Capitolo 4

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Ascoltare la canzone mentre si legge (consiglio)

Esco dal bagno con i capelli ancora bagnati e l'asciugamano in vita, voglio vedere la sua reazione.
La sento cantare di nuovo, ma senza la canzone sotto. È con la testa all'ingiù e il corpo sul letto che legge un libro, con i capelli raccolti in una crocchia alta e disordinata e la sua voce. La sua voce è stupenda, dolce e graffiata allo stesso tempo e sta cantando una canzone. Quanto cazzo è bella? Mi schiarisco la voce per farle notare la mia presenza, lei si spaventa e cade dal letto.

"Ma sei tutto scemo?!" Urla per terra.

"Canti bene" le dico, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi e appena mi vede diventa rossa.

"Ehm...grazie... ti.. ti dispiace metterti una maglietta?" Balbetta quando è in piedi.

"Forse dispiacerà più a te"

"Esibizionista" mi punta il dito contro "Da quattro soldi" immagino come gli dia fastidio che non abbia la maglietta.

In spiaggia

Ho raccontato a Lia del mio imprevisto con quel coglione, l'ho detto ai professori e non hanno risolto assolutamente nulla. Dopo aver cenato al ristorante dell'hotel, siamo andati tutti in spiaggia, dove abbiamo acceso un falò, ovviamente io e Lia siamo con la nostra classe fissa, intorno al fuoco.

"Chi vuole dei mashmellow?" Urla Kristen con due pacchetti in mano di quelle cose disgustose.

"Chi vuole delle birre?" Domanda Jacobs mettendo in secondo piano Kri.

"Non abbiamo il permesso, metti via quella merda!" Urla... non mi ricordo il suo nome, credo sia Philips.

"Fanculo, io la bevo chi le vuole" ne beve un sorso "sono qui" e le appoggia vicino al suo sedere.

Due ore dopo...

"Oh merda! Quante teste hai?" chiede ubriaco fradicio Jacobs a Philips.

"Io a casa sono tipo un cammello in calore... No aspetta! Io ne ho una sola" Chiede più ubriaco Philips.

"Neanche quella" dico io e tutti iniziano a ridere. Metà gente se n'è andata, essendo mezzanotte, ma io, Lia, Jacobs, Philips e altre cinque persone siamo rimaste. Vedo in lontananza Nyal, Berry e altri quattro ragazzi che non conosco.

"Uh uh, guarda un po' chi c'è!" Dice Nyal sedendosi affianco a me e Lia mi guarda con un sorriso malizioso.

"Uh uh, guarda un po' chi si rivede!" Scimmiotta Jacobs con una faccia da ebete.

"Ciao Lia, vuoi fare un giretto?" Chiede Berry a Lia, la quale diventa viola in volto, farfuglia qualcosa e scompaiono nel blu della notte.

"Phil, andiamo sto per vomitare" si alza Jacobs. Phil si alza inciampa nel nulla e cade per terra. Inizio a ridere come una deficiente e tutti mi guardano male.

"Hey, potete accompagnarli in camera? Evidentemente è la loro prima sbronza" ride Nyal, tutti si alzano e ci lasciano a me e lui da soli, perché si fanno comandare a bacchetta?!

"Hai freddo?" Mi chiede Nyal, in effetti sto tremando, il mio vestito bianco e morbido ora potrei al massimo usarlo come fazzoletto, pure se mi arriva ai piedi.

"Si, infatti ora vado" faccio per alzarmi ma lui mi prende la mano e la mette nuovamente sulla sabbia, mi porge la sua giacca e io divento rossa.

"Grazie" dico semplicemente e me la metto senza infilare le braccia nelle maniche.

"Sei felice?" Mi chiede interrompendo quel silenzio imbarazzante.

"Si, mi sto divertendo"

"Intendevo, la tua vita ti piace?" Ma cosa dice?

"La tua no?" Chiedo.

"Immaginavo" dice un po' con l'amaro in bocca.

"Cosa?" Sono confusa...

"La tua vita sarà rose e fiori, una famiglia perfetta, una casa perfetta, dei genitori perfetti..." non l'ha detto seriamente? Ancora, la gente si ferma alle apparenze,io voglio mettere le cose in chiaro ora e mai più.
Ma poi perché dice così, se sa benissimo che la nostra famiglia aveva già avuto dei problemi con Manny...

"Ma cosa cazzo ne sai?!" Sbraito "Non provare a farlo! Mai più! Non giudicarmi mai più, e non lo fare mai più con nessun altro! Tu non sai una cazzo di nulla Nyal!" Urlo e sulla sua faccia appare lo stupore.

"Io stavo solo dicendo: visto quello che hai, come si fa ha non essere felici?" Dice. Pensavo fosse più intelligente.

"Appunto! 'VISTO QUELLO CHE HAI' uno pensa di vederci benissimo, pensa di vedere tutto di una persona, ma non potrà mai sapere quello che c'è dietro a quello che vede! Nessuno ti ha mai detto che l'apparenza inganna?! In effetti a prima vista sembra che abbia tutte le carte in regola per essere felice, me ne manca solo una, non visibile dalle altre persone ed è la più importante, ovvero dei bei ricordi, quelli mi mancano! E non si possono comprare lo sai?!" Urlo con la voce incrinata.

"Forse hai vissuto in una bolla di sapone fin ora  per non sapere che non sei l'unica ad avere un passato semplice alle spalle!" Mi urla lui. Ma non ha un senso quello che sta dicendo, è veramente illogico.

"Di certo, però tu evidentemente non ne fai parte di questo gruppo di persone, se no non mi dicevi una stronzata simile" gli dico a bassa voce.

"Tu cosa ne sai?" Mi dice incazzato lui.

"Perché quando dico una cosa, prima la penso, non come te che per attaccare bottone vuoi usare una argomento così delicato, in modo che le ragazze caschino ai tuoi piedi, ti do una notizia flesh: IO NON SONO COME LE ALTRE"

"Ripeto, tu cosa ne sai?" Ma è scemo? Si tantissimo!

"Perché io, con un passato orribile, dei ricordi orribili, dei segni indelebili..." mi si spezza la voce, e poi rincomincio"Non mi metterei mai a parlarne, così per fare conversazione! Una persona con dei ricordi schifosi cerca di dimenticare" dico in fine soffocando un singhiozzo. Mi abbraccia. E con le sue mani sulla mia schiena che l'accarezza e io ho la testa nel suo incavo del collo. Non so come siamo arrivati a questo punto, dall'urlarci  contro all'abbracciarci.

"Cos'è?" Mi guarda attentamente il collo, so già a cosa si riferisce.

"Un segno indelebile..." mi ricordo tutto.

"Chi?" A questo punto...

"Delle mani, grandi e ruvide, che prima mi toccavano piano e poi con violenza..." mi cade una lacrima.

"C-cosa...che vuol...d-dire?" Balbetta con una faccia piena di tristezza nei miei confronti.

"Poi mi toccavano i capelli, le gambe e il suo odore non andava via..." ho gli occhi puntati nel vuoto e parlo con una voce che non tralascia nessun tipo di sentimento "E le lunghe docce non servivano, il suo odore è restato per anni e anni..." i ricordi mi riaffiorano violenti nel cervello, è da sette anni che non ne parlo con nessuno, non l'ho detto neanche a Lia, lei non ha ancora  chiesto del mio passato.

"Mi dispiace, tantissimo, sono un coglione!veramente" Dice davanti alla mia faccia, questa situazione mi riporta a poche settimane fa.

"Già, lo sei" tolgo lo sguardo dai suoi occhi, blu, come il cielo.

Questione di sguardi [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora