Draco scese dal letto quando il pendolo batté le due di pomeriggio.
Cercò i boxer neri sul tappeto, poi infilò i jeans e decise di scendere per trovare qualcosa da mettere sotto i denti ma prima di andare alla porta si piegò su Hermione, addormentata in posizione fetale fra le lenzuola.
Vide la Giratempo e il suo anello, appesi alla catena sparsa sul cuscino insieme ai suoi lunghi capelli.
Si chinò a baciarle una spalla, poi il collo e lo zigomo.
Dio se era bella...pensò fra sé, scendendo la lunga scalinata di Lancaster Manor.
Andò in cucina e cominciò a trafficare con tramezzini. Non che fosse chissà che ai fornelli ma da tempo aveva capito che se voleva sopravvivere doveva imparare anche a cucinarsi qualcosa e non solo ad evitare suo padre. Ne fece un paio in più, nel caso la mezzosangue si svegliasse, cosa improbabile...quando un trillo conosciuto invase la grande sala.
Si girò verso la tavola, scocciato, e vide il cellulare colorato della Granger squillare come un forsennato.
Lo afferrò senza pensarci e rispose beato, pensando di poter mandare al diavolo Potter. Ma si sbagliava.
- Pronto?- bofonchiò, dando un morso al panino.
-....Draco? Tesoro sei tu?-
Al biondino quasi andò di traverso il boccone, poi però stirò un sorriso.
- Jane! Si, sono io.-
- Tesoro che bello sentirti, come stai?-
La voce squillante della madre di Hermione lo metteva di buon umore - Oh, io bene...e lei?-
- Benissimo, io e Scott siamo in vacanza in Costa Azzurra. Ma quella piccola peste di mia figlia non mi ha detto che andavi in campeggio con lei, Harry e Ron!-
Campeggio eh?, pensò ironico osservando il lusso in cui erano profondati.
- Si...ci divertiamo.- disse, ora un po' in imbarazzo visto che neanche poche ore prima lui e la piccola peste, come diceva la signora Granger, si erano rotolati nel letto come pazzi ammazzandosi del miglior sesso della loro vita.
- Senti un po'...- iniziò Jane, sadica e intelligentissima donna – Com'è il bosco di Hogsmeade in questo periodo?-
- Ecco...piove un po' ma stiamo bene.- borbottò il biondo con nonchalance.
Jane, dall'altra parte del filo, sogghignò perfidamente.
- Ah ah...strano, Hermione mi ha detto che andavate vicino a West Gold Lake.-
Draco stavolta tacque. Cazzo...
- Oh, adesso scusa ma devo andare!- cinguettò Jane ridacchiando – Dobbiamo tornare in spiaggia, mi raccomando saluta mia figlia e i ragazzi da parte mia e divertitevi al lago.- insinuò, facendolo sentire un disgraziato – Ciao tesoro, ci sentiamo presto!-
- Sono stato contento di sentirla...- borbottò poi, sinceramente contento.
- Anche io, stammi bene!- e Jane il Diavolo riattaccò il telefono, scuotendo il capo divertita.
Malfoy fece che spegnere l'infernale aggeggio, tanto per essere sicuri poi attaccò a ridere sommessamente, in fondo in fondo divertito da quel portento di donna. Era stato bello parlare con lei, dopo tanto tempo.
Era sempre così gentile Jane...anche con lui...
Si rimise a mangiucchiare il suo tramezzino, si scolò una birra alla faccia di quei quattro che si erano andati a cacciare in quel covo di dementi che era Wizville mentre lui si era sollazzato nel letto per un bel pezzo. E aveva ancora una voglia indecente ma a quanto pareva lo stato comatoso della Granger era davvero irreversibile.
Quando tornò al piano superiore la trovò nella stessa posizione in cui l'aveva lasciata così andò dritto nella camera della mezzosangue e trafficando nel suo armadio le trovò un paio di vestiti, nel caso avesse dovuto rivestirsi in fretta. Mentre cercava però guardò tutto beato un bel po' di magliette e gonne provocanti della Grifondoro. E mai che le mettesse, almeno, da quando la conosceva l'aveva sempre vista vestita in maniera sobria anche se alla moda. Sentendosi un mezzo un maniaco prese ciò che gli serviva, poi per passare il tempo afferrò un libro della ragazza che stava sul tappetto e tornò al loro nido.
Si buttò sotto le lenzuola dopo essersi levato i pantaloni, deciso a leggere un po'...ma Hermione, nel sonno, si avvicinò a lui per cercare calore e questo per una buona mezz'ora gli fece perdere di vista il prezioso tomo.
Erano le tre quando riprese in mano la sua lettura...e scosse il capo.
"Animagus, dal '500 a oggi"
Un bel libro proibito di certo fregato dalla biblioteca di Lucilla.
Cominciò anche lui a sfogliarlo quando scivolarono fuori dalle pagine alcuni appunti scritti da Hermione. Ormai Draco conosceva la sua calligrafia a memoria e non gli fu difficile capire che quelli erano veri e propri punti su come trasformarsi in un Animagus e...ora che li leggeva qualcosa gli scattò nella testa.
Qualcosa che gli fece scuotere il capo, subito dopo...ma non smise di pensarci e poche ore più tardi anche lui aveva preso la sua decisione.
Hermione aprì gli occhi verso le sette di sera. Si sentiva a pezzi e faticò immensamente anche solo per tenere le palpebre aperte anche se la cosa che vide era quanto di meglio la natura avesse prodotto, pensò maliziosa.
Draco le stava accanto, sdraiato sulla pancia e leggeva distrattamente una rivista di quidditch.
Allungò la mano e riuscì a sfiorargli una spalla. Si voltò subito ma lui si accorse che non riusciva neanche a mettersi a sedere. – Non parlare se ti stanca...- le disse, abbassandosi su di lei. Pensò che forse avrebbe dovuto contenersi, invece come un perfetto cretino l'aveva anche portata a letto. Se n'era accorto effettivamente perché prima lei era sempre stata molto attiva, invece in quell'occasione era stata quasi inerte.
Si stramaledisse ancora, poi cominciò a carezzarle i capelli, baciandola sul viso.
- Ho visto il libro che hai fregato.- iniziò con aria severa – La prossima volta che ti metti in testa queste cose almeno avvisa qualcuno. Potevo buttarti davvero giù da quel lucernario e tu neanche hai imparato a volare. Hai capito?- si abbassò di più, fissandola in quei fantastici occhi dorati – Ma perché ti fai coinvolgere così tanto? Che t'importa di quella gente? Sono solo dei maledetti che marciranno ad Azkaban per il resto della loro vita...e non lo fai solo per Potter. Forse la causa più importante è lui ma...-
- Io ci credo...- sussurrò Hermione a fatica – Credo in quelli come Tristan.-
- Gli Auror?-
Annuì, deglutendo e cercando altro fiato – Credo in chi ancora non ha buttato al vento la speranza.-
- La speranza se n'è già andata da Hogwarts.- Draco si mise a sedere, accendendosi una sigaretta. Dette un tiro ma la sua mascella rimase serrata per la rabbia – Non puoi correggere errori di altri.-
- Perché non vuoi lasciare che gli altri ti salvino?-
Malfoy stavolta quasi sbriciolò la sigaretta, tanto la sua mano divenne una morsa.
Scese di volata dal letto, infilandosi i jeans.
- Non ricominciamo!- ringhiò, dando un calcio alla lattina vuota sul pavimento – Ti ho detto che non mi va di parlarne!-
- Tu non vuoi vedere, è diverso.- mormorò la Grifoncina in un soffio, cercando di alzarsi per andarsene in camera sua – E' questa la differenza Draco. Te ne freghi di quello che fa tuo padre, te ne freghi di quello che fa tua madre, te ne freghi di quello che ti capita attorno. Ti limiti a sopravvivere. Il problema è che non vuoi vivere.-
- Stai dicendo un mucchio di stronzate!- sibilò furente, fissandola sempre più in collera – Te l'ho detto mille volte! Cosa succede fra me e mio padre sono stramaledetti problemi miei! Ma qua sembra che non facciate altro che credere che io sia pronto a immolarmi alla fottuta causa che voi combattete! A me dei mezzosangue, dei babbani, di chiunque non frega niente! Per diciotto anni non ho fatto altro che vivere rischiando la vita per la vostra maledetta guerra! Andate al diavolo!-
La vide mettere un piede giù dalla sponda, poi l'altro...e riuscì anche a stare in piedi di fronte a lui.
- Così non va.- Lo scrutò a lungo, fino a fargli abbassare gli occhi per la prima volta – Draco, così non va e lo sai bene.-
- Tanto con me non andrà mai!- ironizzò amaro, scuotendo il capo – Con me non andrà mai.-
- Non è detto...-
- DANNAZIONE HERMIONE!- urlò con gli occhi lucidi – E' inutile! Unitile lo capisci?! A quel maledetto di me non importa niente, ecco perché non andrà mai! A mio padre di me non importa niente, per questo sarebbe capace di ammazzarmi! E io sarò in bilico sull'abisso fino a quando o io o lui saremo morti! Ecco la verità! O muoio io e muore lui! Non c'è possibilità di scampo da questo...- la sua voce si affievolì, fino a spegnersi.
Rimase muto, passandosi le mani sul viso ora tanto stanco ma quando la sentì vicino non la cacciò.
La strinse forte, mandando tutto al diavolo. Non voleva sentire, né pensare.
Non voleva più fare niente. Voleva solo far sparire tutto.
- Ti voglio...-
Sgranò leggermente gli occhi quando Hermione glielo sussurrò all'orecchio.
Si staccò appena, per guardarla bene. Si stava sbottonando lentamente i bottoncini della camicia del pigiama, l'unica cosa che aveva addosso, sempre senza lasciare mai i suoi occhi.
Doveva fermarla...pensò per qualche secondo. Non era in forze...
- Ti voglio come non ho mai voluto nessuno...- gli disse ancora sulle labbra, prima di baciarlo e intrufolare la lingua nella sua bocca. Fu lungo e breve, un bacio feroce che lo infiammò fino a fargli perdere il senno, come ogni volta che era a pochi centimetri da lei. Riuscì a scostarle un lembo della camicia del pigiama mentre ancora la baciava, andando a leccarle la pelle serica del collo, fino a scendere nell'incavo del seno.
La sentì gemere sofficemente e la prese in braccio, facendo scivolare entrambi a letto.
Entrò in lei con più violenza del solito, colpito dall'intensità reale del suo desiderio.
Dio, si chiedeva spingendo freneticamente per arrivare più profondamente in lei. Dio...ma che cosa gli faceva?
La baciò per soffocare un grido di appagamento puro, quando l'orgasmo li colpì nello stesso istante.
Quando si perdeva in lei era come morire e rinascere. Era come...se solo lei fosse rimasta a tenerlo ancorato al mondo. Ed era bellissimo. La guardava, mentre le stava sopra, e non la riconosceva.
La creatura viziosa e sorridente che prendeva e si donava a lui con tutta se stessa era diversa dalla Hermione che conosceva. O forse non era vero...forse era la stessa. Un angelo mascherato da diavolo...o il contrario.
Si accasciò su di lei, veramente al limite delle forze ma la Grifondoro non lo lasciò staccarsi. Rimase dentro di lei mentre gli carezzava quei meravigliosi capelli biondi sottili e lisci...
Si risvegliò di soprassalto quando sentì delle voci per le scale. Guardò l'ora sull'orologio di Hermione, lasciato sul comodino e si sentì male. Cazzo, mezzanotte! Si erano addormentati!
Si girò verso la mezzosangue che stavolta niente avrebbe svegliato e velocemente si Smaterializzò con lei, per mollarla nel suo letto. La rivestì di volata e le rimboccò le coperte velocemente. Sparì quando entrò Harry.
Il moro si fece vicino alla sponda e sorrise, carezzandole la guancia...ma a un certo punto si bloccò.
Aveva una strana sensazione...su Hermione. Era come se...
No, pensò scuotendo il capo. Non era possibile...
Gliel'avrebbe detto se le cose con Malfoy si fossero evolute.
Ma quando uscì dalla sua camera aveva ancora l'impressione che Hermione fosse stata a letto con qualcuno. La conosceva bene, avevano avuto un'intimità folle per due anni...e ora gli pareva quasi di aver colto nella Grifoncina qualcosa di simile al passato. Non sapeva spiegarlo neanche a se stesso...
La cosa però divenne più palpabile quando trovò Malfoy in bagno, intento a lavarsi i denti.
Si bofonchiarono qualcosa a vicenda visto che non ritenevano di doversi filare neanche in uno spazio così ristretto ma quando lo Sfregiato gli passò a fianco per prendere il dentifricio e sentì il profumo di Hermione incollato a quel Serpeverde come un acaro su un materasso...allora perse un pelino il controllo.
In un nano secondo afferrò Draco per il collo della maglietta e lo sbatté al muro.
- Ma che cazzo fai?- abbaiò Malferret furibondo – Ti sei fatto una canna in più oggi, San Potter?-
- Sei tu che sei fatto qualcuno in più...- sibilò Harry con gli occhi verdi che brillavano per l'irritazione – O mi sbaglio Malfoy?-
- Ma di che cazzo parli?- chiese di nuovo il biondo.
- Parlo del profumo di Hermione sulla tua viscida pelle, ecco di cosa parlo.- gli chiarì il bambino sopravvissuto.
Ma stavolta il Serpeverde s'imbestialì a sua volta. Gli afferrò il polso con forza, ricambiando l'occhiata al veleno.
- E anche se fosse? Sai cosa da fastidio invece a me Potter? Il fatto che la consideri ancora proprietà tua.-
- Tua non lo è di certo.-
- E tu che ne sai?- sibilò il biondo velenoso – Fammi il santo favore di finirla di girarle attorno.-
- La stessa cosa che volevo dire a te.- frecciò Harry a quel punto, dandogli le spalle – Stai attento Malfoy.-
Una volta solo Draco scagliò lo spazzolino contro il muro con un diavolo per capello e non gli riuscì di chiudere occhio per il nervoso. Dannazione a Potter e alle sue manie con la Granger!
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La Scomessa-Dramione
FanficAll'ultimo anno, Draco Malfoy dichiara guerra alla mezzosangue che ha sempre disprezzato, entrambi in una scommessa che li metterà di fronte alla verità... Avvertimenti: Contenuti forti Diritti non riservati a me è su efp con autorizzazione dell'a...