Capitolo 3

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Passò rapidamente una settimana da quella visita a Hogsmade e a causa della pessime condizioni atmosferiche più volte il campionato venne rinviato, fino a quando le quattro Case non chiesero espressamente al preside di poter iniziare, altrimenti i gironi alla fine dell'anno non sarebbero stati sufficienti a decretare un vincitore. Ora però, davanti a quel tempo infame, nessuno pareva più così contento. Il campo quella domenica era gremito.
Il cielo continuava a non mostrare ai maghi un misero spiraglio di sole e il vento ostinato soffiava a da nord, portava via cappelli e qualche ombrello aperto per evitare una fastidiosa pioggerella che infestava l'aria.
Harry stava sotto il tendone del Grifondoro e attendava che dagli spalti principali arrivasse il verdetto.
- Bella giornata di merda per giocare.- borbottò a bassa voce.
- Mi hai tolto le parole di bocca.- disse Lucas West, suo portiere da quando Baston si era diplomato.
- Gente siete carichi?- chiese il moro, quando vide il messaggero di Silente correre da loro, sotto la pioggia.
- Certo!- cinguettò Elettra già pimpante anche con quel tempo orribile - Li facciamo a pezzi!-
- Se dobbiamo giocare con questa pioggia, meglio contro i Tassorosso.- sentenziò Marcus Chilton e tutti annuirono parecchio annoiati, tranne la loro bella cacciatrice bionda che era sempre pronta a fare punti anche con fulmini che cadevano sul campo ma quando il messaggero lesse la lista di campionato Harry tirò un sospiro di sollievo.
- Oggi la partita sarà disputata fra Corvonero e Serpeverde.- disse l'uomo con un lungo foglio di pergamena in mano, tutto gocciolante e con l'aria malaticcia - La prossima settimana invece toccherà a Tassorosso e Grifondoro. E quivi vi allego il calendario stipulato dalla commissione per il resto dell'anno. Il preside Silente invita il Grifondoro a restare qua a fare il tifo per i compagni Serpeverde, è tutto.-
- Come prego?!- saltò su Harry sconvolto, con gli occhi verdi sgranati - Dovrei stare qui a vedermi la partita sotto il diluvio universale solo perché una punizione mi obbliga a fare degli esami con uno dei Serpeverde? Ma siamo matti?!-
L'uomo borbottò qualcosa d'incomprensibile e se ne andò, lasciando Potter a sbraitare come un ossesso.
- Che me ne frega a me di vedere di vedere quel cretino di Malfoy correre dietro al boccino!- ringhiò levandosi la casacca della squadra - Io me la batto! Tanto con questo tempo non potranno mettere in atto chissà che tecniche!-
- Mi spiace contraddirti Potter ma starai qui.-
Era la Mcgranitt. Era entrata a sorpresa e stava fissando il bambino sopravvissuto con eloquenza, sfidandolo a squagliarsela come aveva minacciato. Lo avvertì che lo avrebbe cercato fra gli spalti e se ne andò con una bella minaccia di compiti raddoppiati per tutto l'anno.
Alla fine Potter scagliò un guanto contro la lavagna, imprecando fra i denti.
- Bel disastro eh?- disse Ron, entrando col permesso della squadra - Guarda te se con quel tempo infame io devo starmene a vedere quei maledetti giocare a quidditch! Non hai dietro il mantello per caso?-
- Ce l'ha ancora Hermione.- mugugnò il moro con rabbia - Sai cosa mi secca? Che devo stare qua per forza come se la vittoria di Malfoy dipendesse da me! Già che c'era la Mcgranitt poteva darmi dei pon-pon! Mi sarei messo sugli spalti di quei serpenti e avrei sculettato un po'...magari sarebbero stati contenti!-
- Piton di certo no!- rise Lucas cambiandosi a sua volta - Comunque dov'è Hermione? Elettra comincia a dare i numeri. Se non la vede entro due minuti credo che potrebbe venirle una mezza crisi d'astinenza!-
- Già dov'è?- chiese Marcus Chilton che da tempo aveva una cotta per lei in segreto.
