"Magis in morte gravescant..."Da un piccolo vaso bianco, rifinito finemente con volute tonde e , Bellatrix Lestrange tirò fuori con delicatezza un piccolo serpente nero.
Harry e gli altri si aggrapparono alle sbarre, ringhiando, vedendola sedersi sull'altare dove stava sdraiato Draco.
- Cristo ma non hai cuore?- sibilò Blaise amareggiato – E' tuo nipote!-
La donna sollevò appena gli occhi, mentre il serpente le lambiva il mento con la lingua biforcuta – E' un debole. Un traditore. Nella nostra famiglia non c'è spazio per coloro che gettano nel fango il nostro onore.-
- Onore?- Harry la guardò senza vederla realmente – Ridendo e scherzando è l'unico che vi dà onore.-
- Potter, ma cosa ne sai?- rise la strega, gettando oltre le spalle i lunghi capelli scuri – Tu non sai cosa significa essere un Black. Né un Malfoy. La tua famiglia forse un tempo era importante. Ma i mezzosangue rovinano ogni albero genealogico...lo distruggono in una sola generazione.-
Bellatrix si bloccò quando sentì Narcissa ridere sommessamente.
- Che c'è di buffo?- sibilò, fissandola storto.
- Niente, niente...- rispose la bionda – Stavo solo pensando che mezzosangue o meno, Lilian Evans ha saputo mettervi i bastoni fra le ruote anche molti anni dopo la sua morte. E infatti suo figlio si è salvato spesso grazie a lei.-
- Errore che verrà corretto, non temere.- ringhiò Mcnair, accendendosi rabbiosamente un sigaro – Finiamola di blaterare! Da oltre la porta sento dei colpi!-
- Stanno cercando di entrare...- Avery guardò la Porta delle Serpi, ghignando – Ma non ce la faranno mai!-
- Hanno distrutto il portone d'entrata.- sussurrò Lumia che fissava dentro alla sfera magica – Come hanno fatto?-
- L'Ordine della Fenice avrà provato qualche nuovo trucchetto.- cinguettò la moglie di Leptis.
- Sciocchezze.- rise Bellatrix, sprezzante – Ma adesso se non vi dispiace...ho mio nipote da sistemare.-
Lucius e Narcissa, affiancati ma entrambi rigidi come statue di marmo, rimasero immobili.
La Lestrange stava seduta sull'altare sul fianco sinistro di Draco e sollevò il serpente dell'Oblio che emise alcuni piccoli sibili, sentendo la preda vicina e indifesa.
- Merda lo ucciderà!- si disperò Blaise, tendendo furibondo i palmi sulle sbarre.
- Dobbiamo muoverci, alla svelta anche!- disse Elettra a bassa voce – Dov'è Hermione?-
Harry si guardava attorno, guardingo, silenzioso. La sentiva...era lì attorno. Sentiva un battito d'ali sulle loro teste.
Stava nascosta, aspettando solo il momento giusto.
Ma loro dovevano riprendersi le bacchette che stavano insieme ai professori nella prima gabbia, legati alle pareti con delle catene magiche. Eppure non sapevano come fare.
- Dalton, idee?- chiese a quel punto Seamus.
- Spiacente.- frecciò il Corvonero – Weasley...- fissò Ron sconvolto – Che cazzo fai?-
Dopo un attimo tutti in effetti si accorsero che Ron stava come dando delle testate al muro. Il rossino continuava a dare colpi alla parete di roccia quasi con tutto il corpo.
- E' andato...- commentò Neville.
- Ron?- Harry gli andò a fianco – Ehi che cavolo fai?-
E fu stupendo. Almeno per Ron. Ci aveva sperato tanto, ricordando le parole di Hermione.
Bastava provare. Concentrarsi. E crederci.
Si sentì pieno di farfalle per tutto il corpo, leggero e poi...vuoto. Per lui fu questione di un solo secondo ma per i ragazzi che lo videro fu tutt'altro. Il corpo del migliore amico di Harry, sotto lo sguardo dei maghetti e nel silenzio più totale, si smembrò in tante piccole lucine, come lucciole...e poi sparì, sparando attraverso la parete.
I ragazzi restarono basiti e si tapparono le bocche a vicenda, per non gridare.
- Cazzo...- sussultò Blaise – Dov'è andato?-
- Ron?- Harry si fece avanti, toccando la parete – Ron?-
- Ma che diavolo è successo? Che fine ha fatto?- chiese anche Seamus – Se ne sono accorti quei bastardi?-
Ma nessuno dei Mangiamorte pareva stare attento a loro. Le scosse avevano ricominciato, la Porta delle Serpi si stava deformando sotto i colpi degli Auror e di Silente, Draco stava per essere ucciso da Bellatrix...
E Ron si era ritrovato seduto a terra, senza più neanche la forza di alzare un dito...nella cella degli insegnanti.
- Weasley!-
Il rossino alzò lo sguardo, un pochino confuso. Un po' tanto a dire il vero ma i più allucinati erano i tre Cacciatori, I coniugi Weasley, Piton e la Mcgranitt che, dopo aver fatto finta di essere privi di sensi per entrare grazie a Narcissa, si erano ritrovati con Ron Smolecolarizzato per terra.
- Come diavolo hai fatto?- gracchiò la Mcgranitt.
- Ecco...io...-
- Ron Weasley!- sbraitò Molly – Come hai potuto fare una cosa simile?!-
- Oh, lasciamo perdere!- sbottò Severus mentre il signor Weasley non era mai stato orgoglioso del suo figlio maschio minore che aveva imparato niente meno che a Smolecolarizzarsi – Forza, prendi le nostre bacchette e liberaci!-
In quei rapidi secondi che precedettero la liberazione, Draco Malfoy riprese lentamente conoscenza ma non vide ciò che aveva sperato, anzi. A pochi centimetri dal suo viso c'era il suo incubo peggiore.
- Ben svegliato tesoro.- sogghignò Bellatrix, carezzandogli la fronte – Sei pronto?-
Per tutta risposta Draco li osservò tutti. Per finire con suo padre.
Se ne stava incatenato, pronto a morire. Che andassero tutti al diavolo!
Sputò in faccia a Bellatrix e quella furibonda, dopo un momento di silenzio, gli rifilò un sonoro ceffone. In quello stesso istante il boato delle esplosioni che proveniva dalle celle degli insegnanti coprì il sibilò del serpente dell'oblio. Appoggiato sul torace del biondo mago, alzò sinistramente la testa...e spalancò le fauci.
Ma non morse mai Draco.
Aveva socchiuso gli occhi grigi, girato il capo alla sua destra...ma qualcuno l'aveva abbracciato, spinto via Bellatrix.
Poi qualcun altro aveva emesso un gemito rabbioso.
Quando riaprì le palpebre vide ciò che non aveva mai neanche osato sognare.
Lucius si stava strappando il serpentello nero dal polso, dove spiccavano due fori rossi.
Sua mandre invece l'aveva protetto gettandosi alle sue spalle e abbracciandolo forte, sotto la gola.
Coperto dai suoi capelli, risentì il suo profumo...ma poi accadde tutto troppo in fretta.
Lucius, imprecando, strinse il polso dentro il lembo strappato del suo mantello ma si ritrovò con una bacchetta puntata alla schiena da suo cognato Rodolphus mentre professori, Weasley e Cacciatori attaccavano in massa. I Mangiamorte si stavano riversando su di loro per fermarli ma una volta liberato anche Harry non ci fu più nulla da fare. La battaglia a colpi di magia riprese mentre si stava ormai risolvendo un problema di famiglia.
Narcissa, con un'espressione che poche volte qualcuno le aveva visto, liberò Draco dalle catene e tiratolo giù da quell'altare se le spinse alle spalle, tenendogli con forza le mani.
Bellatrix, livida e con gli totalmente sgranati, le puntava addosso la bacchetta.
Fissava sia sua sorella che Lucius Malfoy come se fossero stati spettri.
- Devo dire che da te...- e fissò Narcissa – me lo immaginavo. Ma anche da te...- e portò lo sguardo folle su Lucius – Come diavolo hai potuto?- ringhiò furibonda – Come hai potuto tradirci?-
L'uomo non rispose. Si limitò a fissare la sua famiglia. Sua moglie e suo figlio. Specialmente suo figlio.
Ma Draco stava stretto a Narcissa, senza capire più nulla.
- La prossima volta che vuoi salvare nostro figlio parlane prima con me.- bofonchiò, verso sua moglie.
Narcissa fece una smorfia – Mi stupisce che quella cosa che hai nel petto si sia rimessa a battere.-
Era astiosa e non poteva aspettarsi altro.
- Perché?- ringhiò Bellatrix – Per vostro figlio? Diventerà un Mangiamorte!-
- Tu mio figlio non lo dovrai neanche più guardare.- sibilò Narcissa pericolosamente – Prova anche solo a guardare una sola volta nella sua direzione e giuro che ti uccido con le mie mani!-
La Lestrange, per un attimo spiazzata, scoppiò a ridere mentre alle sue spalle si stava scatenando il finimondo. Il frastuono era così forte che doveva gridare per farsi sentire.
- Tu!!- e rise più forte – Tu vorresti uccidermi sorellina? Non ne saresti capace!-
- Mettimi alla prova.- sibilò ancora Narcissa, ammutolendola – Avrebbe dovuto farlo Andromeda anni fa, ma io la supplicai di non farlo. Invece mi sbagliavo.-
- Eravate d'accordo?- ringhiò Rodolphus.
- No.- ammise Lucius pacato, aspettando solo il momento giusto – Non ne sapevo nulla.-
- Sciocchezze!-
- Te lo posso giurare io.- rispose Narcissa, fissando il marito con gli occhi azzurri quasi distanti.
- Bhè, allora mi spiace...- Bellatrix, ancora una volta, si dimostrò una bambola vuota e cava, senza un alito di vita e di umanità nel cuore, se mai ne aveva avuto uno – Ma morirete tutti e tre! E comincerò con voi due!- e puntò la bacchetta lunga e scura su Narcissa e Draco mentre Lucius, serrando le mascelle, continuava a tenersi alle spalle il cognato che al primo cenno l'avrebbe massacrato per il tradimento di cui ancora non riusciva a capacitarsi lui stesso.
L'unica salvezza ormai restava nel destino...e la salvezza venne, presentandosi con ali nere.
Un corvo lucente planò addosso a Bellatrix un attimo prima che scagliasse l'Avada Kedavra sui madre e figlio e colpì impietoso, strappando alla strega grida disperate. Col becco le ferì profondamente l'occhio destro e il sangue cominciò a scendere copioso mentre la donna si piegava a terra, strillando dal dolore.
Sotto lo sguardo sconvolto di Lucius e Narcissa, il corvo riprese forma umana e Hermione raccolse la bacchetta della Lestrange in un attimo. Mentre la magia volava sulle loro teste, si riprese tutte le bacchette dei Malfoy.
Quando le riebbe in mano fissò a lungo Narcissa...ma poi gliela ridiede.
- Tutto bene?- sussurrò a Draco.
Lui annuì brevemente, abbracciandola con tutta la forza che aveva.
- Lo sapevo che ti eri nascosta.- le disse all'orecchio.
La Grifoncina sorrise, poi consegnò a Narcissa anche la bacchetta di Lucius.
- Ci faccia quella che vuole.- mormorò, poi guardò la Porte delle Serpi e in un attimo lei e Draco si ritrovarono d'accordo. Corsero di volata verso la botola ormai deformata da ogni magia d'attacco conosciuta ma non si sarebbe mai aperta. Non senza una frase in Serpentese e visto che Harry era occupato a tentare di uccidere Bellatrix una volta per tutte, gli unici restavano loro. Ma una volta a pochi metri, Lumia apparve di volata sul loro cammino.
Avvolta dalle fiamme, li fissò a lungo con un ghigno sulle labbra.
- Cosa pensate di fare?- sussurrò appena.
- Draco...vai!- disse Hermione.
- Fallo...- si mise in mezzo Lumia puntando un dito addosso alla Grifoncina – e della tua ragazza resterà solo la cenere, sei avvisato.-
Il biondo tacque, deglutendo. Si fece istintivamente più vicino a Hermione e le strinse la mano.
- Non potrai proteggerla.- aggiunse la Lancaster ridendo.
- Tanto ci ucciderai lo stesso!- gridò la Granger – Draco fallo!-
- Zitta!- le sibilò Malfoy – Un secondo ancora...-
Hermione capì di cosa parlava un attimo dopo quando un suono metallico vibrò alle loro spalle. La Grifoncina vide qualcosa di strano negli occhi di Lumia quando una spada argentata volò dritta, lanciata con forza disperata, verso il suo petto. Quando la trapassò da parte a parte, Hermione vide nei suoi occhi qualcosa di molto simile a ciò che Lucilla mostrava nei suoi per Tristan.
I due maghi si voltarono, vedendo Jess a tre metri da loro. Coperto di sangue, pallido...con una profonda ferita fra spalla e torace. Era stato lui a trafiggerla.
- Muoviti Draco!- gridò poi, con tutto il fiato che aveva in gola.
Fu il momento giusto. Quello perfetto. Con Lumia momentaneamente in ginocchio con quella spada nel petto e la via libera, Draco poté fare quello che doveva fra le urla che rimbombavano all'interno di tutta la Camera.
E la Porta delle Serpi si aprì...all'istante un'altra bordata magica la centrò in pieno ed esplose definitivamente in pezzi, buttando a gambe all'aria tutti quanti, Mangiamorte compresi. Fra la polvere che impediva il fiato, Hermione e Draco scorsero solo tanti mantelli che s'infilavano veloci all'interno, la sagoma di Hagrid, poi il lungo cappello di Silente.
Quella breve esplosione però non fermò la battaglia.
Lumia era svanita e con lei anche Jess che non era più dove si era inginocchiato, dopo aver colpito la mezzo demone.
- Hermione!- Remus fu il primo a raggiungerla, aiutandola ad alzarsi – Tutto bene?-
La streghetta cercò di rimettersi in piedi ma un lungo taglio le percorreva la gamba destra mentre Malfoy era rimasto ferito lungo tutta la spalla, per proteggerle il capo.
- Tonks!- Lupin richiamò l'Auror che arrivò prontamente, scattante e ricettiva.
- Ciao Hermy...mamma che disastro!- commentò svagata.
- Insomma, fai qualcosa per aiutarli ok?- sbuffò il licantropo – Io vado a fermare Paddy prima che uccida qualcuno che non centra nulla!-
- Aspetta! Remus...solo una cosa!- Hermione si aggrappò a lui, faticando a respirare visto che era coperta di polvere e detriti – Harry...stacci attento! Vuole uccidere Bellatrix ma lei è furibonda! Potrebbe far del male agli altri prima di prendersela con lui! E poi mia madre è qua in giro da sola!-
- Lascia, Jane vado a cercarla io!- le disse Draco rimettendosi subito in piedi.
- Cosa?!- lo fermò allarmata, aggrappandosi alle sue mani – No! Potrebbero ucciderti!-
- C'è anche mia madre là in mezzo!- replicò angosciato – Ti prego...lasciami andare...-
Rimasero con le mani unite per un minuto interminabile...e fu terribile. Orrendo. Specialmente quando Lumia, riapparsa sulla statua di Salazar, cominciò a giocare al tiro al bersaglio con qualunque nemico le arrivasse a tiro e dai suoi attacchi potevano a malapena nascondersi. Presto una nuova ondata di demoni impuri si riversò nella Camera.
Allora toccò a Silente andare a sistemarli, tranquillo e beato, mentre all'interno ancora non si riusciva a capire da che parte pendesse l'ago della bilancia. Jess era privo di sensi nuovamente, sull'altare su cui prima era stato lasciato Draco, i ragazzi combattevano come forsennati al fianco di Tristan ma Sirius, disperato, cercava solo due persone.
Due soltanto. E quelle due si stavano uccidendo a colpi di bacchetta nei cunicoli del defunto basilisco.
- Misterium Ignis!- gridò Harry.
Bellatrix, totalmente cieca da un occhio ormai, si nascose dietro un angolo che sotto la magia di Potter prese fuoco, sprizzando scintille ovunque. Bhè, pensò Harry...non era una magia perfetta come quella di Lucilla ma con un po' di pratica avrebbe anche potuto farcela.
- Ti ricordi che ti ho detto ragazzino?- rise la strega ben nascosta – Finché non userai la rabbia e l'odio non potrai mai uccidere il tuo nemico!-
- E che mi dici di quell'idiota che seguivi come un cagnolino eh?- fece Harry cattivo – Il tuo santo padrone è sotto terra con i vermi ora! E l'abbiamo battuto noi! Tre ragazzini!- la sentì gemere di rabbia e continuò deciso a volerla ammazzare sul serio – Quell'idiota di Voldemort aveva il tuo stesso cervello! Credeva che tutto il potere stessa nella bacchetta e nel mago! Non ha mai capito che la mia vera forza era nella gente che stava con me!-
- Certo, mio cugino lo sa perfettamente bene!- gridò, uscendo di colpo e lanciandogli addosso una bordata che il Grifondoro evitò per un pelo – Sta zitto Harry Potter! Tu non sai niente del mio padrone! Eri indegno anche solo di camminare dove camminava lui! La tua sporca madre mezzosangue ti ha reso quello che sei!-
Harry sogghignò, ormai arrivato a quella strana sensazione che aveva già provato un anno prima.
Si uccide coscientemente un nemico? Si.
Con pena? Con dolore per una vita spezzata? No.
Mai. Non avrebbe mai pianto sulla tomba di quella donna. Non su quella di colei che gli aveva portato via Sirius.
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La Scomessa-Dramione
FanficAll'ultimo anno, Draco Malfoy dichiara guerra alla mezzosangue che ha sempre disprezzato, entrambi in una scommessa che li metterà di fronte alla verità... Avvertimenti: Contenuti forti Diritti non riservati a me è su efp con autorizzazione dell'a...