Il bosco della solitudine

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Era un pomeriggio di novembre dove la neve faceva da lenzuola all'erba verde, i raggi del sole penetranvano dai rametti coperti da un sottile manto di neve, il bianco rendeva quel posto puro, ma si sapeva che quel posto non era puro per niente.
Una serie di impronte di lupo stonavano quel bellissimo paesaggio, quelle impronte appartenevano all'Omega ormai scordata del branco Red Moon.
Il suo passo era pigro, i suoi occhi azzurri di norma erano diventati una nebbia grigia, il suo candido pelo bianco aveva perso la sua lucentezza.  Erano giorni che vagava per i boschi, triste e affamata. Si accovacció su una pietra, vagando fra i suoi ricordi tormentati poco dopo si addormentò con il muso appoggiato sulle sue possenti zampe.

Il futuro Alpha dei Blue Moon, uno dei branchi più forti, si diresse di tutta fretta nell'ufficio di suo padre. Percorreva i corridoi con passo svelto, non degnando nessuno del suo sguardo.
Appena arrivò, aprì la porta e rivolse uno sguardo di scusa al padre che era in piedi con le braccia incrociate al petto. Suo padre nonche Alpha, era alto con capelli grigi, dallo sguardo severo e con un andamento austero.

Il padre gli rispose - Figlio mio ho una missione per te, vai ai confini del nostro territorio e sorveglia la zona. Le mie guardie mi hanno riferito che i bianchi si stanno muovendo verso il nostro territorio, aggiornati sulla situazione -
Con un cenno della tedta il ragazzo accettò e se ne andò diretto a confini del loro territorio.

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Spazio autrice

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-ele-

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