- Non so...- Ron guardò Harry con una faccia che solo il moro poteva capire, conoscendolo così bene - Stamattina non si è presentata a colazione e...non l'ho vista tanto allegra con Lavanda e Calì poco fa. Ma è da quando siamo tornati da Hogsmade l'altra settimana che è strana. Non è che è arrabbiata per la faccenda Dalton?-
Il moro scosse il capo - No, almeno...non credo. Mi avrebbe mandato al diavolo se davvero le avesse dato fastidio farmi questo lavoro comunque...- prese il rossino per un gomito e lo trascinò in un angolo, mentre gli altri si preparavano - Quando siamo tornati una settimana fa l'ho vista con gli occhi lucidi. Ha parlato con qualcuno, che tu sappia, dopo che siamo tornati a scuola?-
- Non credo. Era con Elettra...forse possiamo chiedere a lei. Ma è meglio parlare direttamente con Hermione.-
- Si certo...sai che preferirebbe lanciarsi dalla torre di astronomia che mettere in piazza le sue debolezze.-
- Bhè è umana no?- scandì Weasley - E noi i suoi migliori amici. Quindi poche palle. Dai, adesso andiamo. Raccatta Elettra e torniamo agli spalti. Speriamo solo che Silente non ci abbia messo in quelli di Serpeverde.-
Fortunatamente il loro strambo ed eccentrico preside non fu così sadico da sbatterli sugli spalti verdi e argentati ma la gara fra corvi e serpenti iniziò pochi minuti dopo, dando inizio al nuovo anno scolastico nel migliore dei modi, con un diluvio e qualche osso rotto.
- Come siamo messi ragazzi?- Era Hagrid, venuto a vedere il punteggio.
- Per ora è in vantaggio Malfoy.- disse il moretto salutandolo con un bel sorriso - Ma anche Dalton sembra agguerrito. Quel battitore è una cosa impressionante, spedisce i bolidi verso gli avversari con una forza mai vista.-
- Già.- disse Elettra da sotto l'impermeabile, con fedele cannocchiale in mano - Si chiama Frederich Muzzap.-
- E ha un'ampiezza di spalle simile a King Kong.- concluse Harry seccato.
- E chi è King Kong?- chiese Neville.
- Lasciamo perdere.- Harry si accostò a Elettra, per dare un'occhiata alla situazione ma una volta visto che i Serpeverde se la stavano cavando anche senza il suo tifo e pon-pon, si mise tranquillo e lo fu fino a quando non vide la faccia di Hermione. Se ne stava accanto a loro ma era come se non ci fosse...e come se non sentisse la pioggia. Era fradicia come un pulcino ma teneva lo sguardo fisso sul campo.
Ron dette una gomitata al compagno e fra la folla urlante riuscirono a metterlesi a fianco.
- Tutto ok?- chiese Weasley - Stai bene Herm?-
Lei annuì, piuttosto pallida - Si. Sembrano in vantaggio i Serpeverde.-
Harry allora le si fece più vicino - Tesoro...sei fradicia.-
- Cosa?-
- Sei tutta bagnata!- urlò, per farsi sentire, buttandole sul capo l'impermeabile - Mi spieghi che cos'hai? E' da una settimana che sei strana. Non hai niente da dirmi?-
Ma lei non rispose. Sgranò gli occhi all'improvviso e i ragazzi seguirono in linea d'aria il suo sguardo, incontrando un esempio di slealtà che stavolta non arrivava dai Serpeverde. Anzi, per una volta la vittima fu il capo della squadra, il primo a compiere falli e a sganasciarsi nel vedere avversari rompersi le ossa dopo una caduta.
Draco Malfoy stava sotto vento, cavalcandolo, sotto la pioggia battente. Seguiva il boccino d'oro a velocità molto elevata, tampinato dal cercatore di Dalton quando, arrivato in pennata sullo spalto del Grifondoro, perse di vista la sua preda ma accadde qualcos'altro che gli fece capire quanto in realtà il Corvonero quell'anno fosse motivato.
Muzzap gli lanciò addosso un bolide che evitò per un pelo, abbassandosi repentinamente ma quando si rimise alla ricerca della piccola sfera d'oro, sentì un fischio arrivare dalla sua destra. L'altro battitore del Corvonero aveva rispedito il bolide verso di lui, come se lui e Muzzap si fossero rilanciati la palla.
Un'ottima tecnica di rilancio ma anche parecchio sleale, pensò Draco prima che il bolide gli centrasse in pieno il braccio. Sentì un dolore atroce ma digrignò i denti, accorgendosi, cadendo dalla sua scopa, che quella faina di Dalton gli era stato dietro impedendogli la fuga, bloccandolo con la sua cavalcatura.
Si risvegliò in infermeria un'ora dopo, circondato da gente e specialmente da una Madama Chips parecchio incazzata.
- Oh, ero ora signor Malfoy! Ecco tieni e manda giù!- e gli mollò la solita Ossofast per riparare le ossa - Ogni volta la stessa cosa. Voi del quidditch dovreste darvi una bella calmata!-
- Che accidenti è successo?- bofonchiò, trangugiando quella schifezza.
Blaise si sedette sulla sponda del suo letto - Dalton ha messo a punto una tecnica per sistemare il cercatore di ogni squadra. I battitori si passano il bolide sul cercatore avversario mentre un altro lo tiene fermo, cercando di non farsi vedere. E' per questo che non sei riuscito a muoverti. Il bolide ti ha preso il braccio sinistro e te l'ha rotto.-
- Quindi abbiamo perso.- concluse rabbioso.
- Già.-
- Oh amore!- cinguettò Pansy stringendolo forte, quasi strozzandolo - Meno male che stai bene!-
- Eh mollami, mi fai male!- sbottò levandosela di dosso - Quello stronzo di Dalton dove diavolo eh?-
- E che gli vuoi fare dai!?- bofonchiò Nott scuotendo il capo - Noi facciamo di peggio in campo.-
- Usa la faccenda come credito per rompergli l'osso del collo la prossima volta, no?- disse Blaise angelicamente.
- Me ne sbatto intesi?- ringhiò fuori di sé - Io non permetto a nessuno di trattarmi così!-
- E invece lo farai perché devi startene buono qui, signor Malfoy, per due giorni! Hai battuto la testa e devo tenerti sotto osservazione per quarantotto ore. E niente storie.- sibilò la Chips - E ora voi tutti fuori, le visite sono finite.-
I Serpeverde lasciarono l'infortunato a macerarsi dalla rabbia e Draco si annoiò tremendamente per tutto il tempo. L'unica cosa che un po' lo faceva stare meglio era saltare le lezioni del lunedì mattina, anche se così non avrebbe visto... appena finito di pensarlo si prese a pugni di solo, con la conseguenza di farsi venire un'emicrania ancora maggiore. Comunque la sua caduta doveva essere stata più grave del previsto perché si addormentò subito, sotto una bella dose di sedativo per il braccio.
E fece un sogno, un sogno strano, ovattato. C'era qualcuno a fianco del suo letto.
Se ne stava in piedi, illuminata dalla debole luce delle candele. E lo guarda...con aria triste e indifesa.
Non l'aveva mai vista così. Mai.
Hermione Granger gli era a fianco e lentamente sollevò la mano. Poi gli carezzò la testa, dolcemente.
Ma non durò a lungo. Come se qualcosa l'avesse scottata il braccio scattò indietro e lui si sentì come perso. Poi la vide andarsene...e si svegliò che era l'alba, con un senso di vuoto dentro.

La Scomessa-DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora