Capitolo 34

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Quando Draco accompagnò Hermione a cena, camminandole dietro a parecchi metri di distanza, notò con una certa apprensione che la Daves e mezza scuola la stava fissando avidamente. Naturalmente tutti si chiedendo come mai non erano andati a Hogsmade. Certo, si poteva addurre a una scusa di stanchezza per la festa della sera prima ma il fatto che anche lui non fosse andato era davvero equivoco.
Molto equivoco. Fortunatamente la sua mezzosangue aveva avuto l'ottima e provvidenziale idea di Trasfigurarsi in corvo ancora dentro alla stanza di Draco perché appena messo il naso fuori dalla porta si era ritrovato la macchina fotografica di Rafe Cohen davanti al naso. Il Serpeverde del sesto anno forse sperava di coglierlo in flagrante... peccato che poi Draco, con le sue buone maniere, l'aveva appiccicato al muro e minacciato di morte lenta e dolorosa se non lo lasciava in pace. Parole al vento, naturalmente, e questo il biondo lo sapeva bene...peccato che quella sera stessa Cohen si sarebbe anche ritrovato a chiacchierare con quei due dementi di Tiger e Goyle.
E quei due sapevano incuterne di strizza, anche se non avevano un briciolo di materia grigia.
Comunque, arrivati davanti alla Sala Grande la cena era già iniziata anche se da lontano sia la Granger che Malfoy notarono un discreto capannello di persone attorno a Milo e Jess.
I due Auror sembrava che stessero calmando la folla...e quando Hermione arrivò a sentire, capì che Tristan e Lucilla ancora non si erano visti dalla sera prima.
- Ma sei sicuro che quella...quella stronza di Lumia non abbia fatto loro del male?- alitò la Brown mezza sconvolta verso il Diurno – In fondo già una volta è riuscita a fregarci tutti!-
- Bhè, errare è umano ma perseverare è divino.- disse Milo con una smorfia – Tristan non è mica così scemo.-
- E Lucilla allora? Non stava ancora bene!- s'intestardì Neville – E se le succede qualcosa?-
- Ragazzi, vi devo davvero spiegare perché se ne sono andati?- sbuffò Jess a quel punto.
- Lucilla mica ha detto di si ancora...- obiettò Ron malizioso ma solo lui e Harry sapevano della proposta di matrimonio, così gli altri lo guardarono incuriositi anche se il rossino non disse nulla neanche all'aria stranita della bella Granger che venne a sapere tutta la storia fra una portata e l'altra di purè e arrosto.
- COOOSSSAAA?-
Urlò tanto che perfino a quei menefreghisti di Serpeverde andò quasi di traverso il boccone e tutta la scuola la fissò semi sconvolta, pensando che forse la Grifoncina era ancora in preda ai postumi dei suoi diciotto anni. Alla fine Harry la ritirò a sedere e con voce bassa le rispiegò tutta la faccenda mentre la faccia strabiliata di Hermione cominciava a scadere in quella un pelo preoccupata. Sinceramente credeva che Lucilla a quella domanda avrebbe posto fine alle sofferenze di Tristan riducendolo in polvere
- Io la trovo una cosa romantica.- disse Elettra verso il caffè, seduta davanti a lei e a fianco di Potter.
- Si, se Lucilla apprezza questo genere di cose sarebbe davvero romantica.- frecciò Ron divertito.
- In fondo quei due sono la rappresentazione dell'amore senza frontiere no?- si mise in mezzo Calì Patil, quasi investendo Seamus al fianco di Weasley – Dopo otto anni ancora si amano! È bellissimo!-
- Qua mi sembra di essere in manicomio senza frontiere, altro che amore...- mugugnò Harry scuotendo il capo. Lui, a dire il vero, non la trovava poi una fiaba così rosea. Si, quei due si amavano ma quante ne avevano dovute passare? Lucilla soffrendo, accanto a quel bastardo assassino di Voldemort, Tristan solo nel suo ricordo...
Per lui era solo molto triste.
- Ehi Herm! Che meraviglia!-
Si risvegliò quando sentì tutte le ragazze di Grifondoro ululare come delle pazze davanti alla collana della Grifoncina.
Vide il corvo argentato e quella perla nera che doveva essere costata una vera fortuna e anche l'arrossire lieve della sua ex ragazza. Chissà se gliel'aveva regalato chi pensava lui...
- E' stupendo Herm!- cinguettò Lavanda – Dio ma chi te l'ha regalato? Dev'essere costato una cifra!-
- Ecco...è un regalo di Victor!- se ne uscì spavalda, col naso più lungo di pinocchio.
- Victor Krum? E ti fa dei regali del genere? Mamma se sei fortunata con gli uomini!- disse anche Miria che se ne stava andando ai dormitori, ma col suo occhio lungo per i gioielli e qualsiasi cosa luccicasse si era unito al gruppetto di oche giulive per studiare la sua collana.
Una volta usciti dalla Sala Grande si formarono i vari gruppetti della domenica sera e Kristine Mayers girovagava fra la gente per avvisare tutti che entro quella settimana sarebbero uscite le sette coppie più belle da votare entro il ballo di fine anno e tutto il regolamento per accedervi.
Il morale, come si può immaginare, era piuttosto altalenante. Le matricole, che non potevano partecipare, erano incazzate come aspidi ma anche tutti eccitati e il livello dei pettegoli era lievitato al massimo mentre quelli che speravano di essere parte le coppie prescelte o erano depressi come mai in vita loro per quella pagliacciata o erano super gasati per la possibilità di finire in bellezza l'anno.
Il Comitato Studentesco comunque come tutti gli anni avrebbe consegnato i vari titoli ai ragazzi del settimo, compresi premi e nominativi astrusi e assurdi che facevano sempre tanto vergognare i vincitori.
Perfino il presidente del Comitato, Robert Carlton, era stato tirato nuovamente in mezzo dalla sua vice Kristine che da secoli ambiva a fregargli il posto...che lui fra l'altro le avrebbe ceduto su un piatto d'argento perché, essendo un Corvonero, aveva un minimo di dignità da mantenere e in queste manifestazioni la sua dignità finiva in pezzettini.
A parte quello, i vari capannelli delle case si sciolsero presto, ancora prima delle dieci e nel giro di mezz'oretta non ronzò più una mosca, tanto che Gazza la ricordò come la notte più tranquilla della sua vita.

La Scomessa-DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora