Quando penso a tutti i libri che mi restano
da leggere, ho la certezza di essere ancora felice-Jules Renard
Il regno di Auriah era una magnifica isola dalla forma di testa di lupo. Deserti, pianure, mari, foreste e montagne increspavano la superficie di questa terra, da millenni occupava una posizione sconosciuta in mezzo al mare e i suoi abitanti vivevano ignari del mondo circostante, consci soltanto degli alleati dei regni vicini che li circondavano.
Numerose creature si erano succedute sull'isola. In principio era stata popolata dagli Elvi, un ramo della famiglia degli Elfi, esseri dalle orecchie a punta, silenziosi, schivi e delicati. La loro fragile presenza venne spazzata via dall'arrivo di maghi e artefici, capaci di controllare l'aria, l'acqua, la terra e il fuoco.
Ogni artefice disponeva di una personalissima arma che, oltre a essere la loro più fedele compagna di battaglia, costituiva anche un spiccato tratto della personalità di ognuno, così come l'animale- simbolo. Mai avrebbero potuto perdere l'uno o l'altra poiché costituivano l'identità del portatore. L'animale- simbolo compariva spesso nel momento in cui l'artefice effettuava un incantesimo, ne evocava la presenza ed era perfettamente in sintonia con la personalità di chi lo mostrava.
La magnifica isola di Auriah era abitata anche dalla stirpe dei Lica Morpha , uomini in grado di mutare la loro forma in lupi. Alcuni di loro si mescolarono agli artefici originando cosí eredi in grado di trasformarsi in lupi e controllare gli elementi. Tutti vivevano in pace e armonia sotto la guida del saggio re Caesaar fino a quando l'animo di un malvagio stregone di nome Neear si colmò di bramosia di potere.
Ai margini di Auriah si ergeva una cresta formata da dodici montagne: le Chunea-cime, su ognuna di queste abitava un saggio impegnato a custodire un anello cui la vita del re era legata tramite un incantesimo. Neear uccise i saggi uno ad uno, si impadronì degli anelli e li distrusse rendendo l'animo di Caesaar sempre più malvagio. La crudeltà, la violenza e molte altre catastrofi si abbatterono su Auriah, un gruppo di ribelli si organizzò ed insorse facendo prigioniero il re e lasciando il trono vacante. L'ultimo dei saggi ancora in vita fu abbastanza previdente da sfuggire alla furia di Neear e da rifugiarsi nel mondo conosciuto agli uomini.
Non avrebbe mai potuto immaginare che, nella sua fuga sulla terra, avrebbe incontrato due giovani creature simili a lui che però erano del tutto inconsapevoli di esserlo: un'artefice del fuoco e un Lica Morpha artefice dell'acqua. Erano solo due ragazzi, ma il saggio vide che conservavano il grande potere di nobili stirpi, Jacqueline e Thomas erano i loro nomi.
Si mise in contatto con loro, nella speranza che potessero aiutarlo, domandandosi se esistessero altri "uomini" ignari di appartenere ad Auriah. Tuttavia Neear scoprí il suo piano, rubò al saggio l'ultimo anello e prese in ostaggio le due cugine dell'artefice dell'acqua con lo scopo di costringere tutti e tre a tornare nell'isola a forma di testa di lupo. I due artefici, in principio scettici, accettarono di seguire il saggio (che aveva nome Henry, era Lica Morpha e artefice dell'aria).L'accesso che l'ultimo saggio aveva creato per tornare ad Auriah legato ad un quadro nel quale era ritratta una fata serva, una creatura magica molto simile a un genio, incatenata indissolubilmente al suo quadro e al suo padrone, ovvero L 'ultimo saggio delle Chunea-cime. Il quadro immetteva in un corridoio incantato, detto Lucentes, che conduceva direttamente a nord di Auriah. Dopo aver portato con sé i due artefici Henry distrusse il corridoio in modo che Neear non potesse usarlo per accedere al mondo degli uomini e applicò un incantesimo su quest'ultimo bloccando il tempo grazie a un orologio da lui stesso creato chiamato Chrono.
I due artefici, guidati da Henry, giunsero ad Auriah e sin da subito dovettero affrontare numerose difficoltà, ma la loro tenacia e il loro coraggio impedirono loro di abbandonare l'impresa. L'artefice del fuoco e l'artefice dell'acqua non erano mai stati in quelle terre, ma vi erano legati a doppio filo, sangue di Auriah scorreva nelle loro vene ed opporsi al richiamo di quella terra era praticamente impossibile.
Henry da tempo lottava coi ribelli per contrastare Neear e salvare Caesaar perciò, non appena ebbe modo di credere che gli ostaggi fossero stati portati nella reggia oscura dello stregone decise che era venuto il momento di tentare una missione per sconfiggerlo definitivamente, avrebbe preso due piccioni con una fava.
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Il Regno Di Auriah
Fantasy{IN REVISIONE} Laghi dipinti d'argento dalla luna, spruzzi di profumi colorati sparsi sui prati, ombre d'animali misteriosi che si muovono di notte per il bosco. E poi si intravedono tre sagome nere, macchie di buio su una tela rischiarata. Due di l...