Capitolo 28

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Ron fece per l'ennesima volta il giro di tutta la Mappa del Malandrino ma non trovò Harry in nessun posto.
In un impeto di rabbia gettò la pergamena a terra, imprecando.
- Dio...- sibilò rabbioso, mettendosi in piedi, cominciando a fare il solco in mezzo alla piazzetta della fontana per poi tornare rapidamente indietro per raccogliere con cura la Mappa a cui Harry teneva così tanto - Dove cazzo è andato? Dove cazzo SONO andati?- ringhiò, guardando anche Blaise.
Zabini tacque, continuando a stare seduto e guardare il sacco a pelo vuoto dove Draco si era addormentato.
Non era da lui sparire senza dirgli nulla. Non era da lui, né da Harry andarsene senza una parola. Specialmente se pensavano che se n'erano andati insieme. Era mattina ormai. E loro non c'erano.
Jess planò in quel momento su di loro, riprese la sua forma e dalla sua faccia capirono che non c'erano buone notizie.
- Cazzo...- Ron dette un calcio a un coccio di legno, levando una nuvola di cenere – Vi giuro che se fra un attimo ricompaiono pieni di lividi è la volta buona che li mando io all'ospedale!-
- Calmiamoci, in fondo nessuno può entrare nelle barriere del castello.- cercò di placarlo Hermione più terrorizzata che mai, anche se non lo dava a vedere – I ragazzi devono essere qua, è impossibile che gli sia successo qualcosa...-
- E se fossero incappati nei Dissennatori?- sussurrò Elettra, pallida e allarmata.
- Harry si sa difendere...ma non è questo il punto!- ribatté la Grifoncina – Non li abbiamo sentiti andare via...-
- E perché poi se ne sarebbero andati prima di colazione?- ringhiò Weasley iroso – Andiamo Herm! I casi sono due: o sono in giro a prendersi a botte o sono nei guai e conoscendo Harry ci metterei la mano sul fuoco!-
Tacquero quando giunse il preside, Piton e la Mcgranitt.
- Novità?- chiese Silente a Jess.
Mckay scosse il capo e arrivarono in quel momento anche Milo, Clayton e Sphin.
- Ho fatto un giro nella Foresta.- disse Eastpur roco – Ma non li ho trovati.-
- Io ho chiacchierato con un Dissennatore.- disse Morrigan tranquillo, come se parlare con uno di quegli esseri fosse una cosa normale – E non hanno messo le grinfie su nessuno stanotte. Né stamattina presto. Se fosse uscito qualcuno se ne sarebbero accorti.-
- Neanche con le scope?- chiese Ron – Perché è appurato che nel castello non ci sono!-
- E allora se non sono qua, né nella Foresta...- Blaise guardò il preside – Insomma, sono usciti per forza ma se i Dissennatori e gli Auror non se ne sono accorti come hanno fatto?-
- Dov'è quel maledetto Mantello?- sibilò Piton incazzoso.
Hermione glielo mostrò. Ce l'aveva lei nello zaino.
- Quindi? Si sono Smaterializzati?- se ne uscì a quel punto Seamus Finnigan – Qua non si può!-
- Bhè...qui però...c'è qualcuno che può Smaterializzarsi...- iniziò Sofia Mckay, raggiungendo il gruppo. Fissò Silente con aria eloquente – Preside, non per essere la solita ma se sono spariti c'è solo una persona che avrebbe potuto dal loro una mano. Non voglio farla infuriare, so quanto crede nella Lancaster, ma forse ci sta nascondendo qualcosa. Gli Auror del Ministero l'hanno vista massacrare i Mistici, poi sparisce e riappare a suo piacimento. Non è normale...-
Jess l'ascoltò a vuoto, perso nei suoi pensieri.
Quelle fragole...quelle maledette fragole...
"Sai una cosa? Odio mangiare, veramente...ma queste fragole sono una tentazione troppo grande!"
Ricordò una risata...e un sorriso tanto bello quanto insidioso.
E ora quello stesso ghigno aleggiava sulla bocca della mezza demone sdraiata a fianco di Tristan.
Passò la mano sul torace del giovane Auror, felice della sua vendetta.
Si mise a sedere lentamente, avvolgendo il corpo liscio e perfetto nelle lenzuola...poi si piegò su di lui.
- Allora...purosangue...- sussurrò baciandolo - sono stata all'altezza delle tue fantasie?-
Tristan aprì gli occhi, perso dopo una notte d'amore che gli aveva portato via tanta amarezza dal cuore ma anche una gioia immensa. La guardò dolcemente, le passò una mano fra i capelli e si lasciò baciare, ancora e ancora.
Non si era mai sentito così...mai. Avere Lucilla fra le braccia era stato come spazzare via anni di buio.
Che strano, pensava...tante volte aveva immaginato di averla...e ora...
Un'odiosa sensazione gli penetrò nelle viscere ma la scacciò via mentre la mano gelida di Lucilla si sfiorava la gola, il collo e il torace. Era stata eccezionale e gli aveva dimostrato una sensualità che non avrebbe mai immaginato...specialmente quando aveva preso lei l'iniziativa, la sera prima.
C'era una sola cosa che ora Tristan doveva capire. Una sola cosa, pensò scostandosi da lei.
Cercò i vestiti e cominciò a prepararsi per uscire mentre la mora si ributtava a letto, in una posa che serviva solo ad attirare l'attenzione, studiata a regola d'arte.
- Non mi dirai che vai via...- disse, sorridendo.
- Non è da te fare i capricci...Lucilla..- replicò il biondo, alzando gli occhi verdi su di lei.
La ragazza non si scompose ma assunse un'espressione fredda, tipica della Lancaster – Sono anni che aspettavamo di fare sesso e adesso te ne vai? Che s'impicchino quelli del Ministero, possono fare a meno di te per qualche ora.-
- Io volevo tanto catturare il Mutaforma che prende le tue sembianze.- replicò infilandosi la camicia e cominciando ad abbottonarla – In fondo non possiamo permettere che qualcuno vada in giro macchiando il tuo nome impunemente... o sbaglio?- infilò la spada alla cinta, sempre fissandola dritta negli occhi – Non credi?-
- Ma certo...- La Lancaster fece un gesto seccato con la mano – Il dovere prima di tutto.-
- Non parlavi così stanotte.- rise divertito.
- Oh, nemmeno tu ti sei lamentato.- rispose, avvicinandosi alla sponda e afferrandolo saldamente ma lentamente per i fianchi, strappandogli un altro bacio – In fondo lo aspettavamo da sempre...-
- Cos'è che ti ha fatto cambiare idea?- Tristan le prese i polsi con delicatezza, posandole le labbra sul collo.
- Te l'ho detto...potremmo morire e poi ne avevo basta di aspettare.- disse leggera, inclinando il capo per lasciare più pelle alla portata della bocca di Mckay e contemporaneamente lasciando andare il lenzuolo – In questi anni sono stata fin troppo stupida, anche quando eravamo studenti. Ti ho lasciato a mia sorella per troppo tempo...-
Tristan levò gli occhi smeraldini per un secondo, mentre continuava a lambirle il collo. Dopo di che si staccò. La salutò con un bacio all'angolo della bocca che lei avrebbe voluto approfondire, poi infilò le scale per andare da Silente...
E una volta da lui la decisione fu presa.

La Scomessa-DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora