Un Tuono A Ciel Sereno

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La mano di Cora andò a toccare il vetro freddo della sua stanza e lacrime piene di amarezza e rimpianto sgorgavano dai suoi occhi.

- Lo sapevi che sarebbe successo. - disse una voce dietro di lei.

- Ma non così presto. - sussurrò lei con voce rassegnata.

Si girò verso il ragazzo dietro di lei e lo guardò male. - Esci dalla mia stanza. - ordinò seria - Tanto tra poco non sarà solo tua. - dopo di che scoppiò a ridere e se ne andò.

Il corridoio che stava percorrendo Cora con suo padre era lungo e stretto quasi asfissiante con la sua figura imponente e regale.

- Bambina mia, ti ho cercata per tanto tempo. - disse una voce vecchia.
- Padre... - lei lo odiava.

Prima dei suoi quindici anni credeva che suo padre biologico fosse un lupo, ma nella notte del suo quindicesimo compleanno il suo sogno di essere un sangue puro si era allontanato dalla sua mente. Ed era per questo che non aveva detto niente ad Axel.

- Sai, assomigli molto a tua madre, sei determinata, bella e pura come lei e credo fu proprio questo ad attirare la mia attenzione su Cassandra. - la sua voce si fece triste e malinconica e si formarono delle rughe intorno agli occhi.

- Cassandra era bellissima quando la conobbi, il suo profumo era così sublime...- la sua mano pallida si posò sulla spalla di lei e si risvegli dal pensiero della sua ex amante

- Sono venuto a chiamarti perché sei l'unica figlia vivente che mi è rimasta.-

Lo sguardo di Cora puntò avanti in un punto indefinito e annuì con la testa persa e sconsolata.

- Padre ma io sono la vostra figlia bastardata, come potranno accettermi la vostra gente? - chiede titubante.

- Ti addestrerò io personalmente e ti aiuterò a domare la tua parte vampira. - lo sguardo severo del padre si puntò sulla figura della figlia

- Spero di contare su di te Cora. -
- Certo padre. -

Dopo il colloquio con il padre, Cora si chiuse in camera e iniziò a pensare a sua madre prima che la lasciasse sola.

La sua mamma era tutto per lei, dopo che quello che credeva suo padre l'aveva rinnegata c'era solo lei.

I suoi grandi occhi azzurri, i suoi abbracci rassicuranti, le sue parole dolci, tutto di lei le mancava.

E con quel pensiero di sua madre che la consolava da piccola si addormentò.

- Come ho potuto lasciarla andare Blake. -

- Amico passerà...-

- No, che non passerà! Non ho avuto la forza di alzarmi e andare da lei e fermarla. L'ho persa come ho perso mio padre. - disse singhiozzando.

- Bambino mio non piangere. - sussurrò una voce soave al suo orecchio.

- Madre... - - Blake puoi uscire per favore. - chiese la madre di Axel al suo beta - Certo divina Alira. - si inchinò e uscì dalla stanza.

- Figliolo il tuo branco ha bisogno di te. Devi dimostrarti forte e cercare una nuova moglie per avere un erede. E così che si va avanti. Devi pensare al tuo futuro. -

- Era lei il mio futuro. - sussurrò rivolto con lo sguardo verso il territorio dei vampiri.

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