Capitolo 48

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Candele fatate, lampadari enormi, cristalli e la luna piena in cielo illuminavano tutta Hogwarts quel dodici giugno.
Una data che difficilmente quella scuola avrebbe dimenticato.
Era il giorno in cui ufficialmente Harry Potter finiva il suo settimo anno. Era il giorno in cui la leggenda passava nelle mani del destino e non più in quelle della famosa scuola.
Era una notte magica, l’ultima notte…la notte in cui tutto sarebbe stato concesso.
C’era una grande attesa nell’aria, molto sfarzo, molta gioia, grandi aspettative e il delicato profumo della ragazze di tutto il castello che aleggiava sulle loro teste come una nube inebriante.
- Dovresti calmarti capitano.-
Draco Malfoy stava appoggiato alle pareti della sala d’ingresso dove lui e una certa ragazza avevano un appuntamento. Era nervoso, e tanto, ma credeva di non dimostrarlo. Era nervoso e non ne sapeva spiegare il motivo…anzi, sapeva spiegarlo. Era la sola presenza di Hermione al suo fianco a farlo andare fuori di testa.
Era ufficiale. La portava al ballo di fine anno. Era fatta.
Lui, Draco Malfoy, il principe di Serpeverde che si presentava al ballo con Hermione Granger, la compagna di Harry Potter, l'orgogliosa mezzosangue, l’unica che non gli era mai caduta davanti in ginocchio. 
E si stava uccidendo nell’attesa, per questo fissò Calista Caige, la sua cacciatrice, con fare interrogativo.
- Sono calmo.- mentì.
Ma la ragazza sorrise vacuamente, stringendosi meglio al braccio di Blaise che era bellissimo in abito elegante, esattamente come Draco, algido e sprezzante.
- Mi stai finendo tutte le sigarette.- gli disse pacata – Se non è essere nervosi questo…-
- Ho una stecca in camera.- rognò ironico – Se vuoi andiamo a prenderla insieme.-
- Ah, divertente Dray!- frecciò Blaise – Io invece posso sempre accompagnare Herm a fare due passi più tardi.-
- Provaci e ti eviro.- l’avvisò serio, ben sapendo che Zabini se la rideva alla sua gelosia.
- State insieme da mesi capitano.- continuò la Caige levandosi la chioma castana dalle spalle, acconciata a regola d’arte con un fermacapelli d'avorio – Come mai adesso sei sulle spine?-
- Ti ho detto che non sono sulle spine!- borbottò seccato, facendo scoppiare a ridere i due compagni – E finitela di prendermi in giro o vi farò cadere i capelli!-
- Ti cascasse qualcos’altro Malferret.- 
La voce Draco la conosceva bene, per questo non si sprecò a rispondere a Harry ma si limitò a fargli il solito simpatico dito medio, che Potter prese indietro senza dire niente. 
- Ciao gente, come mai qua anche voi?-
- Non volevamo lasciare Dray da solo!- cinguettò Blaise facendosi uccidere dal biondo con un’occhiataccia – E anche voi ragazzi…come mai senza dama?-
Seamus, Neville, Ron e Harry erano obiettivamente tutti soli. Eleganti e soli. Sembravano gigolò.
Prima che il gruppo dei Grifoni potesse rispondere alla domanda, arrivarono anche Justin Bigs e la sua ragazza, una Tassorosso del quinto anno che si chiamava Lisa, più il già esasperatissimo Dalton e Miria che con la sua fulgida chioma rossa aveva fatto già voltare mezza scuola. Dean arrivò per ultimo, senza Ginny naturalmente.
- Cos’è, il ritrovo dei dannati questo?- frecciò Draco.
- Con te senz’altro.- gli rispose Harry sarcastico – No, ci hanno solo buttati fuori dal dormitorio.-
- Già, Calì non vuole che vediamo i loro vestiti prima del tempo.- spiegò Paciock.
- E che sarà mai, non è mica un matrimonio…- disse Calista, stranita.
- Vaglielo a dire.- borbottò Ron disgustato – Se continuiamo così è meglio prenderci una bella sbronza.-
- Certo, io farei attenzione a ciò che bevo stasera comunque.- rise Edward – Non si sa mai che le ritorsioni dei serpentelli arrivino in ritardo e non più attese.-
- Già pensato.- garantì Blaise – Draco ha fatto delle pozioni anti-veleno! È un grande!-
- Oh e dove l’hai trovato il tempo?- Harry fissò il biondino di striscio, sogghignando – E dire che sei stato impegnato tutto il giorno con Hermione in camera…a ripassare la lezione…no?-
- Si, più o meno come te Sfregiato.- rognò Malfoy di rimando, ridendo perfido – Anche tu l’hai ripassata bene, a quanto ho sentito…o sbaglio?-
- Dio, siete scandalosi.- si schifò Weasley – Bisognerebbe insonorizzare le stanze a Grifondoro.-
- Tanto ormai.- gli sorrise Seamus mesto – Che ti frega?-
- Come che ci frega?- enfatizzò Harry teatralmente – Questa sera la Torre la distruggiamo!-
- Grazie per gli inviti ragazzi!- cinguettò Miria – Sarà divertente far arrivare l’alba a Grifondoro.-
- Abbiamo così tanta roba da bere che per forza dobbiamo far entrare più gente possibile.- spiegò Dean divertito – Se lasciamo qualcosa, la Mcgranitt non ci farà sostenere l’esame!-
- E saranno cazzi…- soffiò Blaise – Ma quanto ci va ancora? Che si stanno facendo le ragazze? Una plastica?-
- A qualcuno servirebbe anche!-
- No, servirebbe a te Sfregiato.-
- Ha parlato Faccia-Da-Furetto-Malfoy…-
- Ragazzi!- Blaise con un ghigno perfido buttò le braccia sulle spalle ad entrambi, cerando di calmarli – E’ l’ultima sera, anzi…è l’ultima festa a cui partecipiamo come studenti. La scuola è finita, i vostri sette anni anche…forse non è arrivate il momento che la smettete di rompervi le palle ma specialmente a noi e non vi confessate di essere due irriducibili teste di cazzo? Eh?-
Harry e Draco l’ascoltarono senza battere ciglio, poi praticamente in coro lo mandarono letteralmente affanculo.
Quando il pendolo scoccò le nove i ragazzi erano ormai al limite della pazienza, quand’ecco per magia arrivare la sfilata da Grifondoro. Praticamente dovevano essersi messe tutte d’accordo perché uscì un’orda di ragazze e ragazzine avvolte in vestiti talmente frivoli che perfino a un gay sarebbe venuta la nausea.
Non avevano mai assistito a una tale parata, specialmente da parte di quelle del settimo. Calì e Lavanda li trovarono per primi, precipitandosi ad abbracciare tutti, fasciate in abiti di seta e shantung dai colori pastello. Fu il turno di Ginny, in un bell’abito verde chiaro che le faceva risaltare gli occhi e subito si aggrappò al braccio di Dean…poi zero.
- Dove cavolo stanno Elettra e Hermione?- si sconvolse Harry.
- Oh!- Calì fece un gesto elegante con la mano che come minimo doveva aver provato tutto il pomeriggio – Vedi, è successa una cosa divertente!- e scoppiò a ridere insieme a tutte le altre che non volevano altro che prendere il posto della Baley al braccio di Potter e della Grifoncina al braccio di Malfoy.
- E’ successo che Hermione oggi pomeriggio, quando è tornata da non so dove…- continuò la Patil - …era tutta spettinata no? Non so che l’è successo ma aveva i capelli in uno stato spaventoso…- e mentre lo diceva, Harry e Ron guardarono velenosamente Draco di striscio che però fece finta di nulla, ghignando fra sé – Così ho dovuto sistemarla tutta da capo! Non vi dico il lavoro!-
- Come se avesse bisogno di restauri!- rise Lavanda, più umana – Ma no, è solo successo che abbiamo dovuto fare una pozione per sistemare i capelli ribelli, serviva anche a Pamela, sapete…però non sappiamo bene cos’è successo perché doveva domare i ricci, invece adesso Pamela ha una specie di giungla in testa! Herm la stava sistemando quando Pinky per sbaglio ha rovesciato la boccetta e ha leccato qualche goccia. Adesso i tre capelli che aveva sulla testolina sono un pelino indomabili…- e fece una smorfia alla faccia allucinata del gruppo – Quei tre peli hanno cercato di strozzare Elettra!-
- Oh, ma tranquilli!- cinguettò ancora Calì, aggrappandosi al braccio di Seamus – Stavano già mettendo tutto a posto! Pamela dovrà solo infilarsi un cappello bello stretto e per il porcellino ci penserà Herm, no?-
- Cioè…non è che sono morte strozzate vero?- riecheggiò Ron con gli occhi sbarrati.
- Ma no, dai!- la Patil sembrava padrona della situazione – I capelli hanno solo stritolato i portantini del baldacchino di Hermione ma andrà tutto benissimo! Comunque se non escono più ho due ragazze di riserva, v’interessa?-
- Oddio!- si lagnò Harry levando gli occhi al cielo – Aspetto che escano.-
- Io anche.- sbuffò Draco, ancora più nervoso di prima – Voi andate pure,- disse a Blaise e Calista – vi raggiungo in sala e porto le sigarette, tranquilla.- rognò alla sua cacciatrice, che ne se ne andò ridacchiando con Zabini. Li seguirono anche Dalton e Miria, con Justin e la sua ragazza. Poi anche Neville e Seamus decisero di trascinare via Calì e Lavanda, visto che la Brown e Paciock erano con la Mayers i presentatori per i premi di fine anno.
Intanto li restavano tre bombe a orologeria. I due Grifondoro e il Serpeverde non erano tanto tranquilli, anche perché da Grifondoro cominciavano a sentirsi delle urla e delle bestemmie non molto fini, strillate da voci femminili…per non parlare dei rumori inquietanti che rimbombavano fra quelle mura.
- Siamo sicuri che vogliamo lasciarle sole là dentro?- borbottò Ron, sedendosi a terra.
Harry guardò ancora il quadro della signora grassa, un pelino preoccupato – Il problema è che siamo da soli. Non possiamo salire nel dormitorio femminile senza una ragazza che ci accompagni…- e sobbalzò, sentendo un altro colpo fortissimo – Chiamiamo la disinfestazione?-
- Se non sanno fare pozioni dovrebbero lasciar perdere.- rognò Draco, accendendosi una sigaretta dietro l’altra.
- Per una volta non hai torto.- sbuffò Potter – Aspettate…forse scendono, sento dai passi! Oh, eccole!- ma si zittì, anche gli altri due maghi, quando Pamela Shoyer, sesto anno, arrancò fuori dal quadro mezza svestita, aggrappandosi a ogni appiglio, con i capelli totalmente rasati a pochi centimetri dal cranio! Li aveva sempre portati molto lunghi ma ora erano davvero corti…sembrava anche che si muovessero da soli…il bello però era la ciocca gigantesca di quelli che sembravano capelli rosa, giallini, che la teneva per la caviglia.
Strillava come un’ossessa e quando finalmente quei tre dementi cuor di leone andarono a tirarla per le mani e per il collo, cercando di salvarla da quella cosa carnivora, arrivò Elettra di corsa, armata di forbici. Tagliò di netto quel capello lunghissimo che saliva fino alla scala del dormitorio e i quattro, per il contraccolpo, volarono a terra.
- Ma che cazzo è stato?- sbraitò Ron rimettendosi seduto con la compagna che riprendeva fiato.
- Pamela tutto ok?- chiese Elettra, ignorandoli.
- Si, si…- alitò la poveretta – E tu stai bene?-
La Baley sorrise tutta contenta, annuendo – Si, da favola…oh, ciao ragazzi! Come mai siete qua?-
- Niente, passavamo di qua e abbiamo sentito la quattordicesima guerra mondiale, così abbiamo pensato di venire anche noi.- ironizzò Harry sarcastico – Si può sapere che diavolo succede??-
- ELETTRA! CE L’HO FATTA!-
Quella era la voce di Hermione che arrivava dritta dal dormitorio femminile.
- La pozione ha funzionato!- si complimentò la Baley, tornando a spiegare tutto ai tre maghi. Dopo aver raccontato ciò che più o meno aveva già detto Calì, che però aveva tralasciato il fatto che quei capelli lunghissimi erano quasi dei killer che doveva passavano lasciavano tutto distrutto, la biondina spiegò che mentre lei aveva tenuto occupato Pinky, nel frattempo Pamela si era ranzata i capelli, per istinto di sopravvivenza, e Hermione aveva buttato giù una pozione rudimentale per fermare quelle chiome animalesche. Fortunatamente ce l’aveva fatta: aveva fermato la crescita delle chiome, per li aveva bloccati con l’Immobilus il tempo necessario per reciderle.
- Divertente inizio di serata eh?- frecciò Ron alla fine.
- Neanche te lo immagini.- rise Elettra tranquilla, poi i ragazzi tacquero e lei sbatté gli occhioni azzurri.
- State bene?-
Bene non era la parola esatta, pensarono tutti e tre deglutendo. Stavano da Dio, specialmente a guardare tutti quanti nella scollatura del vestitino nero a veli di Elettra che quella sera si era davvero superata. Era da baciare…e poi da farci tanto altro, ma specialmente da guardare, perché non si riuscivano a staccarle gli occhi di dosso.
Aveva i capelli sciolti, appena mossi da qualche bigodino magico di Calì, il resto del trucco appena accennato perché il vestito, quelle labbra e quegli occhi facevano già da soli, più un paio di guantini neri che le stavano da favola.
Harry, mentre continuava a sbavare, portò contemporaneamente le mani sugli occhi sgranati di Draco e Ron che tanto avevano già visto più che a sufficienza. Alla fine riuscì a trascinare fuori almeno la sua ragazza e Pamela, che piangeva disperata e toccò a Weasley l’ingrato compito di dirle che era carina ugualmente, cosa del tutto vera.
Intanto all’interno Draco fumava a scatti, aspettando sui carboni ardenti.
- Un attimo e arrivo!- stava gridando Hermione dalla scala a chioccola – Qua è pieno di capelli, non riesco a districarmi!-
- Falli sparire con la magia, no?- le urlò, sapendo ugualmente che lei era vicina.
- No, sta già facendo effetto l’incantesimo di pulizia della torre.- e mentre diceva quello Draco finalmente sentì il ticchettio dei suoi tacchi sulla roccia. Stava per scendere e quando finalmente, dalla tromba della scala a chioccola, apparve Hermione Granger, la mezzosangue che aveva disprezzato per anni, rimase in silenzio.
Per tutto il tempo in cui rimase a guardarla, la sigaretta che aveva fra le dita si consumò da sola.
Dio…pensò sentendosi tremare le gambe come quando l’aveva baciata per la prima volta, sotto la pioggia.
I suoi occhi dorati erano enormi, come mai li aveva visti. Erano studenti e risplendevano sotto i suoi lunghi capelli resi totalmente lisci e lucenti, con qualche colpo di sole. Il vestito era di seta bianca, lungo oltre le caviglie senza un solo spacco…ma con uno scollo a V pauroso sul davanti che oltre a far rabbrividire lui, certamente l’avrebbe costretto a fare a pugni con tutta la scuola. Anche la sua bella schiena era scoperta, lasciando intravedere il tatuaggio che aveva disegnato mesi prima. 
- Allora?- sussurrò Hermione a bassa voce, avvicinandosi e mangiandolo a sua volta con gli occhi.
- Hn…- riuscì solo a dire e poi si scottò le dita, imprecando. Aveva lasciato che la sigaretta si consumasse. La fece sogghignare e guardando quelle labbra meravigliose, qualcosa gli disse che probabilmente non avrebbero raggiunto gli altri a cena.

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