Silente non aveva mai assistito a una riunione genitori insegnanti tanto disastrosa.
E tanto potenzialmente mortale, fra l'altro. Vagamente pensava a quello quando salì sul suo pulpito personale, attorniato dai suoi professori. Più guardava quella folla di gente e più il presentimento che presto sarebbe accaduto qualcosa si faceva strada in lui. Inoltre, per chi ne era consapevole, il sentore dell'astio era nell'aria.
I purosangue di Serpeverde, e quindi quasi tutti i Mangiamorte a parte qualche sporadico discepolo a Corvonero, fissavano con palese ostilità ogni genere di adulto babbano o mezzosangue che si aggirasse accanto a loro. Ridevano sguaiati, come se loro stessi tempo prima non fossero finiti almeno una volta ad Azkaban. Gli altri invece, se sentivano che qualcosa non andava, lo attribuivano a quella nuova situazione del tutto inusuale per loro.
Molti di quei genitori conoscevano la magia solo attraverso i loro figli e tanti, come Scott Granger, erano visibilmente tesi ma non per questo non si stavano sforzando di partecipare all'avvenimento con entusiasmo.
- Com'è?-
Scott alzò la bocca dal calice di whisky incendiario, sogghignando brevemente – Manda anche a me a scuola qua.-
Jane, seduta in poltrona, lo guardò dal basso in alto scuotendo il capo – Arthur, smettila di fargli bere certe cose o non vorrà più andarsene!- disse al padre di Ron che ridacchiando intavolò un altro fantastico discorso sui vini babbani che si protrasse per un bel pezzo, prima che il preside iniziasse il suo discorso.
- Il diavolo ha sempre il solito aspetto.- mugugnò poco dopo il signor Granger, sedendosi accanto a sua moglie.
- Di chi parli?- chiese la madre di Hermione, continuando a osservare divertita una tremenda partita a scacchi dei maghi fra Ron e Harry dove un alfiere del rossino stava pestando a morte un povero pedone di Potter.
- Di chi vuoi che parli?- replicò Scott levando un sopracciglio – E' difficile non notarlo.-
- Lui o sua moglie?- rise Jane, facendo ancora finta di nulla.
- Ci hai già parlato?-
- Perché dovrei?-
- Per infilargli due dita negli occhi per esempio.- frecciò l'uomo, finendo il whisky – E' borioso come sempre.-
- E tu continui a essere ingiustificabilmente arrabbiato con lui, anche se non ne so il motivo. Dio, avrete scambiato due parole in croce, per di più diciotto anni fa. Perché non ti calmi, tesoro, e non ti prendi un altro bicchiere eh?-
- Hermione, tua madre mi spinge all'alcolismo.- si lagnò Scott Granger ad alta voce.
- Non saresti l'unico.- sibilòla Grifoncina in risposta, seduta accanto alla madre.
- Che spiritosa. Tua figlia ha acquisito il senso dell'humour in questa preziosa scuola, caro. Devi ricordarmi di ringraziare personalmente Silente.-
- Ronald Weasley! Ti ho detto di non giocare troppo spesso con quegli scacchi! Stai cominciando a diventare un barbaro!- squittì Molly in quel momento verso il suo figlio maschio minore – E tu Harry caro, cerca di tenercelo lontano! Piuttosto, cambiamo discorso...ditemi, la partita è domani vero?-
- La partita di quidditch?- chiese Scott speranzoso, già annoiato a morte.
- Si, domani mattina alle dieci e mezza in punto, dopo un'ora di Erbologia.- rispose Ron schifato – Se non altro ce ne saranno delle belle! Non vedo l'ora di vedere Harry prendere il boccino!-
- Speriamo solo non vi facciate troppo male.- alitò Molly preoccupata.
- Ma è così pericoloso?- chiese Jane stranita – Io credevo che Hermione scherzasse...-
- No che non scherzavo.- disse la Grifoncina piccata – Harry e quell'altro serpente che ti piace così tanto praticano davvero uno sport in cui se ne stanno seduti su una scopa in attesa di essere spediti all'ospedale con un bolide incastrato in mezzo alla testa o fra le scapole!-
- I cacciatori poi devono fare centro. Come il basket.- finì Potter allegro, ignorandola – Vi piacerà, ne sono sicuro.-
- Pensa che ci giocano anche le ragazze...- disse Molly sempre più ansiosa, rivolta a Jane.
- La nostra cacciatrice è una bomba!- cinguettò Ron orgoglioso – Elettra non sbaglia mai una volta! Pensa che ha perfezionato un sacco di tecniche a livello dei professionisti e fa solo il quarto anno! In tutto l'anno scorso ha totalizzato almeno venti centri a partita! Quest'anno sta arrivando a trenta!-
- E questo portento dov'è?- chiese Arthur divertito – Non fate che parlare di lei da una vita!-
- E' a lezione, ve la presento stasera a cena.- promise Harry ma si fermò quando Lavanda passò da loro, avvisandoli che si stava per iniziare. Al loro gruppetto si unì presto anche la portentosa nonna di Neville, la signora Paciock, che risultò subito simpatica a Jane, poi la madre e il padre di Seamus e i genitori babbani di Dean Thomas.
Il loro essere così uniti invece disgustava un altro gruppo, altrettanto visceralmente esclusivo.
- Merlino, come siamo caduti in basso...- sibilò Julian Leptis, bevendo lentamente il suo drink.
- Sarebbero bello farli stridere come maiali terrorizzati.- ghignò Frederich Nott, il padre di Theodor con un ghigno perfido in viso. Con lui rise anche la sua anoressica moglie e la madre di Lavinia mentre i coniugi Parkinson erano tanto disgustati che a malapena riuscivano a parlare.
I loro altezzosi nasi scrutavano fra la folla, indicando le persone giuste e ricche, tipo il signor Dalton.
- Sai cosa mi fa ridere?-
Draco si voltò appena sopra la spalla, sentendo il signor Nott ridere di gusto.
- Presto tutti questi sporchi babbani e mezzosangue finiranno all'inferno...e non se ne accorgeranno neanche!-
Serrò la mascella, tornando ad ascoltare i discorsi dei suoi compagni ma non ci riusciva più. Le parole di Goyle e Tiger gli scivolavano addosso come olio, la voce squillante di Lavinia lo infastidiva.
E le risate di suo padre e dei suoi amici lo stavano facendo stare male...
Si alzò di scatto dalla poltrona, andando al buffet a prendersi qualcosa da bere...e lì con mano tremante e il viso pallido si versò della semplice acqua con ghiaccio. La mandò giù di fretta, lasciando solo i cubetti sul fondo del calice.
- Stai poco bene?-
Si trovò davanti sua madre e scosse il capo, dopo un secondo di silenzio. Era la più bella sua madre. Faceva impallidire tutte le altre streghe presenti e tutti gli uomini si voltavano a guardarla, al suo passaggio. Un tempo, da bambino, ne era stato tremendamente geloso.
- Sei pallido.- continuò lei.
- Sto bene...ho solo un leggero mal di testa.- rispose, poi la fissò per un secondo – E la tua allergia?-
- Passata.- replicò Narcissa Malfoy versandosi da bere a sua volta – Credo di aver capito cosa me l'ha provocata.-
- Cosa?-
- La sporcizia che aleggia a casa nostra.- fu la semplice risposta.
E Draco credette di aver capito male. Malfoy House era tirata a specchio dalla mattina alla sera. Sua madre stava forse dando i numeri o...si girò, guardando ciò che guardava lei. Il gruppo dei Mangiamorte.
Era sconvolto. Cosa gli stava dicendo fra le righe?
- Mamma...- la chiamò, a bassa voce – Perché...mi hai scritto dalla Francia?-
- Per farti sapere dov'ero nel caso ti fosse servito aiuto.- disse pacata, senza staccare gli occhi azzurri da suo marito.
- E perché papà non è venuto?-
Stavolta la vide sorridere amara, quasi con pena – Tuo padre aveva altro da fare, come ben sai. Ma adesso basta parlare di queste cose senza senso.- gli passò la mano sotto il braccio e lo ricondusse al gruppo ma non prima di avergli chiesto qualcosa su come stava andando la scuola in quel momento. Gli chiese del M.A.G.O. e di come si stava preparando. Anche di come si trovava a lavorare in coppia coi Grifondoro.
La conversazione più lunga e sensata che avessero mai avuto da anni, pensò più tardi il biondino...
Il discorso del preside riuscì a zittire anche i più riluttanti. Studenti e genitori rizzarono perfettamente le loro delicate orecchie mentre Silente, con la sua voce tonante ma modulata, illustrava ai genitori come si sarebbero svolte quelle due preziose giornate che avevano loro concesso. Prima ci furono i ringraziamenti di benvenuto, la presentazione dei professori, spiegazioni per chi non aveva mai messo piede a Hogwarts e anche avvisi per i babbani, avvisi di non cacciarsi in su per le scale che cambiavano sempre posizione e di non andare in giro da soli a meno che i genitori non fossero stati studenti alla stessa Hogwarts, a loro tempo.
Sarebbe stata fatta una visita alla scuola mentre i loro bagagli venivano trasportati nelle torri: genitori di Corvonero e Grifondoro nella Torre Est, gli altri nei sotterrai, vicini al dormitorio di Serpeverde.
Dopo pranzo avrebbero subito cominciato a seguire le lezioni coi loro figli, naturalmente in disparte per lasciar proseguire le operazioni con calma e dalle sei in poi i professori avrebbero ricevuto ogni studente con un tutore. Quando Silente scese dal pulpito sfortunatamente salì Kristine Mayers e dal gemito dei ragazzi, perfino i genitori capirono che tirava cattiva aria, comunque la Tassorosso si limitò a cinguettare che erano tutti benvenuti, che avrebbero dovuto considerarsi a casa loro e che presto ci sarebbe stato un rinfresco.
Quando venne spedita via a calci ogni professore disse qualcosa su come i genitori dovevano muoversi durante la lezione dimostrativa e quando salì Tristan, arrivato anche in ritardo fra l'altro, si limitò a dire velocemente che si sarebbero visti tutti i sala duelli...ma poi – Ecco...ultima cosa...- bofonchiò, lievemente in imbarazzo. Dette un paio di colpi di tosse, poi riprese – La signora senza bacchetta ha trovato una soluzione per bloccare i fuochi d'artificio.-
Parlava in codice di Lucilla, vero?, parve chiedere Neville sconvolto gettando un'occhiata i suoi compagni.
- Fulmine, Corvetta e Fuga sono pregati di starsene buoni fino a nuovo ordine, grazie.- e con la benedizione di Silente se ne tornò al suo lavoro, ovvero quello di bloccare Lucilla prima che entrasse dentro alla Sala Grande e facesse una strage anche se il terzetto miracoli era un po' stranito: Fulmine poteva essere solo Harry. Corvetta era Hermione...e Fuga Ron! Da quando era diventato bravissimo nello Smaterializzarsi Tristan lo chiamava sempre così!
Il rinfresco fu servito verso le dieci e Kristine girava come una psicopatica a conoscere tutti i genitori dei suoi compagni mentre altri si dileguarono in fretta, decisi a farsi da soli il giro turistico.
Jane invece era appena uscita dal bagno delle ragazze e Molly le aveva detto che l'aspettavano in giardino visto che il signor Weasley aveva portato Scott al campo di quidditch con Ron, quando avvertì un brivido.
Si voltò di scatto, credendo di avere qualcuno alle spalle...che le avesse parlato all'orecchio.
Ma non c'era nessuno...
Stranita, decise di andarsene in fretta visto che nel corridoio era sola ma appena fatto un passo sentì di nuovo quel sibilo. Qualcuno le stava parlando...le stava dicendo qualcosa...ma non distingueva bene le parole...
Affrettò il passo, avvertendo fitte continue alle tempie. Strizzò gli occhi dorati, tenendosi la testa dolente.
"Svegliati..."
Si fermò. Aveva la vertigini.
"Svegliati...apri gli occhi...e vedi...vedi..."
- Jane?-
Draco, che stava tentando di fuggire a suo padre, stava andando dritto nel bagno ragazze e fortunatamente la trovò prima che cadesse. L'aiutò a riprendersi, chiedendole cos'avesse ma nemmeno lei sapeva dirlo.
- Solo un capogiro.- gli disse, senza più sentire voci assurde – Dev'essere stato il viaggio, mi stanno venendo le traveggole, ecco tutto. Forse devo prendere solo un po' d'aria.-
- Già, è meglio. Vuoi che ti accompagni?- le chiese, premuroso.
- Ma no, tranquillo.- gli sorrise, rimettendosi la borsa in spalla – Ci vediamo a pranzo, ok?-
- Si, sta attenta...-
- Ah, una cosa!- Jane era quasi all'angolo quando lo bloccò – Il fantasma che c'è in bagno si è lamentato del baccano. Si è tuffata nella tazza e ha detto che si trasferiva al pian terreno. Non disturbarla se è ancora lì!-
- Maledetta Mirtilla!- sbuffò Draco – Grazie!- e sogghignando se ne tornò sui suoi passi...per poi fermarmi di botto.
Calma. Jane vedeva i fantasmi? Come faceva?, pensò sgranando gli occhi grigi.
Fuori in giardino c'era decisamente più chiacchiericcio e questo impedì alla donna di pensare troppo al suo mal di testa anche se dovette comunque sedersi su una panca, sotto al faggio preferito di Hermione.
Decisamente quello che mancava alla sua vita era un'altra buona dose di stranezze, pensò amara. Continuò a massaggiarsi le tempie fino a quando non decise di tirare fuori un analgesico dalla borsa. Anche frugando però si accorse benissimo dell'ombra che le si era posata davanti.
- Potevi anche salutarmi sai?-
Jane ghignò, mettendo in bocca una piccola pillola bianca – Figurati, avrei dato adito a pettegolezzi no?-
Narcissa Malfoy sorrise appena e anche con gli occhi che dopo tanto tempo parevano quasi brillare.
- Ti trovo bene,- disse la madre della Grifoncina squadrandola con affetto malcelato – l'aria della Francia ti ha tolto quel colorito cadaverico che hai di solito.-
L'altra non parve farci caso, limitandosi a sospirare – Tu si che hai un aspetto meraviglioso.-
- Come no...il viaggio mi ha fatto a pezzi e adesso sento anche le voci.-
- Voci?-
- Si, voci in mezzo al corridoio...e mi sono anche messa a parlare con un fantasma. Quella del bagno...-
- Ah, Mirtilla Malcontenta. È lì da cinquant'anni.- Narcissa le si sedette accanto, fissandola un po' storto – Per la cronaca però...sappi che i babbani non possono vedere i fantasmi.-
Mancò poco che Jane cacciasse un grido.
- Cavolo..- alitò sbiancando.
- L'hai detto a qualcuno che l'hai vista?-
L'altra tacque, tanto il danno ormai era fatto. Poi però le venne sul serio un colpo.
- A tuo figlio. Come diavolo ho fatto a vederla scusa?-
La bionda sollevò le spalle, evidentemente indifferente alla cosa – Si vede che hai ereditato una sensibilità innata. Se si può dire questo dei tuoi genitori.-
- Non ricominciare anche tu, per favore.- sbuffò Jane scocciata – Il tuo bel maritino ancora non mi ha presa da sola in un angolo altrimenti riattaccherebbe col lavaggio del cervello e oggi sinceramente proprio non sono dell'umore adatto.-
- Quando hai tempo di parlare?- le chiese la bionda strega, fissando il vuoto.
- Quando Lucius non è in giro.- rispose Jane con disinvoltura, come se stessero discutendo d'altro – Ha fiutato che stai cercando di fermarlo?-
- Può fare quello che vuole.- rispose l'altra pacata, con gli occhi vuoti e tristi – Ma mio figlio non lo deve toccare.- prese un lungo sospiro, poi riportò la conversazione su binari tranquilli, più sul quotidiano e anche se si accorsero che erano fissate come due marziane sia da Grifondoro che da Serpeverde, non ci fecero eccessivo caso.
Avevano anni da raccontarsi, anni che le avevano divise.
- Ho visto tua figlia.- disse Narcissa più tardi – E' molto bella. Ti assomiglia veramente tanto.-
- Anche Draco ti assomiglia. Ha gli occhi di Lucius però. E la tua gola per i dolci.-
- Senti chi parla!- borbottò la strega imbronciata e finalmente libera di essere se stessa con una persona che la conosceva davvero per com'era veramente – Piuttosto, non mi hai portato dei biscotti?-
- Li abbiamo finiti io e Draco...-
- Vi detesto voi due.-
- Volto un attimo gli occhi e vi trovo insieme come ai vecchi tempi.-
Le due donne si girarono solo per vedere Lucius Malfoy uscire dalle arcate con la sua falcata sprezzante e altera.
Sulle labbra aveva un debole ghigno. Sembrava divertito dalla situazione.
Salutò la moglie con un bacio e Jane con un baciamano che lei avrebbe volentieri ricambiato con un pugno.
- Ti piace Hogwarts Jane?- le chiese arrogante e beato, come se fosse normale parlare con lei dopo tutto il casino che stava per combinare – Sarebbe stato bello studiarci da ragazza, non trovi?-
- Ti ricordi che ti ho detto l'ultima volta che ci siamo visti?- replicò Jane con tono stucchevole.
- Di andare al diavolo?- fece Malfoy serafico.
- Anche, ma comincia a non morderti la lingua da solo o potresti morire avvelenato.-
- Ah, quanto mi sei mancata.- ironizzò, sinceramente divertito da quella schermaglia – Sai, io e Narcissa questa sera avremmo piacere di fare due chiacchiere con te dopo cena. Ci concedi la tua presenza?-
- Piuttosto l'inferno.- Jane scosse il capo, sbuffando – Non demordi mai vero?-
- Mai.- scandì orgoglioso.
- Qualità apprezzabile se non fosse diretta nella direzione sbagliata, non credi?-
Gli occhi del biondo scintillarono al limite dell'irritazione – Dipende come la s'imbocca questa direzione.-
Da poco lontano i Weasley e Harry guardavano la scena mezzi sconvolti. Pareva che Jane conoscesse i coniugi Malfoy... Lucius le aveva addirittura baciato la mano! Le aveva perfino sorriso!
- Dici che Malfoy è ubriaco? O Drogato? E non è che a Jane serve aiuto?- bofonchiò Ron con Neville che spiava dalla sua spalla – Possiamo intervenire...-
- Già, chiamiamo i marines!- propose Potter scocciato – Con quello ci va solo una bella cella a vita, ecco cosa ma se Hermione li pesca mi sa che fa una scenata... piuttosto, chiamiamo Malferret! Che vada lui a riprenderseli col guinzaglio.-
- Ma di che parli Sfregiato?-
Ron e Neville saltarono come molle mentre Harry se ne fregò altamente del suo arrivare sempre alle spalle.
Si limitò ad indicargli col dito la scena e quando li vide Draco allargò gli occhi grigi, come davanti a una presa in giro ma lui, a differenza dei Grifoni, non perse tempo a pensare e a tentennare.
Marciando a passo di carica li raggiunse, preoccupato per Jane.
- E' tutto a posto?- chiese brusco, piazzandosi fra suo padre e la madre della Granger.
- Draco, eccoti!- Lucius gli passò un braccio attorno al collo, sempre ghignando – Jane, hai già conosciuto mio figlio?-
Lei, incredibile attrice, fece un sorriso pacato e sparò la balla più grande del mondo – No, non ci hanno mai presentato.-
Il biondino dovette anche stringerle la mano facendo finta di nulla e con sua madre che invece sembrava leggergli la verità a caratteri cubitali sulla fronte. – Come mai vi conoscete?- mugugnò cercando di apparire il solito Draco Malfoy.
- Ci conosciamo da prima della tua nascita.- spiegò suo padre con tono deliberatamente leggero – Jane e tua madre erano ottime amiche e nonostante qualche divergenza di opinione posso dire che Jane Hargr...- fece per finire il cognome quando la donna gli lanciò un'occhiata di fuoco tale da zittirlo sul serio. Draco rimase allibito da quel cambiamento ma non fece commenti anche perché, se da un lato aveva voglia di strozzare Jane per non avergli detto nulla...dall'altro capiva anche che c'era qualcosa che non andava. Cos'era quella storia?
- Tua figlia invece dov'è?- continuò Lucius, sbuffando irritato – Sai che è la compagna di Draco in tutte le attività scolastiche?-
- Si, mi deve aver accennato qualcosa ma Hermione sa quando evitare i disastri...-
Manco a dirlo! – Mamma, tutto ok?-
- E quando cercare i guai...- finì Jane con un sorriso esausto, abbracciando la figlia e tentando contemporaneamente di farle capire di filare alla svelta – Stavamo giusto parlando di te.-
- Ma che meraviglia.- sibilò la Grifoncina continuando a fissare storto Malfoy senior.
- Mi aspetto cose mirabolanti da voi due.- bofonchiò Lucius sempre più perfido – Stavamo giusto raccontando a Draco la vecchia amicizia che lega me e mia moglie Narcissa a tua madre, signorina Granger.-
Era uno scherzo vero?, chiese a Draco con un'occhiata ma dal biondo arrivavano solo messaggi di fumo che stavano a significare di levare le tende appena possibile anche perché ora la situazione era davvero pericolosa. Da panico!
- Lo trovi strano?- richiese Lucius, godendo nel vederla trasalire.
- Oh, strano non è il termine adatto.- replicò la Grifoncina senza peli sulla lingua. Dicendolo strappò un debole sorrisino a Narcissa che però si affrettò a nascondere, poi proseguì ignorando i serpenti – Mamma, c'era papà che ti cercava.-
- Scott come sta?- chiese Narcissa a quel punto – Spero bene...-
- Si, anche io.- frecciò Lucius ironico.
- Bene, credo proprio che fra un po' arriveranno i Capo Scuola per portarvi alle torri,- intervenne di nuovo Hermione con tono che non ammetteva repliche – ora se volete scusarci dobbiamo andare.- e senza tante storie afferrò sua madre per il braccio e la strascinò via dopo aver mugugnato un blando saluto a Malferret che a sua volta agguantò i suoi per riportarli dal gruppo Tassorosso con cui avrebbero diviso i sotterranei.
Scendendo le lugubre scalinate verso le stanze degli ospiti, Draco cominciava a chiedersi se era conoscenza di tutto ciò che davvero riguardava i suoi genitori. Di loro sapeva così poco...non aveva mai chiesto niente sulla loro infanzia: aveva conosciuto suo nonno paterno, un uomo arido e freddo e per quel motivo aveva pensato che Lucius fosse cresciuto in quel modo. Ma sua madre? Lei aveva avuto una sorella maggiore ambiziosa, disturbata, mentalmente instabile, aggressiva che con lui era stata peggio di un'aguzzina ma aveva anche un'altra zia...Andromeda. In fondo di lei sapeva davvero poco o niente.
E adesso scopriva che sua madre e Jane erano state amiche da giovani.
Ridicolo, pensò ghignando. Non che sua madre avesse mai espresso un suo parere a proposito, ma quando Lucius Malfoy si metteva a sbraitare al vento che i babbani dovevano morire lei non aveva mai detto una parola!
Anche suo padre poi! Non l'aveva mai visto essere tanto gentile e rispettoso con una donna che non fosse sua madre!
Perfino con Bellatrix era al limite della cortesia! Con Jane invece era stato stranamente amichevole.
Una babbana. Una persona senza poteri magici.
- Draco...-
Alzò gli occhi su suo padre. Lucius aveva un'aria un po' inquisitoria.
- Davvero non conoscevi Jane Granger?-
- Perché dovrei conoscere una babbana scusa?- replicò acido ma stupendosi di nuovo, suo padre scoppiò a ridere seriamente divertito – Ah, figlio mio...- cincischiò il biondo mago, passandogli una mano sulla testa come si fa con un cane – Ci sono così tante cose che non sai.-
- Che intendi, si può sapere?-
- Lucius, lascialo tornare dai suoi compagni.- Narcissa era già entrata nella loro lussuosa camera e lo richiamò a gran voce – E poi devi disfare la valigia!-
- Tua madre ha intenzione di farmi uscire di senno.- mugugnò l'altro rognoso, facendo a Draco un gesto che poteva significare "Vai con Dio!" o "Che palle questa mosca che svolazza!" e poi infilò la porta e gliela richiuse sulla faccia, lasciando Malferret con un diavolo per capello. Ma che cazzo stava succedendo?
Quando Blaise tornò ai dormitori degli studenti e andò in camera sua, lo trovò acciambellato sul suo cuscino, tutto arrotolato su se stesso e in forma animale. Zabini non ci fece eccessivamente caso e cominciò a raccontargli dei primi pettegolezzi venuti fuori nei corridoi, con Draco che gli rispondeva a sibili.
Alla fine si rimisero le divise e dopo mezz'oretta raggiunsero la Sala Grande verso mezzogiorno e mezza.
Era stato stabilito da quasi un secolo che durante le riunioni genitori insegnanti gli studenti degli altri anni avrebbero mangiato o fuori a spasso per il giardino o a far festa nei loro dormitori, per dare il modo a quelli del settimo di integrare i loro genitori con insegnanti e pure coi fantasmi.
I lunghi tavoli erano stati rimessi a posto mentre le poltrone e i divani erano stati sistemati sotto le arcate.
A parte quello si dimostrò un pranzo piuttosto piacevole, specialmente a Grifondoro.
I Weasley raccontarono al terzetto miracoli e ai Granger dei loro anni trascorsi a Hogwarts e Harry ebbe la sensazione che in fondo, anche se presto se ne sarebbe dovuto andare, niente sarebbe poi realmente cambiato dentro di lui.
Era circondato da persone che gli volevano bene, questo leggeva negli occhi di tutti.
- Jane, cara...sei sicura di stare bene?-
Molly Weasley fissò la donna con aria preoccupata – Quel mal di testa è davvero insistente.-
- Forse Madama Chips...- iniziò Ron.
- No, non c'è da temere.- rispose la donna tranquilla – Passerà. Ho preso una pillola che prima o poi farà effetto.-
- Piuttosto, mi dici finalmente come mai conosci i Malfoy?- sbottò Hermione con un tatto veramente esemplare.
Sia sua madre che Scott Granger si scambiarono una breve occhiata.
- Io e Narcissa eravamo amiche, ecco tutto.- rispose Jane con calma, finendo il succo di zucca.
- Amiche?- riecheggiò sua figlia, incredula come davanti a un asino volante - Mi pare che anche Lucius Malfoy fosse molto contento di vederti.- insistette la Grifoncina – Guarda che non è una bella persona.-
Jane ghignò appena, posando il calice sulla tavola – Lo conosco da più tempo di te, tesoro. So bene com'è fatto e ti posso assicurare che c'è un motivo perché non abbiamo più parlato.-
- Perché sei senza poteri magici.- sibilò Hermione acida – Lui odia i babbani!-
- Tua figlia ha ragione, Jane.- disse Arthur Weasley con aria severa – Saprai di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato vero? Hermione te ne avrà parlato...bhè, Lucius Malfoy è tuttora un suo strenuo difensore. Harry ha rischiato la vita a causa sua.-
- Non solo io.- volle sottolineare il moretto, sorridendo di striscio a Ron ed Hermione.
- Vi ho già detto di stare tranquilli, lo conosco bene.- ridisse Jane con pazienza infinita – E comunque come mi avete fatto notare spesso, quelli come lui danno interesse soli a chi ha grandi poteri...quindi...- a un certo punto fece una smorfia, vedendo Sir. Nicolas staccarsi la testa per lanciarla nel piatto della madre di Calì Patil.
Harry, che aveva gli occhi puntati sul fantasma, se ne accorse ma pensò che Jane doveva essere stata disgustata da qualcos'altro perché sapeva bene che i babbani non potevano vederli: più volte i genitori di Dean Thomas non avevano battuto ciglio a Pix che erano andato loro un passo dal naso e aveva fatto gesti e smorfie di ogni genere.
- Allora, che lezione avete dopo?- chiese Molly solare, cercando di deviare da quei discorsi che già anni prima avevano fatto tanto rischiare la vita ai suoi ragazzi, Harry e Hermione compresi.
- Oggi abbiamo un'ora con Ruf! Una palla senza fine! Poi Vitius, Piton e se abbiamo tempo noi andiamo sempre anche da Tristan.- disse Ron – Per fortuna hanno deciso di fare solo lezioni da un'ora, altrimenti non ne usciamo più.-
- Tristan Mckay?- sorrise Arthur – Ah, Kingsley me ne ha parlato davvero molto bene sapete? Ogni tanto al Ministero vedevo lui e la sua squadra comandata da suo fratello maggiore, ma stavano poco a Londra. Sono sempre in viaggio per tutta la Gran Bretagna! Loro si che sono veri Auror! Voglio proprio vedere come ve la cavate!-
- Non fa ridere caro!- sbottò Molly angustiata – Quell'Auror fa usare a dei ragazzini spade e armi!-
- Hermione ha anche combattuto contro un troll!- sfuggì a Harry che se ne stava soprappensiero. Maledicendosi capì di aver innescato una bomba a orologeria e prima che potesse scoppiare davvero un casino fece che dire che andava a trovare Elettra e la squadra per approntare gli ultimi schemi, così trascinò via anche il rossino e la Grifoncina.
Appena alla porta si prese le sue ma anche una buona dose di occhiate omicide da Serpeverde.
- Com'è che mi aspetto qualche attacco alle spalle?- borbottò, incamminandosi per il corridoio.
- Non credo che faranno qualcosa proprio sotto gli occhi di tutti.- disse Ron un pelino ansioso.
- No?- fece Hermione già abbastanza incavolata per i fatti suoi – Perché credi che siano venuti tutti eh? Andiamo, metà di quelle madri ha visto suo figlio l'ultima volta nella culla probabilmente e adesso sono qua tutte bramose di vederci per terra, morti, una volta per tutte!- sbottò sempre più iraconda – Sentite, voi due andate pure avanti ma io non sono tranquilla.-
- Se è per tua madre...- abbozzò Potter ma lei scosse il capo, decisa.
- Mamma sa difendersi meglio di quanto credi. Voglio andare da Lucilla.-
- Da Lucilla?- Ron alzò un sopracciglio – Perdonami ma non credo sarà di buon umore.-
- Tristan ha detto che ha trovato un modo per bloccare i fuochi d'artificio. Io voglio sapere tutto e adesso andate pure. Posso cavarmela da sola. Ci vediamo fra quindici minuti da Ruf. Ciao!- e dopo aver sbolognato la sacca a Harry, la streghetta prese la sua bella forma di corvo, senza essere vista da nessuno, per salire fino alla Torre Oscura.
Atterrò con grazia, riprendendo subito le sue sembianze umane.
- Ma tu guarda che sorpresa.- disse Clayton svaccato su una panca fuori dalla porta – Ciao dolcezza.-
- Clay hai visto Lucilla?- gli chiese avvicinandosi – Devo parlarle.-
- Se intendi prima che cavasse quasi gli occhi a Tristan...si, l'ho vista agitarsi sulle scale fino a un'ora fa. Poi è sparita di nuovo. Da un mese a questa parte lei e Mckay si danno alla pazza gioia.- ghignò appena, sadicissimo – Poveretta, ha una pelle così delicata...e quello è così privo di tatto...-
- Harcourt, dammi retta!- Hermione rise di gusto quando la Lancaster gli apparve alle spalle, facendogli venire quasi un colpo – Chiudi quel piccolo becco velenoso se non vuoi che strappi la tua bella lingua da Auror ok?-
- Che c'è amore, Tristan ha fatto cilecca?-
Mentre Clay volava giù per le scale e Sphin lo raccoglieva sui gradini finali, la Grifoncina espose senza troppe storie le sue preoccupazioni alla mezza demone che ormai poteva dirsi totalmente guarita, sia dai duri colpi di sua sorella che dalle ferite che le erano state inflitte nella dimensione senza tempo. Inoltre la presenza ancora più vicina di Tristan aveva funto da balsamo anche al suo spirito tanto forzato e ora era più bella che mai.
Chiese a Hermione come si stava svolgendo la riunione, che combinavano i Mangiamorte e specialmente Lucius Malfoy. Quando ebbe chiara la scena, Lucilla le chiese se dopo cena potevano radunarsi tutti nella stanza di Tristan, quella più vicina all'aula di Difesa.
- Ti farai vedere in Sala Duelli?- le chiese, prima di andarsene giù per le scale.
La mora però scosse il capo – Potrei non controllarmi. Tutti lì insieme sono una tentazione troppo grande.-
Hermione sorrise, ora un po' più serena – Entro domani accadrà qualcosa vero?- sussurrò poi – Sono venuti tutti qui per farci del male...e il loro pentacolo è quasi pronto. La maledizione potrebbe far accadere qualsiasi cosa in questi giorni.-
- Non temere per quella.- Lucilla le posò una mano sulla spalla – Loro sono molti ma anche noi ormai siamo in tanti. I genitori di Tristan sono rimasti per darci una mano. Tu, Harry e Ron siete sempre stati uniti e ve la siete sempre cavata. Stavolta ci sono anche gli Auror...e io mi occuperò di mia sorella.- le sorrise, per rincuorarla – Adesso vai a lezione, non fasciamoci la testa prima di rompercela ma stai in allerta. E cerca di goderti la giornata, ok?-
- Ok...ci vediamo stasera!- e la streghetta corse giù per la tromba delle scale, salutando i vari Auror che salivano a fare la guardia, salutando Jess e Milo che si bestemmiavano dietro per qualcosa e anche Tristan che pareva essere appena tornato da una battuta di caccia. Quando entrò in classe, Ruf stava parlando col suo tono barboso e palloso con la madre di Lavanda Brown. Guardandosi attorno vide che ai lati della classe erano state messe grandi e comode panche imbottite. Quelle a destra di damasco dorato, quelle a sinistra tinta di verde.
Andò a sedersi accanto a Draco, dopo aver salutato i suoi genitori con la mano, mentre Harry le passava la borsa dal banco davanti – Allora?- le chiese a bassa voce – Che ha detto Lucilla?-
- Stasera, ore dieci.- rispose piccata, cominciando a tirare fuori i libri e a passare gli appunti a Malfoy che, davanti ai suoi, manteneva un contegno gelido e altero – In camera di Tristan.-
- Un Serpeverde lo accettate nel gruppo?- soffiò Blaise con aria tranquilla – Vorrei dare una mano.-
- Benvenuto nel club.- mugugnò Potter svaccandosi meglio sulla sedia – Ma quando comincia?-
- Perché Sfregiato, non vedi l'ora di andare da Piton per caso?- frecciò Draco velenoso.
- Si, come te di andare dalla Mcgranitt Malferret.-
- Vedete di non iniziare voi due perché non ho davvero voglia!- sibilò la Grifoncina – Oggi non è la giornata adatta.-
La lezione cominciò con qualche minuto di ritardo ma per tutti fu decisamente soporifera. I genitori babbani e Magonò poi non vedevano nessuno, sentivano solo la voce spettrale del fantasma del professor Ruf che ciarlava su folletti assassini che nel cinquecento avevano ucciso un gigante nella Foresta Nera, in Germania, grazie all'incantesimo del professor Silente, giusto per permettere a tutti di sentire quella sepolcrale lezione. Presto qualcuno attaccò a giocare col cellulare, a mandare messaggi e Arthur Weasley (che sembrava felice come un bambino davanti a un cellulare) iniziò anche a giocare col telefono di Scott Granger a tetris, tanto che alla fine l'ora passò più veloce del previsto.
Da Vitius fu decisamente più divertente: i genitori risero più volte come dei disperati quando i loro figli iniziarono a fare incantesimi uno dietro all'altro. L'idea di Vitius era solo quella di dare una dimostrazione e quindi lasciò fare ai ragazzi quasi tutto quello che volevano, dal far levitare i compagni a pochi centimetri da terra, a incantesimi di Appello, a Incanto Proteus e altro ancora. Hermione come sempre fu la prima a distinguersi ma non faceva più tanto caso agli altri genitori che la guardavano ammirati. Lei, a differenza del povero Neville che veniva sempre tirato per le orecchie da sua nonna, faceva incantesimi e basta, le veniva naturale ma con la testa era proprio altrove.
Pensava solo a quello che stava organizzando Lucilla.
Finita la lezione avevano mezz'oretta di pausa, intanto i genitori si divertivano a parlare col loro spassoso professore.
Hermione prese la bottiglietta d'acqua che Draco le passò, non visto da nessuno, e bevve una lunga sorsata.
- Mi sento una specie di animale sotto vetro.- gli confidò sospirando.
- Siamo animali sotto vetro per loro.- le rispose, senza guardarla ma appoggiandosi al suo fianco.
Lei tacque per un attimo, poi prese coraggio – Credo che tua madre abbia visto il tuo anello.- ma lui non parve dare in escandescenze. Alzò le spalle, riprendendosi la tracolla – Se uno di quei due viene a dirti qualcosa digli di venire a parlare con me. La questione la sistemo io. Se perseverano mandali al diavolo.-
- Ma Draco...-
- No, sono affari miei...nostri.- sbottò irritato – Non hanno diritto neanche di rivolgermi la parola per chi frequento. Come se non bastasse presto leggeranno quella cavolata sulla Gazzetta ma se sperano di riuscire a farmi saltare i nervi si sbagliano di grosso.- la prese per un braccio, tirandola lontano da occhi indiscreti – Che succede stasera?-
- ...Bhè, Lucilla ci vuole riunire da Tristan.- lo guardò attenta – Vuoi venire anche tu?-
Gli occhi grigi di Malfoy parvero farsi vacui. Lucilla era l'unica in grado di difenderlo. – Vedo se riesco...- mormorò a bassa voce – Che facciamo, andiamo?-
Nell'aula di Pozioni, alle quattro di pomeriggio, l'umore dei genitori divenne piuttosto altalenante. I deboli di stomaco fecero un'allegrissima fuga ma Piton, strano a dirsi, fu veramente cortese con tutti, purosangue e mezzosangue.
I ragazzi come al solito erano stati divisi in grandi tavoli e i genitori potevano sedersi con loro, se interessati.
Jane infatti guardava il calderone e le operazioni di Draco e Hermione con un singolare interesse.
Stava seduta su un alto sgabello accanto a Lucius Malfoy. Scott era uno di quelli che se l'era filata.
- Fammi capire...- bofonchiò poco dopo, vedendo Hermione buttare delle lumache del pentolone – Tu praticamente da sette anni uccidi quasi tutti i giorni delle povere lumachine indifese? Voi ammazzate lumache tutti i giorni?-
Draco quasi si era fermato, un po' corrucciato dalla situazione.
- Assassini di poveri animaletti...-
- Mamma, per favore!- la Grifoncina gli scoccò un'occhiataccia – Servono per la pozione!-
- E' questo che vi dite quando la sera andate a dormire con tutte quelle lumache sulla coscienza?- e a quel punto non riuscì più a contenersi. Scoppiò a ridere sommessamente della faccia tramortita di Draco, poi tornò ad appoggiarsi al banco col gomito, piuttosto divertita – A cosa serve?-
- Pozione Polisucco.- le disse Hermione passando i Formicaleoni a Malfoy – Serve per assumere sembianze diverse.-
- Ma non l'avevi già usata una volta?- Jane parve ricordare qualcosa – Non ti ha fatto diventare una gatta?-
- Gatta?- allibì Malferret – Questa mi mancava.- e rovesciò una polvere azzurra nel calderone.
- Da quanto va avanti la punizione?- chiese invece Lucius Malfoy, con la sua voce strascicata.
- Da fine settembre.- rispose suo figlio, ignorandolo.
- Bhè, vedo che i tuoi voti in Incantesimi e Trasfigurazione sono molto migliorati...- continuò il biondo mago, sogghignando – A quanto pare la figlia di Jane ha avuto una buona influenza.-
- Peccato che io non abbia avuto la stessa fortuna.- insinuò la signora Granger, ironica.
- Jane...hai raccontato a tua figlia il motivo dei nostri litigi?-
- No, non gliel'ho raccontato.- rispose Jane, fissandolo omicida mentre Draco e Hermione sli guardavano allibiti – E comunque restano questioni vecchie di anni. Non hanno più senso.- e lo scandì con passione, tanto che Lucius lasciò di nuovo perdere con la faccia del gatto che sta per acciuffare il topo.
In quel mentre passò Piton, l'espressione non molto allegra di trovarsi con Malfoy ma a quanto videro gli studenti il sorriso di Jane riuscì a scioglierlo un poco. La salutò e le strinse la mano, abbozzando dei veri e propri apprezzamenti per il lavoro di Hermione.
- Dimmi Severus, come se la cavano i nostri ragazzi?- chiese Lucius, faccia di bronzo come sempre.
- Alla perfezione.- scandì Piton pacato, osservando espressamente Jane – Da principio hanno avuto qualche problema, hanno caratteri molto autoritari e tendono a primeggiare entrambi ma in un mese hanno acquistato abbastanza intesa per lavorare insieme anche a occhi bendati.-
- Oh, sono davvero stupito.- Lucius guardò Draco con un ghigno – Mio figlio non è di buon carattere.-
- Chissà da chi avrà preso.- frecciò Jane a bassa voce.
- Mi dica signora, che ne pensa fino ad ora dei corsi?- fece Severus, cercando di ignorare Malfoy.
Jane sorrise, ancora un po' spaesata – Devo ammettere che mia figlia mi ha sempre fatto dei resoconti molto dettagliati ma non immaginavo fosse proprio così. Le altre lezioni comunque sono state molto interessanti. Il professor Ruf è stato un po'...come dire...-
- Soporifero?- sibilò Malferret, alzando il fuoco con la bacchetta.
- Anche, il suo fare su e giù mi ha fatto peggiorare il mal di testa.- borbottò Jane indifferente poi si morse la lingua, vista la strana faccia che aveva fatto Piton, così cambiò discorso – Cosa mi può dire di Harry Potter invece?-
- Potter?- il professore di Pozioni alzò un sopracciglio – Lo accompagnerà lei al colloquio più tardi?-
- Si, Molly Weasley quest'anno mi ha ceduto il posto.-
- Temo che sarà un lungo colloquio signora Granger.- borbottò Piton schioccando la lingua.
- Oh, non vedo l'ora...- l'assicurò Jane divertita – La ringrazio molto.-
In quel mentre tornò Narcissa che salutò Piton con un rispettoso cenno del capo.
- Che mi sono persa?- chiese, sedendosi accanto a Draco.
- Tuo marito che continua a darmi il tormento.- frecciò Jane, continuando a massaggiarsi le tempie.
- Mamma ancora non ti passa il mal di testa?- chiese Hermione preoccupata – Perché non vieni con me dalla Chips? Magari ti può dare qualcosa.-
- Te l'ho detto, è stato il viaggio.- le disse sua madre con aria tranquilla – Non è il caso di preoccuparsi, davvero.-
- Sarà ma fossi in te mi farei vedere da qualcuno.- la esortò Narcissa.
- Tipo uno strizzacervelli.- borbottò Lucius guardandosi attorno annoiato, poi di colpo si fece stranito ma la sua mascella serrata indicava una lieve tensione – Ma tu guarda...questa si che è una coincidenza, Jane.-
- Cosa?- Lei si girò, incontrando sulla porta della classe due grandi occhi dorati.
Liam Hargrave la fissava. Non poté dire nulla, tantomeno mostrare qualcosa perché Hermione era davanti a lei.
Ma lo riconobbe subito. Erano molto simili. Molti dei loro lineamenti erano uguali.
Suo padre...il nonno di Hermione.
Il cuore prese a batterle forte e distolse immediatamente lo sguardo. Cosa ci faceva lì?
Perché era venuto? Che cosa voleva da lei? Cosa voleva da loro?
- Ancora quell'uomo.-
Alzò il viso, esterrefatta.
- Conosci quell'uomo?- chiese sconvolta a sua figlia, terrorizzata a morte.
Hermione annuì, stupita del suo pallore – Mamma, tu stai davvero male!-
- Quando hai visto quell'uomo?- le richiese, con voce dura.
- Bhè, ieri.- mormorò la Grifoncina – Me l'ha presentato Draco...so solo che si chiama Hargrave.-
Ma che bellezza, pensò Jane furibonda. Se era venuto per renderle e cose più difficili c'era riuscito.
Mancava solo che tutti quanti venissero a saperlo e allora sarebbe stato davvero perfetto!
Cercò di rilassarsi ma da quel momento in poi la paura e la rabbia cominciarono ad attanagliarle l'anima. E questo lo notarono quasi tutti quelli che le stavano intorno, ma per Lucius Malfoy fu anche peggio.
Gli occhi della Veggente non dovevano essere svegliati...
Per nessun motivo.
STAI LEGGENDO
La Scomessa-Dramione
Fiksi PenggemarAll'ultimo anno, Draco Malfoy dichiara guerra alla mezzosangue che ha sempre disprezzato, entrambi in una scommessa che li metterà di fronte alla verità... Avvertimenti: Contenuti forti Diritti non riservati a me è su efp con autorizzazione dell'a...