Capitolo 17

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Mentre sto per addentare il panino in mensa, mi sale la nausea. Non faccio in tempo a posare il panino sul vassoio che subito sento salirmi il vomito e il sudore pervadermi le mani.

"Vicky sta succedendo ancora?" Chiede Lia con aria preoccupata. Non riesco a darle una risposta e inizio a correre, con le poche forze che mi sono rimaste, in bagno. Apro una porta a caso e mi chino sulla tavoletta.
Dopo aver riproposto nel cesso la mia colazione, scarico e esco dal bagno.
Mi guardo allo specchio e non mi riconosco: i miei voluminosi e lucenti capelli rossi adesso sono spenti, i miei occhi brillanti e verdi non riflettono più la luce, le labbra una volta colorate ora sono bianche e pallide come il resto del mio viso e le mie guance sempre rosee adesso sono inesistenti. La mia faccia, sempre stata paffutella ora è incavata e priva di espressività. Le mie braccia e le mie mani ora sono scheletriche, le scapole in evidenza e le gambe muscolose e toniche ora sono secche e flaccide. Alzo la mia maglietta e rabbrividisco alla visione delle mie costole in evidenza e la pelle scarlatta.
Sento delle lacrime solcarmi le guance ma lavo tutto via con un po' d'acqua.

"Dovresti mangiare" sento una voce dietro di me che conosco troppo bene, sussulto e chiudo gli occhi senza neanche girarmi a guardarlo.

"Hey..." sospiro.

"Hey un cazzo! come fai eh?! Come farai ad andare avanti se continui a non mangiare!" Urla tirando un calcio alla porta di un bagno.

"Ma hai visto cosa succede o no?! Appena metto in bocca qualcosa subito dopo vomito!" Urlo pure se sento un forte dolore alla testa.

"Questa puttanata va avanti da due mesi! Tuo fratello mi ha detto che alla cena di Natale hai avuto un'altra fottutissima crisi! Quelle pasticche ti fanno solo diventare anoressica" abbassa la voce per l'ultima frase con un tono dolorante.

"Mio fratello non.... va beh! Sono cazzi miei Nyal!" Urlo sentendo gli occhi bruciare.

"No Victoria, riguarda tutti quelli che ti stanno intorno!" Si avvicina a me con passo deciso e io indietreggio.

"Ma ti rendi conto? Non puoi più ballare ne cantare perché non hai le forze, pianoforte pure e i tuoi voti a scuola sono una merda" dice con tono supplicante "E mi manchi..." continua accarezzandomi la guancia.

"Nyal mi dispiace..." sussurro iniziando a piangere "Ma io continuerò questa cura, quindi devi scegliere: me o il tuo orgoglio" mi scappa un singhiozzo quando vedo i suoi occhi velati di lacrime.

"Tu non lo stai facendo..." sussurra "Non lo stai facendo cazzo!" Urla dopo "Non è il mio orgoglio Victoria! Sto perdendo mio fratello e non ho intenzione di perdere anche te!" Urla "Non so se hai capito?! Ma se continui così morirai cazzo! Vai da un medico se non ci credi, sai quanti casi di anoressia persi? Tantissimi! E tu mi stai mettendo davanti ad una scelta che porta sempre alla stessa conclusione: o ti appoggio in questa cura e ti starò vicino fino alla tua morte, oppure mi allontano più che posso da te per non cercare di soffrire quando morirai!" Urla con delle lacrime che gli fanno incrinare la voce.
Sento il dolore pervadermi dentro.

"No" sussurro e porto i miei occhi nei suoi "No hai ragione, sceglierò io per te: mi devi stare lontano, devi cercare di dimenticarmi. Se come dici tu tutt'e due le possibilità mi porteranno alla morte, allora mi sacrificherò io per te; non voglio che tu soffra per la mia morte, stai già soffrendo troppo per tuo fratello, quindi dimenticami. Non voglio morire con la consapevolezza di averti procurato altro dolore" sussurro con i lacrimoni che cadono sul mio viso, mi avvicino a lui e gli do un delicato bacio sulla guancia. Mi avvio alla porta e prima di uscire dal bagno mi giro.

"Addio Nyal" sussurro prima di uscire.

***

Sento altri singhiozzi scuotermi il corpo e non riesco a fare a meno di urlare sopra il cuscino.
Non credevo che una scelta del genere mi avrebbe causato così tanto dolore. Ho detto a Nyal di starmi lontano per sempre! Sento bussare alla porta ma non ci faccio caso.

"Hey..." sento dire a Manny che poco dopo si siede sul letto accanto a me.

"Manny come ho fatto a ridurmi così?!" singhiozzo abbracciandolo mentre lui mi circonda in un abbraccio confortevole.

"Mandy volevo dirti che dovresti smetterla con questa cura... stai male... sia dentro che fuori" sussurra stringendomi ancora di più. Mi sento uno scricciolo tra le sue braccia muscolose.

"Ma.." balbetto.

"Ma niente. Stiamo tornando al punto di partenza. E la nostra famiglia ha avuto già troppi problemi, non voglio che rivada tutto a puttane" dice con voce tremante.

"Ma lo sai che la maggior parte dei nostri problemi sono partiti da me... sono io la causa di tutto questo..." singhiozzo.

"Non dire così... non è vero un cazzo" mi da un bacio sulla testa e si alza "Andiamo a chiarire questa situazione una volta per tutte" dice infine.

Questione di sguardi [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora