- Ho fame.-
Clayton Harcourt represse un'imprecazione per la centesima volta.
Inginocchiato in mezzo a un cerchio magico segnato con un gesso bianco, posizionò l'ultimo cristallo di quarzo davanti al simbolo che indicava i Mistici, poi si alzò massaggiandosi le tempie.
Quel continuo afflusso di magia nera gli stava spaccando i nervi. Per non parlare del lamentarsi costante di Milo che si agitava alle sue spalle, fumando come un dannato.
- Abbiamo dei cristalli di riserva?- chiese Clay soprappensiero – Nel caso si spacchino nel mezzo dell'incantesimo.-
Nessuno gli rispose. Lucilla era lontana: appoggiata contro una vetrata stava recitando mentalmente l'Incanto Surgis a memoria, concentrando ogni energia del suo essere. Questa volta non avrebbero avuto margine d'errore.
- Ci siamo?- chiese poco dopo, vedendola sollevare lo sguardo.
- Si, direi di si.- rispose la Lancaster passandosi una mano fra i capelli – Voi siete pronti?-
- No.- ringhiò Milo a bassa voce.
- Cosa c'è che non va?- gli chiese Clay, scrutandolo attento – Non stai bene?-
- Già...non sto bene!- ringhiò il Diurno, alzando gli occhi di topazio fiammeggianti su i due – Questa fottuta magia oscura mi sta facendo dare di testa!-
- Oh...- Lucilla lo guardò attentamente. Lo capiva bene.
- Che possiamo fare?- sussurrò Clay andandole vicino, come per stare più al sicuro.
- Tenete nascoste le gole.- ironizzò Milo con tono sempre più aggressivo.
- Senti ...- Harcourt cercò di trovare una soluzione – Prova a pensare a qualcos'altro ok?-
- E come cazzo vuoi che faccia?- sbraitò il Diurno con gli occhi totalmente sgranati e cerchiati di rosso, i denti affilati sguaiati come fauci – Questa maledizione mi si sta infilando nel cervello! E tu te ne stai lì, vivo e respirante con quella maledetta vena pulsante sulla gola...-
- Va bene.- Lucilla sospirò esasperata – Se ce la faccio io puoi farcela anche tu però...da quanto non ti nutri?-
- Tre mesi.-
- Cosa?- Clay lo guardò sconvolto – E come fai a stare in piedi?-
- Guardandoti la gola e immaginando di mordertela.- frecciò Milo sarcastico.
- Perfetto, a meraviglia! Siamo nella merda fino al collo con un Diurno affamato che cerca di ammazzarci!- sbraitò Harcourt verso la Lancaster – E adesso che facciamo? Non possiamo iniziare con questo qua che pensa solo alla mia emoglobina!-
- Troviamogli da mangiare.-
Clay fissò la mezzo demone un po' confuso – E dove troviamo della materia prima? Te lo scordi che mi metto lì sotto le sue grinfie! Se vuoi mettitici tu! Almeno tu non muori!-
- Il mio sangue di mezzo demone gli darebbe ancora di più alla testa.- pensò la ragazza ad alta voce – Però...è anche vero che poche gocce potrebbero renderlo più forte. Molto più forte.-
- Poche gocce? Credi di poterlo tenere fermo?-
- Io no.- sorrise perfidamente Lucilla – Ma tu si Clay...-Un urlo apocalittico riecheggiò per la tromba delle scale del primo piano quando una serie di sei scope sfrecciò giù per i gradini a velocità folle, per ultima quella di Draco Malfoy al cui collo era aggrappata una Grifondoro che strillava come una dannata perché non aveva mai amato particolarmente volare.
- Eddai Herm!- celiò Ron che voleva davanti a loro – Perché non ti calmi? È divertente!-
- Già, è una figata volare per la scuola senza Gazza che spacca le palle!- rise Dalton poco più avanti.
- Voi siete matti!- strillò lei abbracciata stretta alla vita di Draco – Dannazione rallentate!-
- Per stare dietro a Elettra dobbiamo volare così!- le disse Blaise – E' lei che ha la mappa!-
- Io me ne frego!- gridò ancora – Harry fermalaaaa!!-
- Insomma sta zitta due minuti buoni!- le impose Malfoy scocciato – O ti tappo io la bocca!-
- Oddio guarda dove vai piuttosto!- si allarmò la Grifoncina, tenendosi sempre con più forza.
- Si ma mi stai spezzando le costole!-
- Quanto manca?- chiese Bigs verso i capi fila – Da dove scendiamo?-
Harry ed Elettra praticamente guidavano le scope con un occhio ciascuno sulla Mappa, l'altro dritto davanti a loro ma più che altro si affidavano alle vie che si materializzavano sulla pergamena che li aveva salvati più volte. Nel giro di mezz'ora erano riusciti a scendere i quattro piani senza imbattersi nei Mangiamorte che pattugliavano ogni singolo centimetro di Hogwarts. Peccato che dal piano terra in poi sarebbe stato davvero difficile arrivare nei sotterranei senza incontrare seccatori lungo la strada.
- Quando ci sarà da combattere voglio che mi stai vicino, ok?- disse Potter di colpo.
Elettra alzò lo sguardo azzurro su di lui, i capelli biondo al vento.
- Così rischiamo di farci male entrambi.- sussurrò – Tu devi arrivare in fondo più di me.-
- Io non sono diverso dagli altri.- replicò Harry fissandola con amore, nascosto da una grande decisione – L'ho imparato in questi sette anni. Ci ho messo un po'...ma gli altri sono indispensabili quanto me. Quindi stammi vicino.-
La Baley annuì appena, tornando a guardare la mappa.
- Promettimelo.- le disse ancora, testardo.
- Promesso.- gli rispose, piegandosi a baciarlo sulla guancia.
- Invece di baccagliare guarda la strada Harry!- gli sbraitò Seamus.
- Oh che palle!- mugugnò Potter – Avanti, ci siamo quasi! Fra un po' dovrebbe esserci una scala sotterranea. Dietro a quell'angolo.- e indicò davanti a loro un angolo buio e scuro, ricoperto da detriti.
Ma una volta lì dovettero fermarsi di botto, incolonnandosi a forza. L'apertura era bloccata.
- E adesso?- chiese Neville preoccupato.
- La facciamo saltare gente?- propose Justin.
- Non saprei...potremmo attirare di più l'attenzione dei Mangiamorte facendo casino.- disse Blaise guardandosi attorno circospetto – Le pareti farebbero riecheggiare il baccano delle esplosioni. Si è formato un eco pazzesco!-
- E che facciamo allora?- rognò Dalton mollando la scopa e scalando i detriti per cercare spiragli – Qua buchi io non ne vedo e ci metteremmo dei giorni spostando tutto a mano. C'è solo questo buco del cazzo.- e additò uno spiraglio minuscolo fra una roccia enorme e un'altra – Ma non ci riusciamo a spostarla...è troppo pesante. Forse dall'altra parte...ma così è inutile.-
- Bhè, come facciamo allora?- si lagnò Seamus – Herm sai rimpicciolirci per caso?-
- In teoria si. In pratica non ho mai provato su un essere umano.- rispose la Grifoncina.
- Allora farai pratica su qualcos'altro tesoro!- frecciò Draco che già stava perdendo la pazienza – Avanti, ho capito l'antifona. Fuori dai piedi!- e scostò Harry e Ron, arrampicandosi sui detriti a sua volta.
- Si può sapere che vuoi fare Malfoy?- gli chiese Justin.
- Salvarvi il culo.- sibilò e un attimo dopo fece venire un colpo a tutti quelli che non sapevano, assumendo la sua bella forma serpentina. Strisciò nel buco velocemente, col suo bel corpo bianco tutto squamato.
Lungo com'era gli ci volle un po' ma alla fine ce la fece.
- Hai strisciato bene?- ironizzò Harry quando lo sentì imprecare come un pazzo perché non riusciva a smuovere quelle rocce della malora – Attento alle manine, mi raccomando!-
- Eh si, la tua ex ne sarebbe in ogni modo dispiaciuta!- ringhiò Draco dall'altra parte.
- Mi spiegate perché mi dovete sempre tirare in mezzo voi due imbecilli?- sbraitò Hermione arrabbiata.
- E qualcuno mi spiega come cazzo fa Malfoy a trasformarsi così?- alitò Seamus sconvolto.
- Non solo lui. Anche io.- disse Harry pacato – Herm poi prima ancora!-
- Siete Animagi?- chiese Dalton eccitato e poco sorpreso – Interessante...-
- Cosa diventi Harry?- celiò Neville curioso.
- Un'aquila. Hermione un corvo.-
- Ma perché non ce l'avete mai detto?- s'irrito Finnigan – Lo sa Malfoy e non l'hai detto a noi?-
- Malfoy lo sa per puro caso.- replicò Harry – Anche io so di lui per caso. Quando si è trasformato ero l'unico che potesse capire che era lui. C'era un serpente che strisciava per il castello e che mi ha dato dello stronzo non appena mi ha visto. Chi poteva essere scusa?-
- La finite di far salotto!?- borbottò il biondo borioso – Avanti, datemi una mano! Spingete!-
- Ok, ok...- sbuffarono tutti gli altri e finalmente dopo un sacco di fatica riuscirono a spostare un grosso masso quel che bastava per passare dentro a quell'apertura un po' più larga. Le uniche a non avere problemi furono Hermione ed Elettra, gli altri dovettero fare un po' i contorsionisti ma alla fine si ritrovarono dall'altra parte...messa ancora più schifosa di prima visto che lì proprio non si vedeva nulla.
- Lumos.- sussurrò Elettra, tornando a guardare la Mappa – Dunque...dovremmo quasi esserci ragazzi.-
- Cosa sono quelle orme così grosse che vengono verso di noi?- chiese Neville a un certo punto, additando delle zampe molto più grosse delle loro impronte arrivare nella loro direzione – E' normale?-
- Non so...che c'è scritto?- chiese Ron.
- Gospal.- lesse Elettra – Che cos'è?-
- Gospal? Mai sentito.- disse Blaise – Harry?-
- E che ne so. Malferret?-
- Perché lo chiedi a me Sfregiato?- rognò il biondo già troppo provato – Mezzosangue?-
Ma Hermione non rispose. Di colpo un boato in lontananza l'aveva attirata. Una vibrazione...dei passi pesanti.
- Cos'è stato?- chiese Ron con un brutto presentimento.
- Niente di carino e amichevole presumo.- frecciò Harry sguainando la bacchetta.
- Che si fa?- mormorò Neville – Proviamo a stenderlo?-
- Vediamo...prima quanto è grosso, ok?- propose Potter.
- Hn, buona idea.- rispose Draco velenoso – Vediamo quanto è grosso.-
Ottennero subito una risposta. Un coso altro quattro metri che andava in giro gobbo. Un gigante piccolino.
Allora decisero che era meglio rimontare in scopa...e trovare una via alternativa, anche se dovettero scappare con quel colosso alle spalle che lanciava loro dietro una numerosa serie di clave che più di una volta rischiarono di mozzare loro teste e arti fondamentali che sfortunatamente non sarebbero più ricresciuti.
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La Scomessa-Dramione
FanfictionAll'ultimo anno, Draco Malfoy dichiara guerra alla mezzosangue che ha sempre disprezzato, entrambi in una scommessa che li metterà di fronte alla verità... Avvertimenti: Contenuti forti Diritti non riservati a me è su efp con autorizzazione dell'a...