Per quanto potesse sembrare strano, quando rimisero piede a Grifondoro si occuparono in fretta di Elettra e quando tornarono in camera di Hermione la trovarono vuota, con la finestra aperta. Harry aveva sospirato, chiudendo le palpebre. La sua migliore amica non aveva mai volato volentieri e per scappare aveva usato la scopa.
Incredibile...
Naturalmente l'avevano tenuta d'occhio tutta la notte con la mappa del Malandrino mentre Blaise, da solo perché Draco si era chiuso nella sua stanza, aveva cercato di carpire altre informazioni dalla Leptis senza però riuscire in niente.
Il giorno dopo andarono tutti a colazione e non la trovarono. Decisero di andare ad avvisare Silente prima di pranzo, visto che Piton li aveva chiusi in aula pozioni senza accettare nessun "ma"...inoltre erano sempre più preoccupati.
Era parso che man mano che passava il tempo la Grifoncina peggiorasse a vista d'occhio. Prima si era trattato di piccolezze, poi di trasgressioni più grandi, poi era arrivata alla perfidia.Prima con la Parkinson e il divorzio dei suoi genitori e infine la stoccata a Malfoy.
Harry, seduto nel suo banco con Blaise, scoccò una breve occhiata alle sue spalle dove il biondo Serpeverde occupava il banco mezzo vuoto.
Qualcun altro invece, quella mattina, ricevette un risveglio piuttosto diverso dal solito.
Tristan si rigirò nel letto, strizzando un poco gli occhi. Un lievissimo rumore lo aveva destato dal suo sonno pieno di incubi. Si era messo a sedere con fare circospetto, afferrando il pugnale incantato da sotto il cuscino quando sbarrò lo sguardo, trovando qualcuno nella sua stanza che non avrebbe mai pensato di vedere.
- Hermione?- sussurrò.
La Grifoncina non parve dargli subito corda, continuando a girare fra le sue cose, i suoi libri, le sue armi...
Era tornata al dormitorio quando si era aspettata di non trovarci nessuno. Si era fatta un bagno e levata la divisa, per infilare un paio di jeans e una felpa. Poi si era diretta verso lo studio del prof. di difesa con tutta l'intenzione di fare un paio di chiacchiere. Si soffermò sulle ultime foto sulla sua scrivania, mentre l'Auror s'infilava una maglia babbana e rapidamente un paio di pantaloni.
C'erano foto di lui con gli altri tre Cacciatori, lui anni prima a Hogwarts con i suoi compagni, i suoi genitori e suo fratello maggiore.
La strega però si fermò quando in un angolo degli scaffali una vecchia foto dai bordi bruciati attirò la sua attenzione. Era dentro a una cornice d'argento e...una ragazza dai capelli bruni e lunghi, la pelle bianca e liscia, con lo sguardo perso, stava seduta su un muretto scalcinato, con le braccia strette attorno le ginocchia.
Ghignò di colpo, riconoscendola.
- Ciao Tri...come stai? Ti vedo bene oggi.- disse quindi, girandosi verso il suo prof.
Lui era ormai vestito e la fissò inclinando il capo. In aula professori il giorno prima aveva sentito di strane storie, cose che a lui erano parse assurde, conoscendo bene la Grifoncina, ma ora cominciava a chiedersi se era tutto falso.
- Buon giorno anche a te.- disse, fissandola negli occhi - Non dovresti stare qua sai?-
- Oh, prof... hai paura che ti accusino di aver irretito un'allieva per caso?- ridacchiò lei continuando a gironzolare - In effetti devo ammettere che anche a me l'idea è passata per la testa ma sono qua per un altro motivo.-
- E sarebbe?- le chiese, sedendosi sul letto sfatto.
- Lezioni private.- spiegò la strega adagiandosi contro la scrivania coi fianchi.
- Lezioni private?- replicò l'Auror levando un sopracciglio - Perché? Sei già bravissima.-
- Non voglio essere brava.- Hermione tacque un attimo, solo per spiegarsi meglio - Voglio essere la migliore.-
E stavolta Tristan non represse un gemito fra l'esasperato e il divertito. Dio, pensò amaro.
Sette anni prima quelle parole le aveva già sentite. E ricordava anche com'era finita.
- Ci penserò.- mentì andandole vicino - Sai, non mi stupisco che tu me l'abbia chiesto.-
- Già...- rise Hermione, rigirandosi la foto fra le mani. Tristan vide la cornice e serrò le mascelle, tanto che lei se ne accorse subito. - Bella...- soffiò morbidamente - Mi pare che abbia un viso famigliare, sai?-
- Non credo. E' morta.- disse l'Auror prendendogliela dalle mani e rimettendola a suo posto ma la strega gli andò alle spalle, cominciando a carezzargli la schiena con tocco suadente.
- Di un po' prof...ma tu la ragazza ce l'hai?-
E Mckay, dopo un attimo e sentendo quell'energia sulle sue mani, capì qual era il problema.
Si girò lentamente, capendo che doveva giocare d'astuzia.
- No...- bofonchiò pigramente, sostenendo il suo sguardo - Tu hai qualcosa propormi?-
- Oh, un sacco di cose.- disse Hermione, passandogli le braccia al collo - Devi solo fare come dico.-
- Ok...- Tristan rise, ma improvvisamente si abbassò quando fu a un passo dal baciarla. Le passò un braccio dietro alle gambe e anche se urlante se la caricò in spalla, ridendo divertito da come l'aveva fregata subito. Spalancò le porte dello studio e uscì in allegria, dando spettacolo per tutta la scuola.
Passò fortunatamente anche davanti all'aula pozioni e tutta la classe lo vide, per questo lo seguì cercando di capire cosa fosse successo, insieme a Piton che già meditava vendetta. I ragazzi gli corsero dietro chiedendogli che diavolo gli passasse per la testa ma ottennero solo una trafila di bestemmie da parte della Granger che urlava come se la stessero scorticando viva. Salirono fino nello studio di Silente dove l'Auror sbatté Hermione seduta sul divano, fissando poi sia il preside che la Mcgranitt che stava in poltrona a parlare con lui e che aveva osservato la scena sconvolta, più Piton che già si stava per sfregare soddisfatto le mani.
- Professor Silente c'è un problema.- scandì Mckay.
- Il professor Piton me lo stava giusto accennando l'altro giorno.- ironizzò il vecchio mago visto che quel demente l'aveva rincoglionito per ore e ore - Allora, che succede signorina Granger?-
- Assolutamente niente.- disse lei sagace, accendendosi una sigaretta sotto gli occhi dei compagni e dei prof.
- Ecco signor preside!- tuonò Piton furente - Ecco qual è il problema! Va sospesa subito!-
- Ma perché non va al diavolo?- ghignò Hermione fissandolo con sfida - E già che c'è si porti via i suoi alunni leccaculo. Farebbe un favore a tutta la scuola.-
Quello se possibile divenne ancora più paonazzo quando si mise in mezzo Harry.
- Signore, non si è mai comportata in questo modo. Ci deve essere qualcosa che non va.-
La Mcgranitt sospirò, fissando una delle sue alunne modello con aria critica. In effetti emanava qualcosa di strano e inquietante. Inoltre non aveva lo stesso sguardo dolce che aveva sempre avuto. Sembrava...diversa.
- Si tratta di una fattura.- disse Tristan sedendosi in poltrona tranquillo - L'ho sentito quando mi ha toccato.-
- Ti ha toccato?- sibilò Draco a quel punto, giunto con tutti gli altri.
- Non sono ancora riuscita a fargli niente...- borbottò Hermione capricciosa - Il nostro prof pare innamorato.-
Tristan incassò e tacque, continuando a fissare Silente che a sua volta scrutava la Grifoncina.
- Si può fare qualcosa?-
- Ditemi ragazzi, di che fattura parliamo?- chiese il preside, alzandosi in piedi - Sapete qualcosa di questa storia?-
A quella domanda le due case risposero con un silenzio teso e forzato. Ormai tutti infatti erano venuti a sapere di cosa avevano fatto la Leptis e la Parkinson.
- Pensate che si tratti di...- la Mcgranitt lasciò intendere l'ultimo pezzo della frase - Ne parlavamo anche l'altro giorno io e il professor Silente. In fondo anche se è stato sconfitto alcuni dei suoi seguaci sono ancora vivi, Potter.-
- Avete visto qualcosa di strano di recente?- continuò la professoressa di Trasfigurazione.
- Bhè...di strano ci sarebbe solo una cosa...- iniziò Ron timidamente - Ci sarebbe la ragazza vestita di nero...-
- La chi?- chiese Piton acido - Cosa dici Weasley??-
- La verità.- rispose Harry lapidario - L'abbiamo vista una notte. C'è una ragazza in giro per la scuola vestita di nero. Non stava bene però. L'ho vista quando la mia cicatrice ha ricominciato a far male.-
- Quindi stai dicendo che è colpa di questo fantasma in nero? Pensi che sia un seguace del potente?- replicò Piton con scherno - Non farmi ridere Potter! Se li è sempre scelti meglio gli schiavi.-
- Si e hanno fatto tutti la loro fine.- sibilò lo sfregiato con occhi assottigliati, come per avvisarlo di qualcosa.
Infatti Severus tacque, mordendosi la lingua contro quell'insolente.
- Allora?- disse quindi la Mcgranitt spazientita - Nessuno sa niente? Neanche le compagne del dormitorio?-
Lavanda Brown si decise, anche se un poco titubante. Tirò fuori il cofanetto della Leptis a cui erano state tolte le iniziali da Blaise e lo lasciò sulla scrivania del preside.
- Abbiamo trovato quella rosa nascosta nell'ala femminile. Era dentro a un pentacolo.-
Silente la osservò e all'improvviso il suo viso si fece preoccupato. La rosa si era tinta di nero...e presto sarebbe morta, sgretolandosi. Non la prese in mano, per evitare di spaccarla ma Tristan fu più veloce.
- La fattura della medaglia probabilmente.- disse l'Auror con voce sicura - Non ne ho mai visto uno prima, ma un tempo un mago me ne ha fatto vedere gli effetti. La Medaglia è una metafora, viene usata la rosa per simbolo vitale. C'è stato un ribaltamento della personalità.-
- Cambio di personalità?- chiese la Brown stranita - Nel senso che i suoi sentimenti sono stati invertiti?-
- Esatto.- continuò l'ex Serpeverde - E' per questo che si comporta in maniera così violenta.-
- Sono un cumulo di cazzate preside.- disse la Grifoncina allungando le gambe sul divano - Io sto benissimo.-
- No, non stai bene per niente!- intervenne Harry serio.
- Oh, ma perché non t'impicchi Potter? Forse in questi anni un po' meno persone sarebbero morte senza di te, sai?- e a quella stoccata davvero lui non poté replicare, ricordandosi di Cedric. Deglutì, sentendo la mano di Silente sulla spalla. Il preside lo scrutò con aria affettuosa, come per consolarlo.
- Non te la prendere Harry.- gli disse anche Tristan con dolcezza insolita - Chiunque le abbia scagliato la maledizione ha fatto in modo di ribaltare tutto ciò che prova. L'affetto che nutriva prima per gli amici è diventato rancore. L'amore odio...il rispetto per gli insegnanti è diventato disprezzo.-
- Incredibile, un Serpeverde che azzecca una teoria.- frecciò Hermione a bassa voce, finendo la sigaretta.
- Ok, adesso abbiamo capito cos'ha...- disse Ron accorato - Come la liberiamo dal malocchio?-
Silente parve pensieroso e tornò a sedersi in poltrona, carezzando il collo di Funny.
- In effetti è un bel problema Albus.- la Mcgranitt parve più allarmata di lui - Non possiamo far venire un esperto di malefici a Hogwarts senza mettere in allarme tutto il Ministero della Magia. Caramell vorrà sapere tutto di questa storia...e di conseguenza si penserà che Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è ancora vivo.-
- Bhè...io conosco della gente...- abbozzò Tristan con aria colpevole - Ma sarebbe un pericolo farli entrare qua.-
- No, figurarsi.- sbottò Piton - Ci manca solo che facciano rientrare dei demoni a scuola! Ti sei scordato l'editto di sette anni fa Mckay? E dire che parevi contento.-
L'Auror represse un insulto di mandarlo a quel paese e si voltò verso il preside.
- L'unico che potrebbe levare un pasticcio simile in effetti è un demone...o un mezzo demone.- concluse Silente con uno strano tono - Ma sette anni fa il Ministero ha impedito ai figli mezzosangue di demoni di entrare più in questa scuola. Sono stati considerati pericolosi.-
- Qua non si tratta di prendere un allievo mezzo demone!- sbottò Tristan - Ma di salvare Hermione.-
- Ma non possiamo neanche fare entrare un gagia qua dentro!- sibilò Piton rabbioso.
- Un gagia?- chiese Harry.
- Un esperto di arti oscure.- spiegò la Mcgranitt - Vedi Potter, non tutti i maghi che hanno studiato le arti oscure l'hanno fatto per diventare malvagi e seguire Tu-Sai-Chi. Indipendentemente dalle loro scelte magiche, tutt'oggi ci sono nove grandi gagia al mondo e tutti loro sono persone di cui ci si può fidare.-
- Facciamo dieci.- borbottò Silente - D'accordo Tristan. Vista la rapidità con cui il maleficio sulla signorina Granger avanza richiedo un intervento esterno. Me ne occuperò io stesso.-
- Io di quei gagia della malora non mi fido.- sbottò l'Auror - Un conto è studiare, un conto è esserci nato con poteri oscuri, professore! Vuole correre rischi?-
- Qua un mezzo demone non ci deve entrare, sei sordo Mckay?- rognò Piton - Sai cos'accadrebbe se al Ministero venissero a sapere che c'è un demone in giro per Hogwarts? A parte che ci chiuderebbero tutti ad Azkaban per aver messo in pericolo la vita degli studenti ma ci ritroveremo anche sommersi di Dissennatori e cacciatori di demoni. Per non parlare della tua bella licenza di Auror ritirata.-
- E allora che vuole fare?- sbottò Harry incollerito - Lasciamo che Hermione muoia??-
- Silenzio Potter!- tuonò il professore di pozioni ma stavolta si mise in mezzo qualcuno che Piton non si sarebbe mai aspettato. Draco Malfoy si fece largo fra i compagni e si piazzò direttamente a fianco del suo eterno rivale.
- Non mi sembra neanche una bella immagine per la scuola lasciare che uno studente venga distrutto senza muovere un muscolo, professore, se mi permette.- disse con tono assolutamente piatto, facendo allargare gli occhi a tutti i suoi compagni di Serpeverde - E comunque tengo a ricordarle che poteva capitare a chiunque.-
- E quindi cosa proponi Draco?- fece Piton annoiato.
- Trovate un gagia entro stanotte. Oppure il professor Mckay troverà un demone.-
- A me sembra ragionevole.- concluse Silente sorridendo e mandando in bestia Piton - Perfetto, allora adesso bisognerà avvisare Madama Chips di attrezzare l'infermeria.-
- Non sarà mica una cosa dolorosa...- sussurrò Calì.
- Non so.- borbottò Tristan - Non ho mai visto niente di simile.-
- A qui nessuno interessa la mia opinione?- cinguettò a quel punto la Granger, mettendosi in piedi davanti alla scrivania - Signore preside...ho forse fatto male a qualcuno? No. Non mi pare.-
- Hai insultato un professore.- sibilò Piton e la streghetta ghignò - Lei non dovrebbe nemmeno essere inteso come professore!-
- Ecco, lo vede?- urlò Severus - Andrebbe chiusa nei sotterranei!-
- Meglio là sotto che con lei in classe.- continuò la Grifoncina.
- Insomma Herm sta zitta!- le ordinò Harry perentorio, facendola da parte - Preside, adesso la portiamo in infermeria. Se per stasera il gagia sarà qua allora la lasceremo nelle sue mani.-
- Altrimenti faremo a modo mio.- disse Tristan - Ok. Adesso...oh cazzo!- alitò e nel giro di un secondo tutto quanto andò all'aria. Il piano intero finì in fumo, esattamente come Hermione che si fece pallida come un cadavere e crollò all'indietro, come se l'energia le fosse stata sottratta insieme al fiato.
Draco fece in tempo a prenderla, insieme all'Auror. Scoppiarono gli strilli delle Grifondoro che temevano che fosse morta, il caos totale di preoccupazione e terrore di ciò che sarebbe potuto accadere.
Le si fecero attorno mentre Harry e Malfoy stavano quasi impazzendo, per sentire se respirava ancora.
Era diventata fredda come il ghiaccio, rigida e nel contempo senza vita come una bambola di porcellana con gli occhi ancora aperti, ma vuoti.
E Silente guardò la rosa nera...che lentamente perdeva tutti i suoi petali. Fino a morire.
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La Scomessa-Dramione
Fiksi PenggemarAll'ultimo anno, Draco Malfoy dichiara guerra alla mezzosangue che ha sempre disprezzato, entrambi in una scommessa che li metterà di fronte alla verità... Avvertimenti: Contenuti forti Diritti non riservati a me è su efp con autorizzazione dell'a...