Ilaria,ti chiami così ? - sento un si dall'altro lato del telefono -ha avuto un incidente.Più che incidente un pazzo l'ha investita.Stiamo cercando di capire la gravità della situazione.Ora la ragazza dovrà fare diverse tac.Se si trova nei paraggi è meglio che venga- non capisco niente.

Guardo il telefono e la chiamata viene riattaccata.

Fai che non sia lei...fai che non sia lei.Mi levo la giacca e prendo la prima tuta sotto mano e le chiavi della macchina.

-Stephan che stai facendo?- Alessandro esce dal bagno ma l'unica cosa che faccio è far scendere una delle tante lacrime che ho dentro.Il sorriso scompare e ogni lacrima sembra un peso.

-Non lo so..guida tu non ci riesco- gli lancio le chiavi e corriamo in auto.

-Quindi sei sicuro che è Umberto primo? -non rispondo,accenno e guardo il finestrino.

Le lacrime scorrono ancora di più.Spero che non sia lei.

Dopo svariati minuti arriviamo.Scendo dalla macchina come una freccia e vado alla reception.

-Salve,mi dica- guardo il signore dietro al tavolo e penso a quello che farò se è lei.

-Mi scusi,volevo sapere chi è la ragazza che è stata investita...sa forse è la mia ragazza- il signore mi guarda in un modo strano e sfoglia un quaderno.

-Si Al..Alessia...investita su un marciapiede...che persone in questo mondo- rimango bloccato.

Non riesco a capire niente.

-Come sta?-Domando.

-Non so...piano quattro stanza ventidue-mi giro e corro.

In un attimo vedo Ilaria davanti a un distributore che piange.

Appena le tocco la spalla scoppio anch'io.Troppe emozioni che volano.

Grandi sogni ||Stephan El Shaarawy ||in revisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora